Anche a Venezia un centinaio di no global ferma e contesta
il simbolo olimpico. Il sindaco di Torino: "Facciamo brutta figura"
Olimpiadi, bloccata la fiaccola
Chiamparino: "Ora basta"
Le contestazioni alla fiaccola
VENEZIA - Dopo Bologna, Mantova, Modena, Parma anche a Venezia i no global ed il movimento che boicotta la Coca Cola, sponsor dei Giochi Olimpici di Torino 2006 hanno bloccato il percorso della fiaccola che doveva entrare nel capoluogo veneto ed arrivare in piazza San Marco intorno alle 17.30. E il sindaco di Torino sbotta: "Ora basta, l'Italia fa una pessima figura"
Dopo uno stop di una mezzora in mattinata a Padova, il simbolo delle Olimpiadi continua il suo percorso che, in particolare nel nord est, è diventato un vero e proprio percorso ad ostacoli. In piazza Roma a Venezia, così come era successo a Bologna, Modena Mantova e Parma durante la scorsa settimana, un centinaio di attivisti dei centri sociali hanno accolto la carovana tirando uova sui pullman e gridando slogan contro la Coca Cola, la Tav ed il Mose.
Una situazione che ha avuto attimi di tensione quando la celere, che presidiava in forze la piazza, è intervenuta per sgobrare i manifestanti che comunque non hanno opposto resistenza. Ritiratisi i no global la fiaccola ha potuto concludere il proprio percorso.
Ma le contestazioni di questi giorni hanno fatto infuriare il sindaco di Torino Sergio Chiamparino. "La fiaccola olimpica è da sempre un segno di pace - dice il sindaco diessino - l'immagine che stiamo dando dell'Italia interrompendone il cammino non è bella". "Se uno vuole alzare un cartello con su scritto 'abbasso la Coca Cola' - dice Chiamparino - lo faccia pure, ma bloccare la fiamma proprio no. Dovremo farci sentire tutti quanti, compresi i partiti più vicini a queste frange, per evitare che questi 'imbecilli' si facciano pubblicità a danno dell'immagine olimpica".
(17 gennaio 2006)