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Risultati da 1 a 10 di 30
  1. #1
    Il Patriota
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    Predefinito che ne pensate di questo studio di un margheritino sulla Lega?

    Varese - Alla vigilia dell'inaugurazione della festa di Malpensafiere un'analisi della "involuzione" del partito di Bossi
    La Lega scomparsa


    “Dalla protesta all’apatia”. Potrebbe essere condensata così la storia di parte del popolo leghista che emerge da una ricerca di Aldo Bonomi pubblicata nei giorni scorsi sul quotidiano della Margherita, "Europa".

    Il sociologo è ancora più incisivo quando afferma che “a partire dal 1992, e poi in modo sempre più evidente per la concorrenza di Forza Italia e per il fallimento della strategia secessionista, il voto al partito di Bossi cambia pelle e sempre più si rinserra in una trincea territorialmente e socialmente caratterizzata dalle stigmate della marginalità”.

    Il Carroccio in dieci anni perde oltre due milioni di voti con una progressiva diminuzione di peso elettorale e politico. Nel 1992 la Lega porta a Roma 80 parlamentari e due anni dopo, grazie al maggioritario, sale a 177 diventando di fatto il partito più rappresentato. Nel 1996 il gruppo scende a 86 e nel 2001 si assottiglia ulteriormente arrivando a 47. Una progressiva perdita anche nelle amministrazioni locali fino, di fatto, a contare molto poco al di fuori di alcune province. E ora con la nuova legge elettorale per le politiche arriva quasi al suicidio.
    Il Carroccio era determinante per la vittoria del Centro destra in quasi 200 collegi del Nord. Ora con il ritorno al proporzionale Berlusconi e soci possono fare tranquillamente a meno di un alleato che è ormai rinserrato solo in piccole aree. Un suicidio elettorale, ma anche politico. La Lega su ogni provvedimento caro al premier si è appiattita motivando questo comportamento con una vittoria tutta legata alla devolution. Il cambiamento della Costituzione sarà però sottoposto a referendum e le probabilità che passi quanto deciso da una risicata maggioranza in Parlamento sono ridotte al lumicino. Il federalismo, che era discusso in ogni luogo e che aveva modificato anche una parte del linguaggio e delle priorità della politica, sembra scomparso. Lo strapotere dei partiti contro cui si era battuta con forza la Lega è oggi arrivato all’ennesima potenza. Basti pensare che i candidati non saranno più scelti dagli elettori ma dalle segreterie. Insomma, dopo vent’anni dall’ingresso di Giuseppe Leoni a Palazzo Estense, la Lega cambia pelle.

    “Il leghismo, - continua Bonomi nella sua ricerca, - pare aver perso la sua forza propulsiva di protesta. Il suo elettorato, la sua composizione sociale di riferimento pare in preda a una apatia verso la politica come sistema generale”.
    Si sommi a questo il fatto che ormai è chiaro che Bossi non ce la fa, almeno in tempi brevi, a gestire il partito e le scelte che facevano della Lega un movimento “diverso”.
    Da oggi, venerdì 20 gennaio, la Lega sarà di scena a MalpensaFiere con la sua festa nazionale. Il presidente della Provincia Marco Reguzzoni ha ringraziato i dirigenti del partito per aver scelto Varese. Viene da chiedersi dove altro potevano trovarsi. Nel 1999, quando a luglio il palazzetto di Masnago divenne il teatro del congresso del Carroccio con un Bossi che tuonava contro chiunque volesse allearsi contro il “mafioso di Arcore”, salvo poi due mesi dopo accordarsi su tutto, la Lega poteva davvero scegliere e imporre i dibattiti. Oggi assiste quasi smarrita ai giochi che altri decidono. E i guizzi di Bossi sono solo un ricordo. I dirigenti più anziani, vedi quanto successo a Varese a Sergio Ghiringhelli, escono sconfitti anche se da elezioni minori. Su Milano non hanno potuto che accodarsi a quanto deciso da Forza Italia e anche nella “città giardino” sembrano in difficoltà. Per ridare entusiasmo e fiducia al proprio popolo che le istanze del grande nord saranno vincenti non bastano più le proteste per il pedaggio di un’autostrada troppo cara. E per uscire da un brutto sogno non basterà certo conquistare il guinness dei primati grazie a una bandiera con un simbolo celtico

  2. #2
    decolonizzare l'immaginario
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    Una analisi parziale che non fotografa la vera realtà del movimento.

