Originariamente Scritto da
wilhelm76
E' un bollettino di guerra!
Palermo ad agosto: morta una partoriente al 9 mese di gravidanza per una emorragia interna; un neonato di nove mesi e una bambina di dodici anni muoiono a seguito della anestesia; muore per "strane" complicazioni un uomo di 51 anni recatosi in ospedale per togliere il gesso ad una gamba; a Trapani muore di parto a soli 30 anni; a Messina sono due i casi di decesso: il primo un ragazzino di 12 anni a seguito di una anestesia, la seconda è una 68enne che muore a seguito di un esame endoscopico di routine preoperatoria.
Impossibile ad occhi attenti non far combaciare queste strane e concomitanti vicende di mala sanità con un altro eccezionale caso sanitario: quello di un anziano signore scomparso al pubblico 42 anni fa, che recentemente si è curato in Francia a spese dell'ente sanitario della Regione Sicilia.
Esatto, sto parlando di Bernardo Provenzano, il più antico boss della Cupola mafiosa.
Diagnosticano influenza, era emorragia cerebrale
GELA (CALTANISSETTA) - Un operaio di Gela di 52 anni, Fortunato Di Stefano, è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale San'Elia di Caltanissetta in prognosi riservata per un'emorragia cerebrale. Il 7 gennaio scorso si è rivolto ai medici dell'ospedale Vittorio Emanuele di Gela accusando un forte mal di testa.
I sanitari gli hanno risposto che si trattava di influenza. Ma i dolori non cessavano e l'operaio è tornato in ospedale. I medici, confermando la diagnosi di influenza, gli hanno consigliato il ricovero ma Di Stefano ha preferito tornare a casa. Preoccupati per il persistere del dolore i familiari hanno allora deciso di tornare al Vittorio Emanuele dove una Tac, mai eseguita prima, ha evidenziato un'emorragia cerebrale. I parenti hanno deciso di portare Di Stefano all'ospedale di Caltanissetta dove ora l'operaio è ricoverato.
18 Gennaio 2006
Padre muore d'infarto figlia denuncia i medici
PALERMO - E' solo l'ultimo caso, in ordine cronologico, che affligge il sistema sanitario siciliano. Per la morte di un pensionato avvenuta all'ospedale Buccheri La Ferla a Palermo sono stati avviati accertamenti da parte dei carabinieri. I familiari dell'uomo, P.M. di 87 anni di Bagheria, hanno presentato una denuncia in cui ipotizzano un caso di mala sanità. Il pensionato venerdì scorso è stato accompagnato in ambulanza al pronto soccorso.
Secondo quanto riferito dai familiari i medici lo avrebbero rassicurato dicendogli che si trattava soltanto di una colica biliare o di una bronchite e per questo motivo è stato dimesso. La figlia del pensionato avrebbe chiesto ai medici di fare al padre un elettrocardiogramma perchè l'uomo era affetto da una patologia cardiaca ma, sempre secondo il racconto della donna, il medico avrebbe detto che non c'era la necessità di questo esame. L'anziano è ritornato a casa ma domenica è ritornato al pronto soccorso: stavolta i medici gli hanno riscontrato un infarto esteso e il pensionato è morto dopo circa un'ora e mezza.
Su questa vicenda la direzione dell'ospedale Buccheri La Ferla ha avviato un'indagine interna per chiarire l'andamento dei fatti, ed accertare eventuale responsabilità dei singoli operatori. Secondo la ricostruzione fatta dalla direzione dell'ospedale il pensionato è arrivato la prima volta al pronto soccorso il 13 gennaio.
"I sanitari - si legge in una nota - hanno sottoposto il paziente ai necessari accertamenti e alle opportune valutazioni per la terapia del caso, diagnosticando quanto per altro già indicato dal medico del servizio '118': Crisi broncospastica in paziente affetto da patologia respiratoria cronica". "Dopo completa remissione del quadro clinico - aggiunge la direzione sanitaria - il paziente è stato dimesso ed inviato all'attenzione del medico curante. Il 15 gennaio, dopo due giorni, il paziente è ritornato al pronto soccorso per sintomatologia cardiologica, per la quale è stato ricoverato presso l'unità operativa complessa di cardiologia, dove, purtroppo, successivamente è deceduto".
La direzione dell'ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli ha ulteriormente puntualizzato che "il paziente è pervenuto all'osservazione del Pronto Soccorso il 13 gennaio alle ore 21.52 ed è ritornato al Pronto Soccorso alle ore 1.36 del giorno 15 gennaio".
18 Gennaio 2006
Bimbo partorito morto a Sciacca, aperta inchiesta
SCIACCA (AGRIGENTO) - La magistratura ha aperto una inchiesta dopo la denuncia dei genitori di un bambino nato morto nell'ospedale di Sciacca. La coppia, che ha presentato un esposto in procura, era alla prima gravidanza. Le indagini dovranno adesso fare luce sull'episodio.
Il direttore sanitario dell'ospedale di Sciacca, Renato Li Donni, a proposito del caso, ha precisato che all'interno della struttura sanitaria è stata già avviata una indagine tecnico-amministrativa. "Ho convocato per questa mattina la commisione per il rischio clinico davanti alla quale compariranno i medici e gli ostetrici che si sono occupati del caso. Valuteremo anche la documentazione disponibile. Secondo quello che mi è stato riferito, però, i sanitari si sono comportati in modo corretto e hanno seguito i protocolli usuali sui parti programmati".
Li Donni ha spiegato ancora che la madre del piccolo, una donna di 26 anni alla prima gravidanza, avrebbe dovuto partorire ai primi di gennaio. Il suo ginecologo, infatti, aveva notato un rallentamento nella crescita del feto e le aveva consigliato un parto programmato ma la ragazza ha preferito attendere il parto fisiologico. Dal momento che il travaglio non si verificava la giovane donna si è decisa ad ascoltare i consigli del medico. Avrebbe dovuto essere sottoposta al cesareo martedì.
Domenica è stata ricoverata in ospedale e le hanno fatto ben tre tracciati che hanno dato tutti esiti rassicuranti sulle condizioni del bimbo. Il primo tracciato di lunedì - ha continuato - è andato bene. Poi, improvvisamente, il secondo esame della giornata ha evidenziato una sofferenza fetale. La donna è stata portata subito in sala operatoria: per il piccolo però non c'è stato nulla da fare".
Intanto la procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta sulla morte di Giuseppe, il neonato deceduto venerdì scorso a Canicattì. Ieri sono state sequestrate le cartelle cliniche della madre. I genitori del piccolo si sono affidati a periti di parte per comprendere cosa sia realmente avvenuto e per valutare l'opportunità di avviare una azione legale.
Prosegue anche l'inchiesta sulla morte del neonato di 4 giorni avvenuta avvenuta sabato scorso al policlinico universitario di Messina. Sono 28 gli avvisi di garanzia emessi dal sostituto procuratore Angelo Cavallo. I provvedimenti hanno raggiunto medici e infermieri del reparto di ostetricia e ginecologia che si sono occupati del parto e dei 4 giorni di vita del neonato.
Indagato anche il ginecologo di famiglia. Per tutti l'accusa è di omicidio colposo. Si tratta di un atto dovuto da parte del magistrato che ha disposto l'autopsia sul corpicino che verrà eseguita sabato dal professor Tagliabracci di Ancona.
18 Gennaio 2006