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Discussione: Il ritorno del Mahdi

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    Talking Il ritorno del Mahdi

    La minaccia mistica di Mahmoud Ahmadinejad

    di Daniel Pipes

    Mahmoud Ahmadinejad
    Grazie al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad una nuova parola è entrata nel vocabolario politico: mahdaviat.
    Ciò non sorprende affatto, si tratta di un termine religioso prettamente tecnico. Mahdaviat deriva da mahdi che in arabo sta per "colui che è ben guidato", un'importante figura dell'escatologia islamica. Costui è , come spiega l'Encyclopaedia of Islam, "il restauratore della religione e della giustizia che governerà sino alla fine del mondo". Il concetto ha origine nei primissimi anni dell'Islam e, col passare del tempo, si è identificato in particolar modo con il credo sciita. Se "la figura del mahdi non è mai diventata parte essenziale della dottrina religiosa sunnita", prosegue l'enciclopedia, "la credenza nell'arrivo del Mahdi, appartenente alla Famiglia del Profeta, costituisce un aspetto centrale del credo dello Sciismo radicale", che equipara l'arrivo del Mahdi al ritorno del Dodicesimo Imam.
    Il termine mahdaviat significa "credere nel Mahdi e preparare il suo arrivo".
    In un ottimo pezzo di cronaca, Scott Peterson del quotidiano Christian Science Monitor mostra la centralità del concetto del mahdaviat nel modo di pensare di Ahmadinejad ed esplora le implicazioni di ciò nella sua linea politica.
    Ad esempio, quando Ahmadinejad era ancora sindaco di Teheran nel 2004, egli sembra aver segretamente dato ordine al consiglio comunale di costruire un grande viale per preparare il ritorno del Mahdi. Un anno dopo, da Presidente, egli stanziò 17 milioni di dollari per una moschea piastrellata di blu prettamente associata al mahdaviat che sorge a Jamkaran, a sud della capitale. Ahmadinejad ha incoraggiato la costruzione di una linea ferroviaria diretta che collega Teheran a Jamkaran. Si dice che egli abbia lasciato cadere in un pozzo adiacente alla moschea di Jamkaran un foglio contenente una lista dei membri di Gabinetto da lui proposti per trarre benefici dal suo supposto legame divino. Ahmadinejad solleva di frequente l'argomento e non solo davanti ai musulmani. Parlando davanti alle Nazioni Unite nel settembre scorso, egli sconcertò il suo pubblico costituito dai leader politici mondiali concludendo il suo intervento con una preghiera a favore dell'apparizione di Mahdi: "O Potente Signore, ti prego di sollecitare l'arrivo del tuo massimo depositario, il Promesso, quell'essere umano puro e perfetto, il solo che riempirà questo mondo di giustizia e pace".
    Una volta tornato in Iran da New York, Ahmadinejad ricordò l'effetto sortito dal discorso davanti alle Nazioni Unite col dire:

    «Un membro del nostro gruppo mi ha raccontato di avermi visto attorniato da una luce, quando iniziai a dire "nel nome di Allah il potente e misericordioso". Io mi sentii circondato da questa aura. Avvertii che l'atmosfera cambiò di colpo e per quei 27-28 minuti, i leader di tutto il mondo rimasero a bocca aperta (…) ed erano rapiti. Era come se una mano li trattenesse e avesse spalancato i loro occhi per ricevere il messaggio della Repubblica islamica.»

    Ciò che Peterson definisce come "l'ossessione presidenziale" per il mahdaviat induce Ahmadinejad a "una certezza che lascia poco spazio al compromesso. Dall'obiettivo di colmare il baratro esistente tra ricchi e poveri in Iran, alla sfida lanciata a Stati Uniti e Israele e al consolidamento della potenza iraniana grazie ai programmi nucleari, ognuna di queste questioni è volta a gettare le basi per il ritorno del Mahdi".