    E' evidente che la realpolitik attuata da Bossi, ci costa lacrime e sangue ed alla fine è abbastanza verosimile che il referendum bannerà qualsiasi ipotesi devolutiva, tuttavia, la possibilità di arrivare al momento della verità, che è il referendum, andava concessa ad Umberto Bossi, fondatore e costruttore della Lega e della rinascita del Nord.

    La Lega, risorgerà come movimento INDIPENDENTISTA, dopo il referendum.
    Nel frattempo, TUTTI devono vigilare affinchè l'onda disfattista sostenuta dal regime non ci crei ulteriori danni.
    Quindi, calma e gesso, elezioni, referendum....poi RESURREZIONE DELLA GRANDE LEGA NORD

    Dopo non ce ne sarà più per nessuno.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Genyo



    RESURREZIONE DELLA GRANDE LEGA NORD[/B]

    Dopo non ce ne sarà più per nessuno.

    Quindi ritorna di attualità quanto ebbe a dire Bossi, quando prevedeva che
    le riforme si sarebbero realizzate solo con il fucile appoggiato al tavolo, intendendo con questo che solo DOPO il disfacimento di questo stato, si sarebbe proceduto alle vere riforme.

    Non siamo lontani comunque da questo evento; secondo me tutto si verificherà in coincidenza con la morte del turbo-capitalismo globalizzato ormai allo stato terminale.
    Le contraddizioni esploderanno e allora..........

  4. #4
    decolonizzare l'immaginario
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    Citazione Originariamente Scritto da Maxadhego
    Quindi ritorna di attualità quanto ebbe a dire Bossi, quando prevedeva che
    le riforme si sarebbero realizzate solo con il fucile appoggiato al tavolo, intendendo con questo che solo DOPO il disfacimento di questo stato, si sarebbe proceduto alle vere riforme.

    Non siamo lontani comunque da questo evento; secondo me tutto si verificherà in coincidenza con la morte del turbo-capitalismo globalizzato ormai allo stato terminale.
    Le contraddizioni esploderanno e allora..........

    Concordo, e mi ricordo un tuo post dove citavi lo stato italiano come "vaso di coccio"...quello è questo stato fallito e artificiale.
    Però, è anche vero che il movimento deve dare prova di grande maturità politica e culturale, deve dimostrare di avere gli attributi, tutte le energie sono necessarie e vanno recuperate alla lotta indipendentista.
    Molti di noi dovrebbero smettere di pensare che la Lega Nord sono alcuni dirigenti...la Lega Nord è di tutti quelli che ne fanno parte, tutti sullo stesso piano, da lì si parte per la nostra libertà.
    Ciao.

  5. #5
    Fieramente Leghista
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    Citazione Originariamente Scritto da Il Patriota
    Varese - Alla vigilia dell'inaugurazione della festa di Malpensafiere un'analisi della "involuzione" del partito di Bossi
    La Lega scomparsa

    “Dalla protesta all’apatia”. Potrebbe essere condensata così la storia di parte del popolo leghista che emerge da una ricerca di Aldo Bonomi pubblicata nei giorni scorsi sul quotidiano della Margherita, "Europa".
    un minestrone di imprecisioni, luoghi comuni, menzogne pure e semplici e tentativi di pseudoragionamento senza capo nè coda.

