USA-Siria: dopo 5 anni un nuovo ambasciatore a Damasco

[Unghern Kahn]

17/02/2010 08:22

SIRIA - USA

Dopo 5 anni, nuovo ambasciatore Usa a Damasco



I rapporti erano stati interrotti dopo l’assassinio di Hariri nel 2005. La Siria è sospettata di sostenere il terrorismo in Iraq e di dare man forte ad Hezbollah in Libano e all’estremismo palestinese. Essa ha anche buoni rapporti con Teheran.


Washington (AsiaNews/Agenzie) – il presidente americano Barack Obama ha nominato Robert Ford ad essere il primo ambasciatore degli Stati Uniti in Siria, dopo 5 anni di assenza. Il posto era rimasto vuoto in seguito all’assassinio di Rafic Hariri, ex premier libanese assassinato a Beirut, attribuito a personalità siriane vicine al presidente Assad, sebbene la Siria abbia sempre negato ogni coinvolgimento.

L’annuncio della Casa Bianca avviene alla vigilia di un viaggio in Siria di William Burns, del dipartimento di Stato, per migliorare i rapporti fra i due Paesi e spingere a nuove possibilità di pace nel Medio oriente. Ford deve ancora ricevere l’approvazione del senato americano.

Le relazioni fra Washington e Damasco sono state spesso tese negli ultimi anni. Dopo l’invasione americana dell’Iraq, nel 2003, la Siria è stata spesso accusata di sostenere il terrorismo. Nel 2004 gli Usa hanno imposto sanzioni economiche alla Siria. Damasco ha rapporti stretti con gli Hezbollah in Libano, con le frange estremiste palestinesi e con l’Iran.

SIRIA - USA Dopo 5 anni, nuovo ambasciatore Usa a Damasco - Asia News

[Unghern Kahn]

La mia impressione è che gli americani stiano cercando di comprarsi Damasco: in caso di un conflitto nella regione se la Siria dovesse astenersi da qualsiasi azione probabilmente salverebbero Assad altrimenti...

[Unghern Kahn]

Arriva l'inviato Usa: "Colloqui franchi con Assad"


CORRISPONDENTE DA NEWYORK

Barack Obama tende la mano a Bashar Assad puntando a scongelare i rapporti bilaterali per accrescere l’isolamento regionale dell’Iran. La Casa Bianca ha compiuto due mosse in rapida successione: ha formalizzato la nomina di Robert Ford, attuale numero due a Baghdad, a nuovo ambasciatore in Siria dove la sede era vacante da cinque anni, e ha fatto arrivare a Damasco il sottosegretario di Stato William Burns per un lungo colloquio con il presidente Assad.

E’ stato proprio Burns, al termine dell’incontro, a spiegare la svolta compiuta da Washington. «Sono qui per testimoniare l’interesse del presidente Obama a costruire migliori relazioni con la Siria sulla base dei comuni interessi e del mutuo rispetto» ha detto Burns, ripetendo la formula con la quale Obama tende la mano agli avversari strategici. D’altra parte nominando Ford la Casa Bianca aveva espresso l’intenzione di «dialogare con il governo siriano su come rafforzare le nostre relazioni affrontando le questioni di comune preoccupazione». Ciò non significa che le differenze siano superate perché Washington continua a premere su Damasco affinché ponga fine al sostegno agli Hezbollah libanesi, ai palestinesi di Hamas e ai baathisti iracheni.

«Con Assad ho parlato con franchezza delle questioni che ci dividono ma anche dei terreni sui quali possiamo costruire assieme» ha aggiunto Burns con un implicito accenno al nodo del nucleare iraniano, che in questo momento è in cima alle priorità dell’amministrazione Obama oltre ad essere il dossier di cui lo stesso Burns è titolare avendo a più riprese incontrato gli inviati di Teheran. «Non è un caso che Burns è andato a Damasco subito dopo il viaggio di Hillary in Arabia Saudita» osserva una fonte diplomatica a Washington, secondo cui il Dipartimento di Stato sta tentando di «isolare Teheran dai Paesi circostanti» agendo su più fronti.

A confermare la direzione di marcia di Washington c’è il fatto che Burns nel colloquio con Assad era affiancato da Dan Benjamin, coordinatore del Dipartimento di Stato per l’antiterrorismo, che resterà a Damasco un giorno in più per «colloqui sui temi della sicurezza». Sarebbe stato proprio l’esito positivo di due colloqui avuti di recente a Damasco da delegazioni Usa sull’antiterrorismo a convincere la Casa Bianca della presenza delle condizioni per accelerare la collaborazione con la Siria. A premere in questa direzione era stato John Kerry, presidente della commissione Esteri del Senato. E in vista dell’invio dell’ambasciatore Washington aveva abbassato il profilo delle critiche a Damasco sul rispetto dei diritti umani come anche delle accuse per l’assassinio dell’ex premier libanese Rafik Hariri.

La scelta di Obama di rafforzare i rapporti con la Siria nell’incombere della crisi con l’Iran sul nucleare ricorda da vicino da scelta che fece George Bush padre nel 1990, quando a Damasco governava Assad padre e la necessità di Washington era slegare la Siria dall’Iraq di Saddam che aveva invaso il Kuwait. Allora Bush padre aveva come consigliere per la sicurezza Brent Scowcroft, che oggi è uno dei consulenti di Obama sul Medio Oriente, e in comune le due situazioni hanno il ripetersi dell’esigenza strategica di scongiurare il rischio che Damasco apra un fronte contro Israele se dovesse precipitare la situazione nel Golfo Persico.

Obama corteggia la Siria per isolare Ahmadinejad - LASTAMPA.it

[Canaglia]

La mia impressione è che gli americani stiano cercando di comprarsi Damasco: in caso di un conflitto nella regione se la Siria dovesse astenersi da qualsiasi azione probabilmente salverebbero Assad altrimenti...

Direi che piuttosto l'obiettivo strategico è quello di separare la Siria dall'Iran.
Quello siriano è infatti l'unico regime arabo alleato di Teheran, oltre che l'ultimo laico e baathista rimasto (il che, per inciso, smonta anche certe teorie sbilenche sull'Iran nemico del panarabismo).

[Boris]

Mi sembra di aver letto proprio ieri che l'amministrazione Obama ha nuovamente inserito la Siria tra i paesi accusati di fomentare il terrorismo internazionale. Evidentemente c'è una pressione notevole da parte americana contro Damasco.

[Canaglia]

Mi sembra di aver letto proprio ieri che l'amministrazione Obama ha nuovamente inserito la Siria tra i paesi accusati di fomentare il terrorismo internazionale.

Per la verità non era mai stata tolta.
E' vero che negli ultimi giorni c'è stato un innalzamento della tensione a causa delle voci (fatte circolare da Israele) sui presunti rifornimenti di Scud da Damasco a Hezbollah. Voci a cui ovviamente gli statunitensi hanno abboccato in men che non si dica

[marocchesi]

perdonate l'OT ,mi sapete dire perchè Unghern Kahn è stato cancellato ?

[José Frasquelo]

perdonate l'OT ,mi sapete dire perchè Unghern Kahn è stato cancellato ?

boh. Tanto era un provocatore.

[Nazionalistaeuropeo]

È chiaro che si tratta di un segno
della politica filoislamica di Obama
nel contesto di un fronte nero-rosso-verde
contro l'occidente.

[Spetaktor]

È chiaro che si tratta di un segno
della politica filoislamica di Obama
nel contesto di un fronte nero-rosso-verde
contro l'occidente.

Queste banalità da DR sarebbe meglio che le tieni fuori da questo forum, grazie.