    prosegue -> "Il mahdaviat è un codice per la rivoluzione [islamica dell'Iran] ed è lo spirito della rivoluzione", asserisce il direttore di un istituto che si occupa di studiare e accelerare la comparsa del Mahdi. "Questo tipo di mentalità rende molto forti" osserva Amir Mohebian, redattore politico del quotidiano Resalat. "Se pensassi che il Mahdi arriverà nel giro di due, tre o quattro anni, perché dovrei essere remissivo? È questo il momento di assumere una posizione inflessibile, di essere duro". Come riferisce la PBS, alcuni iraniani "in ansia per il fatto che il loro nuovo Presidente non ha timore del tumulto internazionale, potrebbero pensare che ciò sia un segnale divino".
    Il mahdaviat ha dirette e infauste conseguenze per il braccio di ferro tra Stati Uniti e Iran, dice Hamidreza Taraghi, membro dell'intransigente Islamic Coalition Society e sostenitore di Ahmadinejad. Esso comporta che Washington viene considerata come la rivale di Teheran e perfino come un falso Mahdi. Per Ahmadinejad, la priorità maggiore consiste nello sfidare l'America e, in particolar modo, nel creare uno straordinario Stato modello basato sulla "democrazia islamica", col quale opporsi ad essa. Taraghi prevede che in seguito saranno guai, se gli americani non cambieranno radicalmente i loro modi.
    Mi piacerebbe ribaltare quanto asserito. I leader più pericolosi della storia moderna sono coloro (come Hitler) che furono provvisti nella loro stessa missione di un'ideologia totalitaria e di una convinzione mistica. Mahmoud Ahmadinejad soddisfa entrambi questi criteri, come mostrato dai commenti da lui espressi alle Nazioni Unite. E ciò, insieme al suo previsto arsenale nucleare, lo rende un avversario da fermare, e con una certa urgenza.


    (New York Sun, 10 gennaio 2006)

    Ottimo come sempre il buon Daniel Pipes, alle volte eccede un po' ma mai come alcuni mentecatti che ben conosciamo, tenendo conto in maniera lucida, a differenza di quest'ultimi, della tragica condizione in cui versa buona parte dei paesi mediorientali su tutti i fronti.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da tigermen
    La minaccia mistica di Mahmoud Ahmadinejad

    di Daniel Pipes

    Mahmoud Ahmadinejad
    Grazie al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad una nuova parola è entrata nel vocabolario politico: mahdaviat.
    Ciò non sorprende affatto, si tratta di un termine religioso prettamente tecnico. Mahdaviat deriva da mahdi che in arabo sta per "colui che è ben guidato", un'importante figura dell'escatologia islamica. Costui è , come spiega l'Encyclopaedia of Islam, "il restauratore della religione e della giustizia che governerà sino alla fine del mondo". Il concetto ha origine nei primissimi anni dell'Islam e, col passare del tempo, si è identificato in particolar modo con il credo sciita. Se "la figura del mahdi non è mai diventata parte essenziale della dottrina religiosa sunnita", prosegue l'enciclopedia, "la credenza nell'arrivo del Mahdi, appartenente alla Famiglia del Profeta, costituisce un aspetto centrale del credo dello Sciismo radicale", che equipara l'arrivo del Mahdi al ritorno del Dodicesimo Imam.
    Il termine mahdaviat significa "credere nel Mahdi e preparare il suo arrivo".
    In un ottimo pezzo di cronaca, Scott Peterson del quotidiano Christian Science Monitor mostra la centralità del concetto del mahdaviat nel modo di pensare di Ahmadinejad ed esplora le implicazioni di ciò nella sua linea politica.
    Ad esempio, quando Ahmadinejad era ancora sindaco di Teheran nel 2004, egli sembra aver segretamente dato ordine al consiglio comunale di costruire un grande viale per preparare il ritorno del Mahdi. Un anno dopo, da Presidente, egli stanziò 17 milioni di dollari per una moschea piastrellata di blu prettamente associata al mahdaviat che sorge a Jamkaran, a sud della capitale. Ahmadinejad ha incoraggiato la costruzione di una linea ferroviaria diretta che collega Teheran a Jamkaran. Si dice che egli abbia lasciato cadere in un pozzo adiacente alla moschea di Jamkaran un foglio contenente una lista dei membri di Gabinetto da lui proposti per trarre benefici dal suo supposto legame divino. Ahmadinejad solleva di frequente l'argomento e non solo davanti ai musulmani. Parlando davanti alle Nazioni Unite nel settembre scorso, egli sconcertò il suo pubblico costituito dai leader politici mondiali concludendo il suo intervento con una preghiera a favore dell'apparizione di Mahdi: "O Potente Signore, ti prego di sollecitare l'arrivo del tuo massimo depositario, il Promesso, quell'essere umano puro e perfetto, il solo che riempirà questo mondo di giustizia e pace".
    Una volta tornato in Iran da New York, Ahmadinejad ricordò l'effetto sortito dal discorso davanti alle Nazioni Unite col dire:

