Unipol. Dunque, ricapitoliamo.
D’Alema ha visto a cena Bernheim, Berlusconi ha visto a pranzo Bernheim. Veltroni e Bassanini sono stati al desco una volta ciascuno con Bernheim, Berlusconi due volte con Fiorani (non si sa se prima o dopo che Fiorani aprisse un fido di 4 milioni e seicentomila euro per il Foglio). La sera fatale del 12 luglio Gnutti era a cena con un Berlusconi «commosso» per la riuscita della scalata Antonveneta. Fassino, invece, era agitato perché «Gnutti va alle cene per le elezioni di Berlusconi». L’Italia politica è un grande convivio. Cene agognate e cene proibite. La Guardia di Finanza ha surclassato Dagospia.
La cena c´è stata: l´ha organizzata lui. Ma di Unipol, del passaggio delle azioni delle Generali, non se n´è proprio parlato. Giancarlo Elia Valori, presidente della Confindustria del Lazio, da Pechino - dov´è in viaggio d´affari a sostegno delle imprese italiane che operano in Cina - ricorda l´incontro fra il presidente delle Generali, Bernheim, e quello dei Ds, D´Alema reso ormai famoso dalla denuncia del premier Berlusconi.
Le cronache dell' epoca riferiscono che Massimo D'Alema e il presidente d' onore di Mediobanca Enrico Cuccia, durante il pranzo, parlarono dell' Opa su Telecom Italia. Lo storico incontro fu organizzato, a casa sua, da Alfio Marchini, pupillo di Cuccia e amico del presidente diessino, allora premier. Nessuno sa, invece, se alla colazione fra D' Alema e il presidente delle Generali, Antoine Bernheim, sia stato affrontato il tema di un' altra scalata, quella dell' Unipol alla Bnl, pubblicamente sostenuta dai vertici della Quercia.
Ora il Giornale avanza più di un sospetto per la prestazione atletica di Prodi. A 66 anni, senza allenamento specifico tranne lunghe sgambate in bici, senza essere un assiduo frequentatore di marce, ha, non solo portato a termine con disinvoltura il tragitto classico di 42 chilometri e 195 metri ma lo ha fatto con un tempo notevole: 4 ore, 21 minuti e 50 secondi.
INSOMMA, PORCA PEPPINA.
VOLETE KAZZOPARLARE DEI PROGRAMMI PER LA PROSSIMA LEGISLATURA, SI O NO?