Dichiarazione di Marco Taradash, Portavoce dei Riformatori Liberali-
“Come volevasi dimostrare. La pressione senza quartiere della magistratura organizzata ha ottenuto il risultato di affossare un passaggio decisivo per la riforma liberale della giustizia. Aspettiamo, come usa dire, di leggere le motivazioni della decisione del Presidente Ciampi, che proprio ieri aveva annunciato la sua partecipazione al prossimo congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati. Ma, con le Camere in via di scioglimento, più che di rinvio si dovrebbe parlare di definitiva liquidazione di una legge che avrebbe finalmente dato concretezza al modello del giusto processo di rito accusatorio e dato una scossa alle consuetudini borboniche del sistema giustizia. Oltre a sancire il sacrosanto principio della inappellabilità delle sentenze di assoluzione, la legge Pecorella avrebbe liberato l’organizzazione giudiziaria da una massa enorme di processi e consentito di rendere più efficiente un sistema la cui lentezza rappresenta uno dei costi più pesanti per la società e l’economia italiana. Certo, i Pm avrebbero dovuto rinunciare a una parte del loro potere di lobby e la magistratura nel suo complesso avrebbe dovuto lavorare meglio e magari anche di più. Ci avrebbe guadagnato la libertà del cittadino e la funzionalità delle istituzioni. Evidentemente questo nell’Italia delle caste e della confusione di ruoli non si può avere.”
Non c'è niente da fare, con simili presidenti e simili corti di incostituzionalità il governo ha le mani legate nel fare le riforme.