    «Un membro del nostro gruppo mi ha raccontato di avermi visto attorniato da una luce, quando iniziai a dire "nel nome di Allah il potente e misericordioso". Io mi sentii circondato da questa aura. Avvertii che l'atmosfera cambiò di colpo e per quei 27-28 minuti, i leader di tutto il mondo rimasero a bocca aperta (…) ed erano rapiti. Era come se una mano li trattenesse e avesse spalancato i loro occhi per ricevere il messaggio della Repubblica islamica.»

    Ciò che Peterson definisce come "l'ossessione presidenziale" per il mahdaviat induce Ahmadinejad a "una certezza che lascia poco spazio al compromesso. Dall'obiettivo di colmare il baratro esistente tra ricchi e poveri in Iran, alla sfida lanciata a Stati Uniti e Israele e al consolidamento della potenza iraniana grazie ai programmi nucleari, ognuna di queste questioni è volta a gettare le basi per il ritorno del Mahdi".


    prosegue -> "Il mahdaviat è un codice per la rivoluzione [islamica dell'Iran] ed è lo spirito della rivoluzione", asserisce il direttore di un istituto che si occupa di studiare e accelerare la comparsa del Mahdi. "Questo tipo di mentalità rende molto forti" osserva Amir Mohebian, redattore politico del quotidiano Resalat. "Se pensassi che il Mahdi arriverà nel giro di due, tre o quattro anni, perché dovrei essere remissivo? È questo il momento di assumere una posizione inflessibile, di essere duro". Come riferisce la PBS, alcuni iraniani "in ansia per il fatto che il loro nuovo Presidente non ha timore del tumulto internazionale, potrebbero pensare che ciò sia un segnale divino".
    Il mahdaviat ha dirette e infauste conseguenze per il braccio di ferro tra Stati Uniti e Iran, dice Hamidreza Taraghi, membro dell'intransigente Islamic Coalition Society e sostenitore di Ahmadinejad. Esso comporta che Washington viene considerata come la rivale di Teheran e perfino come un falso Mahdi. Per Ahmadinejad, la priorità maggiore consiste nello sfidare l'America e, in particolar modo, nel creare uno straordinario Stato modello basato sulla "democrazia islamica", col quale opporsi ad essa. Taraghi prevede che in seguito saranno guai, se gli americani non cambieranno radicalmente i loro modi.
    Mi piacerebbe ribaltare quanto asserito. I leader più pericolosi della storia moderna sono coloro (come Hitler) che furono provvisti nella loro stessa missione di un'ideologia totalitaria e di una convinzione mistica. Mahmoud Ahmadinejad soddisfa entrambi questi criteri, come mostrato dai commenti da lui espressi alle Nazioni Unite. E ciò, insieme al suo previsto arsenale nucleare, lo rende un avversario da fermare, e con una certa urgenza.