  6. #6
    Fieramente Leghista
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    Citazione Originariamente Scritto da Maxadhego
    Quindi ritorna di attualità quanto ebbe a dire Bossi, quando prevedeva che
    le riforme si sarebbero realizzate solo con il fucile appoggiato al tavolo, intendendo con questo che solo DOPO il disfacimento di questo stato, si sarebbe proceduto alle vere riforme.

    Non siamo lontani comunque da questo evento; secondo me tutto si verificherà in coincidenza con la morte del turbo-capitalismo globalizzato ormai allo stato terminale.
    Le contraddizioni esploderanno e allora..........
    Mah... io la fine del capitalismo, più o meno 'turbo', la vedo ancora molto lontana: chi si aspetta un nuovo 1929 a breve resterà atrocemente deluso: non che a me piaccia il capitalismo, tutt'altro, ma realisticamente non c'è alternativa ad esso e il sistema sociale dovrà continuare a convivere con esso e le sue tendenze globalizzanti, sia pure tra crisi grandi e piccole e con correttivi di ogni genere.
    Piuttosto il disfacimento di questo stato itaglione sarà cosa immediata e concretissima non per motivi economici, ma per quelli politico-sociali nel momento che verrà travolto dalle fazioni in guerra delle varie etnie di invasori migranti, dopo la concessione del voto di massa ad essi e la conseguente inevitabile formazione di loro movimenti politici ultraradicali, nel giro di qualche annetto: prospettiva che potrebbe anche essere bella per alcuni, peccato che noi saremo tutti morti ammazzati quando tutto ciò avverrà. Allegria...

  7. #7
    Fieramente Leghista
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    Citazione Originariamente Scritto da Maxadhego
    Non siamo lontani comunque da questo evento; secondo me tutto si verificherà in coincidenza con la morte del turbo-capitalismo globalizzato ormai allo stato terminale.
    Le contraddizioni esploderanno e allora..........
    sempre a proposito del capitalismo che sarà pure morente, ma intanto...: un articolo dall'arena di ieri:

    Denaro e tendenze
    In provincia è record di ipermercati. Trionfa il digitale, auto alla grande Ma per l’Osservatorio Findomestic un cittadino su tre teme per il futuro
    La crisi non abita a Verona
    Uno studio in controtendenza: consumi ben oltre la media nazionale

    Crisi? Debiti? Macché. Non ce n’è traccia, e men che mai a Verona. La notizia è di quelle sorprendenti: da tempo, ormai, ogni stima e ogni segnale indicano una tendenza assolutamente contraria. Però, a temperare l’esultanza, ecco la doccia fredda: il morale è sotto i tacchi; e solo il 33 per cento degli intervistati ha una visione ottimista del futuro. Muove fra questi due estremi l’analisi che - in parte realizzata con un’indagine telefonica, in parte compilata su dati elaborati da Prometeia - l’osservatorio Findomestic ha dedicato quest’anno per la dodicesima volta alla dinamica dei consumi in Italia. E Verona registra due fenomeni curiosi: è la provincia veneta nella quale più si spende per le auto; ed è la provincia veneta nella quale esistono più ipermercati. In una regione in cui, peraltro, il numero di ipermercati è ben superiore allo standard nazionale.
    Quanto al reddito, a livello regionale la parte del leone la fa Belluno, dove ciascun abitante dovrebbe disporre di 20.191 euro l’anno. Subito dopo, ecco Verona, dove il reddito si attesta a 19.156 euro, a fronte di una media regionale di 18.645.

