ROMA - Quella che si prospetta è una «campagna elettorale senza precedenti». Il leader di An e vicepremier Gianfranco Fini è intervenuto all'assemblea nazionale di An all'hotel Ergife, a Roma. «Senza precedenti - scandisce - per il clima che si respira e perché si svolgerà con una legge elettorale del tutto nuova, senza le preferenze». Questa volta, dice il vicepremier, «ci giochiamo tutto e si può avere un grande risultato se ne siamo convinti». E ancora: «si vince soltanto se c'è più destra». Ma quel che più conta, secondo Fini, è «individuare il porto a cui tendere, mettendo in discussione tutto a partire da me».
LOTTIZZAZIONE - «Alle prossime elezioni non è in gioco solo il futuro della destra e dell'alleanza ma l'avvenire dell'Italia - ha sottolineato Fini -: l'eventuale vittoria dell'Unione porterebbe una restaurazione politica e il ritorno a pratiche lottizzatrici del passato. La sinistra al governo rappresenta un pericolo per tutto l'interesse nazionale». E ancora: «Uniti solo dalla polemica nei confronti Berlusconi e della CdL sono divisi su tutto. Hanno un leader politicamente assai debole che come l'asino di Buridano è incapace di prendere alcun a decisione senza scontentare una parte della coalizione».
CASO UNIPOL - Il vicepremier ha anche toccato nella sua relazione il caso Unipol-Generali. «Se siamo in una situazione di veleni non la più idonea per una campagna elettorale, certamente la responsabilità non si può dare alla CdL o al premier: veniamo da anni in cui la sinistra ha sempre tentato di demonizzare e di delegittimare persino il risultato elettorale». E al leader Ds, Piero Fassino, che invita ad abbassare i toni, Fini dice: «Oggi la sinistra non può lamentare un imbarbarimento del confronto dopo quanto è successo negli ultimi anni. Chi è causa del suo mal pianga se stesso».
Se l'articolo fosse attribuito a Berlusconi qualcuno noterebbe la differenza secondo voi?