A far scandalo basta il pensiero di FRANCESCO FORTE
Le dichiarazioni alla procura di Roma del premier Berlusconi secondo cui esponenti della sinistra (si è poi saputo che era una vera processione, da D'Alema, a Prodi, a Rutelli, a Fassino) avrebbero incontrato il presidente delle Assicurazioni Generali, Antoine Bernheim, alla vigilia dell'Offerta pubblica di acquisto (Opa) della Unipol sulla Banca Nazionale del Lavoro, hanno suscitato reazioni difensive verbose ma zoppicanti. L'Unità cerca di minimizzare, sostenendo che non ha nessuna rilevanza penale. Ma non è così, la questione è seria. Tanto è vero che ieri Bernheim è stato interrogato dai magistrati. Poi - fatto significativo - verrà la volta dell'amministratore delegato di Generali Giovanni Perissinotto, che siede nel consiglio di amministrazione di Bnl. Ciò in quanto Generali hanno una quota di Bnl dello 8,7 per cento. Non si sa che cosa abbiano detto al grande capo delle Generali i quattro cavalieri rossi o rossastri, che fra poco forse ci governeranno. Ma non è affatto vero che incontri di questo genere sono sempre innocenti o paragonabili a quelli (per altro di cattivo gusto) di Berlusconi con il magnate televisivo Murdoch. Infatti i primi sono avvenuti a ridosso dell' Opa. Ora, supposto che lo scopo fosse di sospingere Generali a un patto riservato di alleanza con Unipol nella scalata a Bnl, si sarebbe potuta verificare una situazione di "concerto" vietata dalla legge (il Testo Unico sull'Intermediazione finanziaria del 1998 ), all'articolo 109 e seguenti e punita con sanzioni amministrative dall'articolo 192. Infatti il soggetto che da solo o in concerto con altri possegga almeno il 30 per cento delle quote di una società quotata in Borsa, come la Bnl, è tenuto a lanciare una Opa su di essa. Ora, se Generali avesse accettato un patto riservato con Unipol, che aveva il 15 % di Bnl , questa sarebbe automaticamente arrivata a superare il 30 per cento, mediante le azioni di alleati certi: vale a dire Deustche Bank che aveva il 4,99 per cento ed era, secondo successivi accertamenti di Banca d'Italia, in concerto con Unipol e 4 cooperative rosse, collegate ad Unipol, che avevano ciascuna lo 1 per cento. È facile fare il conto. Unipol con alleati certi era al 24,9 per cento. Sommandovi l'8,7 per cento di Generali si arrivava al 33,6 per cento. Adesso si sa, dalla telefonata di Consorte con Fassino, che Unipol aveva messo assieme segretamente un pacco di azioni che, secondo Consorte, gli garantivano la maggioranza assoluta ancora prima di lanciare l'Opa. Aggregarsi le Generali, poco prima di ciò, sarebbe stato estremamente utile, per rendere sicura la scalata, tanto più che un rappresentante di essa già sedeva nel Consiglio di amministrazione di Bnl. Dunque, ciò di cui si discute non è irrilevante. Contrariamente a quel che si va dicendo. Le Generali non erano certo favorevoli a cedere le proprie azioni a Bbva, la banca spagnola rivale di Unipol, che aveva lanciato l'Opa su Bnl. Ciò in quanto Generali sono azioniste del Banco di Santander, rivale del Bbva, (Banco di Bilbao e Biscaglia) e non si sentirebbero a posto partecipando simultaneamente a due banche spagnole fra loro rivali. Dunque poteva sembrare che il frutto (il pacco di azioni Bnl di Generali) potesse facilmente cadere dall'albero con una piccola scossa. Cioè, si sarebbe potuto sperare che una visita a Bernheim potesse servire per realizzare la sospirata "beneficenza" del colosso assicurativo triestino a Unipol, nonostante la rivalità assicurativa. Se poi i colloqui non hanno riguardato l'affaire Unipol - Bnl, si deve solo arguire che ai quattro dell'Ulivo piace non solo il settore bancario ma anche l'assicurativo. E non dal punto di vista degli assicurati ma da quello dei grandi assicuratori. Il nuovo Partito democratico, infatti, sta nascendo con la benedizione di grandi banchieri. Gramsci sosteneva che la classe operaia può allearsi con gli industriali contro i poteri della finanza (la "rendita") che ha interessi contrari ad entrambi. Il mondo si è rovesciato. I metalmeccanici lottano contro gli industriali mentre i loro presunti capi vanno a cercarsi amici nell'alta finanza.
http://libero-news.dnsalias.com/libe...n=19%2F01%2F06