    A Verona, i consumi medi - ciò che viene speso sul territorio provinciale, indipendentemente dal fatto che il denaro esca da portafogli «indigeni» o appartenenti a turisti - sono pari a 18.965 euro l’anno, circa cinquecento euro più che nel 2004. Ben al di sopra, perciò, della media regionale di 15.838 euro, e alla media nazionale di 14.349. E a trainare i consumi - secondo l’osservatorio Findomestic - è il digitale, soprattutto fotocamere e tv.
    Comparto per comparto, ecco l’analisi dell’osservatorio Findomestic.
    Le auto. Nel 2005, a Verona - dove circolano ben 473.807 macchine, praticamente tante quante ne girano per l’intero Trentino Alto-Adige - si sono spesi 469 milioni di euro, 15 milioni più dell’anno precedente. Per famiglia, significa una spesa annua di 1.363 euro (più 33,1 per cento rispetto alla media nazionale). Fanalino di coda nella regione, Belluno, dove si sono spesi 99 milioni.
    Le moto. Qui, consumi in calo: 40 milioni nel 2005 (115 euro per famiglia), 41 nel 2004. In compenso, il parco circolante totalizza 188.664 mezzi: siamo superati solo da Padova, dove girano 203.240 moto.
    Gli elettrodomestici. Per l’acquisto di dispositivi piccoli e grandi, nel 2005 i veronesi hanno speso complessivamente 120 milioni, sei più che nel 2004; per ciascuna famiglia, dunque, è calcolata una spesa di 348 euro, di poco superiore a quella dell’anno precedente e a quella relativa alla media nazionale.
    I mobili. In provincia, nei dodici mesi dell’anno appena terminato, ogni famiglia ha speso 617 euro, originando un volume complessivo di 212 milioni; nel 2004, furono 207. Qui, i veronesi spendono poco meno di quanto facciano i corregionali.
    La grande distribuzione. In provincia, i centri commerciali - categoria cui appartengono i negozi che, di superficie superiore ai 5.000 metri quadri, vendono anche cibo - sono sei: il che rappresenta un primato assoluto per il nordest. Comprendendo anche i supermercati con superficie compresa fra i 2.500 e i 5.000 metri quadri, la superficie totale di vendita arriva a 63.683 metri quadri: 7,40 metri quadri ogni mille abitanti.

  8. #8
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    le analisi sui giornali danno la lega in grande difficoltà e hanno ragione.
    io credo che un 5% lo prenderà comunque ma è la marginalità anche al nord che ne emerge,il massimo è il 15,9 in lombardia e appare pochissimo per un partito che vuol fare la rivoluzione...

    In piemonte friuli trentino val d'aosta liguria ed emilia si fatica ad arrivare al 10 e anche al 5...

    lontano dal lombardo-veneto insomma va obbiettivamente male.
    senza bossi il partito è appiattito su forza italia.

    Per coloro che sperano in rivoluzioni e fine del capitalismo rispondo che finchè la gente ha la pancia piena,che tutti abbiamo 3 cellulari,la macchina,internet ecc...non ci saran rivoluzioni..stiamo troppo bene.

    le rivoluzioni le fanno solo LA FAME e LA FEDE e adesso non c'è nell'una ne l'altra.

    Se mi sbagliassi sarei felicissimo,ma la realtà è ben diversa.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da EL TONDA
    senza bossi il partito è appiattito su forza italia.

    Per coloro che sperano in rivoluzioni e fine del capitalismo rispondo che finchè la gente ha la pancia piena,che tutti abbiamo 3 cellulari,la macchina,internet ecc...non ci saran rivoluzioni..stiamo troppo bene.

    le rivoluzioni le fanno solo LA FAME e LA FEDE e adesso non c'è nell'una ne l'altra.

    Se mi sbagliassi sarei felicissimo,ma la realtà è ben diversa.
    E' stato Bossi ad appiattire la Lega su fogna itaglia.

  10. #10
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    concordo pienamente lo pseudogenialoide è all'origine di molti casini
    ha sempre avuto il pieno controllo della lega e questi sono i risultati, ricordo congressi che dicono una cosa ,arriva il gran capo , si fa tutto il contrario ,la gente che ha fatto strada tutti amichetti suoi o amici degli amici

 

 
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