Domenica tutti alla festa della Lega Lombarda!

[Der Wehrwolf]

Domenica 22/01/2006 alla festa della Lega Lombarda il ministro Calderoli sarà intervistato da EMILIO FEDE sulla devoluzione.
I militanti sono già pronti ad accogliere come dovuto il ministro.

[Der Wehrwolf]

http://www.emiliofedefanclub.it/

[raggioverde]

Domenica 22/01/2006 alla festa della Lega Lombarda il ministro Calderoli sarà intervistato da EMILIO FEDE sulla devoluzione.
I militanti sono già pronti ad accogliere come dovuto il ministro.

..con un bel brindisi di vino Gancia

[Der Wehrwolf]

http://www.lucianorossi.it/

http://www.lucianorossi.it/audio/For...%20cantato.mp3

[Der Wehrwolf]

..con un bel brindisi di vino Gancia

...con striscioni e cori adeguati all'evento.

[Il Patriota]

ottimo

[raggioverde]

...con striscioni e cori adeguati all'evento.

Temo non sara' molto facile contestare platealmente.. forse un atteggiamento piu' legato all'ironia, alle presa per il culo e all'indifferenza-fastidio lo troverei piu' efficace.
La situazione e' molto complicata e di mezzo poi c'e' una legge elettorale che nonostante l'introduzione del proporziale rappresenta, attraverso il forte sbarramento per le liste che si presentano non apparentate con l'onere della raccolta di un numero elevato di firme e aggiungiamo la lista bloccata con l'impossibilita' di scelta da parte dell'elettore, un vero colpo di grazia per le voci "antisistema".
Le riflessioni di El Criticon mi sembrano sensate perche' azioni mal gestite rischiano di essere un ulteriore favore alle Goldman Sachs e ai vari globalizzatori.
Dall'altra parte senza un congresso federale e un contatto piu' diretto con i malumori della gente padana si va incontro alla composizione di liste formate dagli oligarchi attuali, poco raccomandabili, con qualche contentino alle varie anime con l'avvallo, non so quanto piu' "consapevole", di Bossi da far digerire ai tanti militanti schifati puntando sul legame "affettivo" per quanto fatto da Bossi.
Non so trovare una via di uscita. Una proposta potrebbe essere scardinare i giochi spingendo personaggi "di mediazione" ma puliti, tipo Matteo Salvini, anche contro la volonta' degli stessi, altrimenti la caduta della lega non potra' non rappresentare una grossa mazzata a tutte le battaglie identitarie e autonomiste a prescindere da chi fa la voce grossa in questi giorni.

[Der Wehrwolf]

Ma chi ha detto che verrà contestato?!???
COntestare CALDEROLI?!?!
MA siamo pazzi?!!!!!
UN ministro che ha fatto così tanto per la Lega ??
NON SIA MAI!!!!
..Calderoli e Fede verranno accolti sicuramente in maniera consona da tutti i militanti

[raggioverde]

Ma chi ha detto che verrà contestato?!???
COntestare CALDEROLI?!?!
MA siamo pazzi?!!!!!
UN ministro che ha fatto così tanto per la Lega ??
NON SIA MAI!!!!
..Calderoli e Fede verranno accolti sicuramente in maniera consona da tutti i militanti

...si va bene, meglio tardi che mai, buon ultimo, anche tu concordi con le tante "qualita'" del ministro difensore della sacralita' della famiglia.....altrui.
Proposte per il futuro?

[raggioverde]

Stefania Miretti per La Stampa

Il mezzo pacs del ministro Calderoli ha per scenario la bassa Langa. L’incantevole Cherasco, la Dogliani degli Einaudi e del Dolcetto e poi Narzole, paese con pochi vigneti balzato all’onore delle cronache tanto tempo fa per lo scandalo del vino al metanolo.
Qui sono in molti a non perdersi una puntata di «Markette», il programma di Piero Chiambretti in onda su LaSette dal martedì al giovedì, e a seguire con gusto quella che gli amanti del genere baruffe coniugali cominciano a chiamare «La guerra dei Calderoli»: lui ministro alle riforme istituzionali, lei bionda opinionista in televisione, non ancora un caso alla Lecciso-Albano, certo, ma comunque in vertiginosa ascesa sui giornali gossipari. Qui sono tutte persone riservate che si fanno gli affari loro, però alla sera accendono la tv, ridono delle gags di Sabina («simpatica neh?...») e sono gli unici a sapere perché la signora Calderoli si definisca «casalinga disperata».