    (New York Sun, 10 gennaio 2006)

    Ottimo come sempre il buon Daniel Pipes, alle volte eccede un po' ma mai come alcuni mentecatti che ben conosciamo, tenendo conto in maniera lucida, a differenza di quest'ultimi, della tragica condizione in cui versa buona parte dei paesi mediorientali su tutti i fronti.


    allora dovrebbero andare daccordo fral il mahdvi , il messia dei sionisti,
    e i deliri di Bush che vuole spianare il medio oriente
    per fare largo all'(Anti)Cristo.
    Ci faranno un bel casino se si mettono tutti insieme

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da turbolenza
    allora dovrebbero andare daccordo fral il mahdvi , il messia dei sionisti,
    e i deliri di Bush che vuole spianare il medio oriente
    per fare largo all'(Anti)Cristo.
    Ci faranno un bel casino se si mettono tutti insieme
    Con la differenza che questo signore crede quasi di impersonificarlo questo Mahdi; il Sionismo è un movimento laico di ispirazione Ebraica niente di piu'

  4. #4
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    Al di là delle idee del giudeo sionista Daniel Pipes, nemico dichiarato dell'Islam e dei Musulmani, l'articolo in questione contiene alcune invenzioni di sana pianta miste a dicerie che si cerca di 'colorare' come notizie attendibili e serie. Un esempio è quello dell'ordine 'segreto' dato da Ahmadinejad, allora sindaco di Tehran, per la costruzione di un "grande viale per preparare il ritorno del Mahdi", che non merita alcun commento. Quanto alla moschea di Jamkaran, è particolarmente riverita da secoli, essendo sorta da circa 1000 anni (per maggiori informazioni: http://www.jamkaranqom.ir/).

    Quanto al "ricordo" della visita a New York di Ahmadinejad ed all'esperienza che avrebbe provato durante il suo discorso, l'ufficio del presidente iraniano ha smentito immediatamente queste 'voci'.

    Le mie sono soltanto precisazioni - dovute - ma che non hanno alcun intento di smentire o minimizzare l'importanza che l'Imam Mahdi (aj) ha ricoperto e ricopre per ogni musulmano sciita credente, e per i funzionari e governanti sinceri della Repubblica Islamica dell'Iran.

    Chi ha una certa familiarità con la realtà sciita saprà sicuramente che sin dagli albori della vittoria della Rivoluzione Islamica del 1979, in tutte le moschee sciite del mondo (dal Libano all'Iran, dal Pakistan all'India, dal Bahrain alla Siria), in differenti lingue, al termine delle preghiere viene recitata una preghiera che più o meno dice: "O Dio, fino all'avvento dell'Imam Mahdi, proteggi la Rivoluzione di Khomeini"....

  5. #5
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    Sul fatto che Daniel Pipes ricalchi un po' lo stile di altri giornalisti sono d'accordo anch'io, che si lasci prendere la mano è vero; tuttavia non mi sognerei mai di assurgerlo a nemico dei musulmani solo per il fatto che mette in luce alcuni problemi del mondo islamico; e tra questi vi è questo leader di una nazione e una religione che tradizionalmente è avversa al potere politico come lo Sciismo; difatti per me il vero Sciismo non ha niente a che vedere con la rivoluzione Khomeinista che ha ribaltato il concetto dello Sciismo stesso, dell'Imam occulto che presagiva la presa del potere politico sì ma dopo l'avvento di questo imam, con tutto il rispetto per i musulmani sciiti.

  6. #6
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    E' Daniel Pipes stesso ad essersi definito tale, avendo più volte affermato in suoi scritti ed articoli che il suo nemico (e degli USA, dell'Occidente e di tutto il "mondo civile e libero") è l'"Islam militante" (cfr. "Who is the Enemy?", in "Commentary" del gennaio 2002, rivista diretta per 35 da un altro celebre neocon, Norman Podhoretz). E' stato sempre Pipes ad affermare che la differenza tra un "musulmano moderato" ed un "musulmano estremista" è come quella tra un "nazista moderato" ed un "nazista estremista". Non mi pare quindi che sia un semplice studioso che fa ricerche e studi sui problemi del mondo (ve ne sono molti, di veri studiosi del mondo islamico, e di ben altra levatura).

