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    Angry Trappola giudiziaria contro Giorgietti! Chi è il mandante?

    Cazzago Brabbia

    Finanziamenti della Regione a corsi "fantasma", indagata la moglie di Giorgetti

    La Guardia di Finanza ha perquisito la casa di Cazzago Brabbia dove il segretario vive. Tra i cinque indagati nessun politico.

    Finanziamenti della Regione per corsi “fantasma”: storia vecchia, ma nomi nuovi per un filone d’inchiesta che non si è mai esaurito.
    Questa volta nella lista degli indagati, insieme ad altre quattro persone, c’è Laura Ferrari, moglie di Giancarlo Giorgetti, presidente della Commissione Bilancio in Parlamento e segretario della Lega Lombarda.
    La Guardia di Finanza ieri sera ha perquisito l’abitazione di Giorgetti, in via Marconi, a Cazzago Brabbia dove il segretario vive con la moglie.
    Il magistrato che segue le indagini, il pm Giovanni Polizzi, ha confermato l’avvenuta perquisizione specificando però che tra le cinque persone indagate non ci sono uomini politici.
    Laura Ferrari, insegnante di equitazione nonché proprietaria di un maneggio nel Varesotto, risulta direttrice di un corso organizzato da un istituto di Busto Arsizio, la Formas Moda Onlus, corso finanziato dalla Regione Lombardia. L’istituto ha ricevuto i finanziamenti, 750 mila euro, dopo aver garantito un numero minimo di iscritti. Secondo il magistrato molti degli iscritti al corso di Laura Ferrari erano “cavalieri inesistenti”. In sostanza La “Formas Moda” avrebbe ricevuto il finanziamento dal Pirellone a fronte di un numero di iscritti fasullo. Ed è questo che la Guardia di Finanza ha cercato di verificare. Insieme a Laura Ferrari altre quattro persone sono oggetto d'indagine sulla stessa vicenda. Si attendono, ora, sviluppi.

    Giovedi 19 Gennaio 2006
    redazione@varesenews.it


    Gallarate

    Nella conferenza stampa il sindaco di Gallarate Nicola Mucci parla di attacco politico e annuncia un esposto al Csm e in procura a Busto Arsizio.

    "In procura si è consumato un reato"

    «Nei giorni scorsi in procura si è consumato un reato: è stato violato il segreto istruttorio e la stampa ha ricevuto informazioni che dovevano restare riservate». E’ questa la difesa del sindaco di Gallarate Nicola Mucci, che nel corso di una conferenza stampa, ha spiegato le sue ragioni dopo l’informazione di garanzia emessa dalla Procura di Busto Arsizio (datata 29 dicembre e recapitata a Mucci prima della fine del 2005) per la violazione della legge 286 del 1998 (la cosiddetta Turco-Napolitano). In particolare l'articolo 8 della stessa legge, vale a dire la contraffazione di documenti o permessi di soggiorno per favorire l'ingresso di cittadini extracomunitari nel nostro Paese: l'indagine si riferisce dunque a reati che sarebbero stati commessi prima dell'entrata in vigore della Bossi-Fini, nel 2003. A Mucci è contestato anche il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione «accusa - ha detto il sindaco gallaratese - che rappresenta per me un dramma personale, perchè mette in discussione l'etica e la morale della persona. La mia famiglia e la mia compagna, come anche il mio partito (Forza Italia ndr) mi sono vicini in questo momento, perchè sanno chi è Nicola Mucci, cosa fa e chi frequenta».

    Intorno al sindaco di Gallarate, tutta la sua Giunta, solidale con il primo cittadino in un momento difficile dal punto di vista personale. Facce tirate, ma la fermezza di chi è convinto di essere oggetto di un'ingiustizia. «Oggi non ho alcuna possibilità di difendermi – ha detto Mucci –, esattamente come è accaduto sette mesi fa quando ho ricevuto il primo avviso di garanzia»(l'accusa allora era di turbativa d'asta nella gara d'appalto indetta da Accam per la gestione dell'impianto di Borsano ndr).

    Mucci parla apertamente di «attacco politico sferrato da qualcuno all'interno della Procura di Busto Arsizio, che ha commesso un reato informando i giornalisti di un'inchiesta coperta da segreto istruttorio. Ho fiducia nell'operato del procuratore capo Francesco Dettori e del pm Sabrina Di Taranto, ma il fatto che ci sia una manovra politica per screditarmi è grave e va chiarito nelle sedi competenti: sono stanco di dover subire attacchi e di essere esposto a processi sommari. Per questo presenterò un esposto al Csm e in Procura a Busto Arsizio, rapportandomi anche al Ministero di Grazia e Giustizia. Inoltre non mi si dà la possibilità di difendermi, violando un diritto costituzionale sancito all'articolo 111». Nessun passo indietro, però: «Se qualcuno si aspetta che io mi dimetta, ha capito male: vado avanti per la mia strada, governando la città positivamente come ci è stato riconosciuto in questi anni». Sui tempi, Mucci non sembra essere fiducioso: «Auspico che la Procura mi senta al più presto, ho dato la mia disponibilità, ribadendo la mia estraneità a qualsiasi reato. Ma visto che in 8 mesi nessuno mi ha interrogato per l'altro avviso di garanzia, vi lascio immaginare come possa sentirmi».

    «Io ho rispettato il lavoro dei magistrati e sono rimasto in silenzio - ha continuato Mucci -. Ma in sette mesi non so che cosa sia accaduto, non so a che punto sia quella vicenda. Eppure, anche allora cinque Carabinieri si presentarono alle 5 del mattino a perquisire la mia casa, svegliando un intero condominio. Il giorno stesso la stampa sapeva già tutto. Ora è avvenuta per la seconda volta la stessa cosa: io mi sono messo a disposizione del procuratore della Repubblica ma nessuno mi ha chiamato. Non so neppure quali siano i reati che mi vengono contestati». Mucci non trova nel suo passato e nei suoi comportamenti situazioni che si possano configurare come reato: «Sono tranquillo, non ho commesso reati e ne sono certo. Non capisco di cosa mi si possa accusare: non ho mai spinto per assumere nessuno, non mi occupo di documenti di immigrati e non me ne sono mai occupato, perchè non è di competenza del sindaco o della giunta. Per i riferimenti alla vicenda Fumagalli, posso solo dire che con l'ex sindaco di Varese avevo solo rapporti istituzionali, a dire il vero radi».

    Venerdi 20 Gennaio 2006
    T.G.
    redazione@varesenews.it

  2. #2
    El Criticon
    Ospite

    Predefinito

    Che la italiosa Sinistra, ormai a corto di minestra, stia ricorrendo a qualsiasi espediente ancorché ripugnante pur di diffamare e cmq danneggiare la Lega Nord e la Cdl è ormai ultra evidente.

    Bisogna incoraggiare tutti gli esponenti leghisti a fare totale chiarezza su queste vicende subito, IMMEDIATAMENTE, senza attendere i soliti percorsi +- giudiziari della solita legge mafionica uguale per tutti ...

    E' veramente ora di finirla: la magistraDURA deve essere espulsa e sostituita in toto, TUTTA, a calci in culo, CSM compreso, con tutti i loro complici nazionali e stranieri, da quello che è il peggiore verminaio di roma ladrona e soprattutto spiona ...

    FUORI dalle PALLE ...

 

 

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