A Narzole infatti, da un paio d’anni a questa parte, il ministro lo vedono spesso. Viene a fare visita a quella che tutti chiamano «la sua morosa»: Gianna Gancia, 33 anni, militante della Lega, bruna, carina, mamma single di un bambino che frequenta la locale scuola materna, titolare di un’azienda di produzione e imbottigliamento vini ereditata dal padre nel 93, trasferita a Bologna nell’aprile 2004, riportata a Narzole nello stesso anno e ora in liquidazione volontaria.
La Gianna abita in un bel palazzotto giallo alle spalle della chiesa, con affaccio sulla piazza del paese e vista mozzafiato sulle colline, proprio accanto alla sede della Banca di Cuneo. In quella piazza, nel cuore della piccola Narzole, il ministro arriva con la scorta e logicamente dà nell’occhio; ma nessuno ha mai avuto la sensazione che i due si nascondessero: al funerale della mamma di lei, un mese e mezzo fa, Calderoli era accanto a Gianna e al suo bambino Gianpiero; e i riti del week-end sono quelli di ogni coppia, una passeggiata fino all’edicola di Cherasco per i giornali della domenica mattina, ogni tanto una cena a lume di candela in una saletta riservata del ristorante «La Villa», i baci della rinomata confetteria Barbero, una grattata di tartufo quand’è stagione, cose normali.
E la stessa Gianna, colta di sorpresa dalla richiesta di commentare il servizio riportato su «Chi» di questa settimana (con l’intervista «a cuore aperto» a Sabina che dice: «Mio marito ha un’altra, ma io gli voglio ancora bene») non nega i rapporti col ministro, solo dice: «Non sono abituata a questo genere di attenzione, ho bisogno di ritrovare un po’ di calma».

Difficile, però. Fino a qualche mese fa, della vita privata del ministro leghista severo custode dei valori del matrimonio non si sapeva quasi nulla, com’è giusto che sia. Poi, tutto e tutto insieme. E’ in autunno, quando entra nel cast di «Markette», che si comincia a parlare della moglie: Sabina Negri, bionda dalla battuta tagliente, autrice teatrale (una sua pièce aprirà la festa della Lega) e dal 2002 consulente ministeriale per la prosa, impalmata nel 98 con cerimonia celtica (lei in Gattinoni, l’officiante vestito da Druido). Gli italiani s’affezionano subito a questa lady Calderoli così anomala, Sabina viene intervistata dai giornali anche su temi seri, per esempio il progetto per le quote rosa al quale il marito sta lavorando, e il ministro non sembra dispiaciuto, dal momento che nulla fa per ostacolare l’ascesa mediatica della moglie.

Intanto, però, è esplosa Bancopoli, e nei verbali delle intercettazioni si parla di una serie di presunti favori chiesti alla Bpi di Fiorani da Calderoli: in particolare, della richiesta di un appartamento in affitto, «una vecchia storia» commenterà il ministro, e di «un affidamento di 800 mila euro garantito da ipoteca a favore dell’azienda della sua compagna».

Tutti pensano a una ex fiamma per l’appartamento - dopotutto Calderoli sì è sposato tardi - e all’attuale moglie Sabina per il fido, qualcuno lo scrive sui giornali e incassa la smentita di lei. «L’appartamento era per me, per noi due, a un certo punto Roberto s’era fissato d’andare a vivere a Lodi ma poi io m’ero rifiutata di seppellirmi viva», afferma la moglie del ministro, «ma il fido no, io non ho nessun conto, nessun mutuo, nessun fido, nessuna azienda». Scopre così, dice lei, che suo marito già la considera «un’ex».

Inizia allora «La Guerra dei Calderoli». Lui, a un settimanale: «Il nostro matrimonio è finito, la cosa è da un anno in mano agli avvocati, lei usa il mio cognome». Lei: «Lui ha un’amante ma siamo ancora sposati, neppure separati legalmente». Ma chi è quell’altra? «Io non lo so», risponde Sabina. Non lo sa nessuno. Tranne che in Langa, naturalmente. Dove lo sanno tutti.