    Quanto alla Sciismo ed alla sua presunta avversione per il "potere politico", si tratta di un errore in cui sono caduti in molti (non tutti in buona fede), causato da una confusione tra il rifiuto (armato o meno) verso i poteri politici illegittimi e la questione politica in quanto tale. L'esempio degli Imam Infallibili e dei loro seguaci - che insieme al Profeta costituiscono l'unico modello perfetto di comportamento per i musulmani - ne è la dimostrazione. Stesso discorso si può fare per il concetto di "mahdaviyyat" e dei doveri del musulmano durante l'occultazione dell'Imam Mahdi (aj), spesso travisato e incompreso. L'opera dell'Imam Khomeyni, in compagnia di molti altri sapienti suoi contemporanei, è di fatti il frutto naturale della millenaria tradizione sciita. Lo studio della dottrina sciita, della sua realtà, della sua storia, e dei suoi prominenti sapienti nel corso del tempo, è una testimonianza chiara in proposito.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da tigermen
    La minaccia mistica di Mahmoud Ahmadinejad

    di Daniel Pipes
    Mahmoud Ahmadinejad
    Grazie al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad una nuova parola è entrata nel vocabolario politico: mahdaviat.
    Ciò non sorprende affatto, si tratta di un termine religioso prettamente tecnico. Mahdaviat deriva da mahdi che in arabo sta per "colui che è ben guidato", un'importante figura dell'escatologia islamica. Costui è , come spiega l'Encyclopaedia of Islam, "il restauratore della religione e della giustizia che governerà sino alla fine del mondo". Il concetto ha origine nei primissimi anni dell'Islam e, col passare del tempo, si è identificato in particolar modo con il credo sciita. Se "la figura del mahdi non è mai diventata parte essenziale della dottrina religiosa sunnita", prosegue l'enciclopedia, "la credenza nell'arrivo del Mahdi, appartenente alla Famiglia del Profeta, costituisce un aspetto centrale del credo dello Sciismo radicale", che equipara l'arrivo del Mahdi al ritorno del Dodicesimo Imam.
    Il termine mahdaviat significa "credere nel Mahdi e preparare il suo arrivo".
    In un ottimo pezzo di cronaca, Scott Peterson del quotidiano Christian Science Monitor mostra la centralità del concetto del mahdaviat nel modo di pensare di Ahmadinejad ed esplora le implicazioni di ciò nella sua linea politica.
    Ad esempio, quando Ahmadinejad era ancora sindaco di Teheran nel 2004, egli sembra aver segretamente dato ordine al consiglio comunale di costruire un grande viale per preparare il ritorno del Mahdi. Un anno dopo, da Presidente, egli stanziò 17 milioni di dollari per una moschea piastrellata di blu prettamente associata al mahdaviat che sorge a Jamkaran, a sud della capitale. Ahmadinejad ha incoraggiato la costruzione di una linea ferroviaria diretta che collega Teheran a Jamkaran. Si dice che egli abbia lasciato cadere in un pozzo adiacente alla moschea di Jamkaran un foglio contenente una lista dei membri di Gabinetto da lui proposti per trarre benefici dal suo supposto legame divino. Ahmadinejad solleva di frequente l'argomento e non solo davanti ai musulmani. Parlando davanti alle Nazioni Unite nel settembre scorso, egli sconcertò il suo pubblico costituito dai leader politici mondiali concludendo il suo intervento con una preghiera a favore dell'apparizione di Mahdi: "O Potente Signore, ti prego di sollecitare l'arrivo del tuo massimo depositario, il Promesso, quell'essere umano puro e perfetto, il solo che riempirà questo mondo di giustizia e pace".
    Una volta tornato in Iran da New York, Ahmadinejad ricordò l'effetto sortito dal discorso davanti alle Nazioni Unite col dire:

    «Un membro del nostro gruppo mi ha raccontato di avermi visto attorniato da una luce, quando iniziai a dire "nel nome di Allah il potente e misericordioso". Io mi sentii circondato da questa aura. Avvertii che l'atmosfera cambiò di colpo e per quei 27-28 minuti, i leader di tutto il mondo rimasero a bocca aperta (…) ed erano rapiti. Era come se una mano li trattenesse e avesse spalancato i loro occhi per ricevere il messaggio della Repubblica islamica.»

    Ciò che Peterson definisce come "l'ossessione presidenziale" per il mahdaviat induce Ahmadinejad a "una certezza che lascia poco spazio al compromesso. Dall'obiettivo di colmare il baratro esistente tra ricchi e poveri in Iran, alla sfida lanciata a Stati Uniti e Israele e al consolidamento della potenza iraniana grazie ai programmi nucleari, ognuna di queste questioni è volta a gettare le basi per il ritorno del Mahdi".


    prosegue -> "Il mahdaviat è un codice per la rivoluzione [islamica dell'Iran] ed è lo spirito della rivoluzione", asserisce il direttore di un istituto che si occupa di studiare e accelerare la comparsa del Mahdi. "Questo tipo di mentalità rende molto forti" osserva Amir Mohebian, redattore politico del quotidiano Resalat. "Se pensassi che il Mahdi arriverà nel giro di due, tre o quattro anni, perché dovrei essere remissivo? È questo il momento di assumere una posizione inflessibile, di essere duro". Come riferisce la PBS, alcuni iraniani "in ansia per il fatto che il loro nuovo Presidente non ha timore del tumulto internazionale, potrebbero pensare che ciò sia un segnale divino".
    Il mahdaviat ha dirette e infauste conseguenze per il braccio di ferro tra Stati Uniti e Iran, dice Hamidreza Taraghi, membro dell'intransigente Islamic Coalition Society e sostenitore di Ahmadinejad. Esso comporta che Washington viene considerata come la rivale di Teheran e perfino come un falso Mahdi. Per Ahmadinejad, la priorità maggiore consiste nello sfidare l'America e, in particolar modo, nel creare uno straordinario Stato modello basato sulla "democrazia islamica", col quale opporsi ad essa. Taraghi prevede che in seguito saranno guai, se gli americani non cambieranno radicalmente i loro modi.
    Mi piacerebbe ribaltare quanto asserito. I leader più pericolosi della storia moderna sono coloro (come Hitler) che furono provvisti nella loro stessa missione di un'ideologia totalitaria e di una convinzione mistica. Mahmoud Ahmadinejad soddisfa entrambi questi criteri, come mostrato dai commenti da lui espressi alle Nazioni Unite. E ciò, insieme al suo previsto arsenale nucleare, lo rende un avversario da fermare, e con una certa urgenza.


    (New York Sun, 10 gennaio 2006)

    Ottimo come sempre il buon Daniel Pipes, alle volte eccede un po' ma mai come alcuni mentecatti che ben conosciamo, tenendo conto in maniera lucida, a differenza di quest'ultimi, della tragica condizione in cui versa buona parte dei paesi mediorientali su tutti i fronti.

    Carissimo!
    Il Mahdi è la figura centrale "della fine dei tempi" in tutta la cultura mussulmana sia essa sunnita che sciita.Nelle catene iniziatiche sufiche ne viene ampiamente parlato ed a Lui si indirizzano numerose preghiere. Egli è il portatore della Pace (nessuno sa se Egli è un uomo in carne ed ossa oppure semplicemente un Rhuh (Soffio divino) che si irradia nel mondo), Egli porterà la Pace dopo la imminente III GM, poi dopo un periodo di Pace, non viene specificato per ovvii motivi la durata di questo periodo, apparirà il Dajjal (l'Impostore) che scatenerà un'altra terribile guerra, vi sarà allora il ritorno del Cristo che insieme al Mahdi, ucciderà il Dajjal. Quindi il Presidente iraniano può credere o pensare ciò che vuole, non Lui decide ma solamente Dio, il Misericordio. La Pace interiore sia su di Voi.
    p.s.
    Secondo alcune tradizione orali, cui sono stato testimone, il Mahdi si trova già fra di noi, noi inteso come esseri umani ed ha già compiuto un Pellegrinaggio alla Mecca!
    Le Enciclopedie occidentali le puoi usare per...La tradizione del Mahdi deriva direttamente dal Profeta (s.a.s.) ed è stata conservata come detto dalle Catene iniziatiche Sufi che tutte,eccetto una derivano da Ali, l'altra deriva da Abu Bakr, il successore o meglio il primo Califfo dopo la morte del Profeta (s.a.s.).

  8. #8
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    Condivido il sunto del tuo intervento, giacchè diversi ahadith riguardo l'Imam Mahdi (aj) sono contenuti nelle raccolte più autorevoli di ahadith (detti profetici) secondo i musulmani sunniti, tra cui i "sahih" di Muslim e Bukhari.
    Non capisco però quel riferimento al presidente iraniano.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Basiji
    Al di là delle idee del giudeo sionista Daniel Pipes, nemico dichiarato dell'Islam e dei Musulmani, l'articolo in questione contiene alcune invenzioni di sana pianta miste a dicerie che si cerca di 'colorare' come notizie attendibili e serie. Un esempio è quello dell'ordine 'segreto' dato da Ahmadinejad, allora sindaco di Tehran, per la costruzione di un "grande viale per preparare il ritorno del Mahdi", che non merita alcun commento. Quanto alla moschea di Jamkaran, è particolarmente riverita da secoli, essendo sorta da circa 1000 anni (per maggiori informazioni: http://www.jamkaranqom.ir/).

    Quanto al "ricordo" della visita a New York di Ahmadinejad ed all'esperienza che avrebbe provato durante il suo discorso, l'ufficio del presidente iraniano ha smentito immediatamente queste 'voci'.

    Le mie sono soltanto precisazioni - dovute - ma che non hanno alcun intento di smentire o minimizzare l'importanza che l'Imam Mahdi (aj) ha ricoperto e ricopre per ogni musulmano sciita credente, e per i funzionari e governanti sinceri della Repubblica Islamica dell'Iran.

    Chi ha una certa familiarità con la realtà sciita saprà sicuramente che sin dagli albori della vittoria della Rivoluzione Islamica del 1979, in tutte le moschee sciite del mondo (dal Libano all'Iran, dal Pakistan all'India, dal Bahrain alla Siria), in differenti lingue, al termine delle preghiere viene recitata una preghiera che più o meno dice: "O Dio, fino all'avvento dell'Imam Mahdi, proteggi la Rivoluzione di Khomeini"....
    Assalamualeikum!
    Condivido in gran parte!

  10. #10
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    Carissimo,
    vedo che ti ritrovo anche qua! Non sono particolarmente esperto di teologia islamica, quindi non ho nulla da aggungere al tuo post: per quanto riguarda l'articolo, se tutto ciò che Pipes ha scritto è vero, e credo che possa benissimo esserlo, è chiaramente molto interessante. Ma la parola "Mahdi" mi ricorda già qualcuno: il fanatico islamico che, dopo essersi proclamato, appunto, "Mahdi", guidò l'insurrezione dei musulmani sudanesi contro il dominio anglo-egiziano nella battaglia di Khartum, nella quale il valoroso Generale Britannico Gordon venne barbaramente ucciso. Quel "Mahdi" fu un ribelle che non riuscì a garantire un governo al suo paese dopo la sua morte, e infatti il Sudan tornò giustamente sotto mandato anglo-egiziano in seguito alla battaglia di Omdurman e alla vittoria del generale Kitchener. Dovremo essere pronti ad affrontare qualunque fanatico che si proclami "Mahdi", vuoi per avere consenso popolare, vuoi per estremismo religioso: la lezione l'abbiamo già avuta. E vedo particolarmente bene Ahmadinejad come nuovo mahdi.
    Egli porterà la Pace dopo la imminente III GM,
    Vedo che hai già capito, a differenza di molti Occidentali, come stanno andando a finire le cose.
    Andrea I Nemesis
    Rinascente
    Affiliato a Azione Conservatrice Nazionale

 

 
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