Il professore a Radio Deejay: "Non si può vivere come ossessi per la politica"
Veltroni: Stavolta ha sbagliato". Storace: "Disprezzo inaccettabile"
Prodi insiste: "A Roma non ci vivrei"
Ed è polemica: "E' peggio di Bossi"
Replica il leader dell'Unione: "Le mie parole travisate dal centrodestra
Il sindaco non mi ha sentito alla radio, Roma è bella e i romani simpatici"
Romano Prodi
MILANO - "Roma è bella, mi piace, ma non ci abiterei". Insiste, Romano Prodi, con le sue affermazioni sulla capitale. Le stesse con cui aveva sollevato un polverone poco più di un mese: il 16 dicembre, a Cinisello Balsamo, intervistato da Gad Lerner e Massimo Cacciari, aveva parlato della necessità di vivere lontano da Roma: "E' un vantaggio sul lungo periodo, se un politico vuole durare, è bene che ne stia lontano. Molti politici si sono trasferiti nella capitale, io non ci andrei ad abitare manco morto". Oggi, la conferma, durante un'intervista a Radio Deejay: "Ad abitarci davvero no, perché non si fa altro che consumarsi a parlare di politica. Non si può vivere come degli ossessi per la politica", risponde il professore a una domanda di Linus che gli chiede dei suoi rapporti con la capitale. "A Bologna ci sto bene - continua - a Roma invece non ci vivrei, anche se i romani sono simpatici".
La prima reazione alle affermazioni di oggi è quella del sindaco della capitale, Walter Veltroni: "Mi dispiace, ma ha sbagliato" afferma, giudicando le parole del professore "ancora più incomprensibili nel giorno in cui i dati ufficiali dicono che Roma cresce il triplo di quanto cresca il Paese, quando emergono risultati dell'occupazione e del turismo tra i tanti segni evidenti di una profonda trasformazione della città e del successo di un modello ispirato alla crescita e all'inclusione sociale".
Per il ministro della Salute, ed ex presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, "il disprezzo di Prodi verso Roma sta diventando inaccettabile. Se a Roma si vive male, dice il ministro, "allora ne deve chiedere conto al suo sindaco. A Roma la gente non è ossessionata dalla politica, ma dal traffico, dalla sporcizia e dalle buche. Impari a rispettare di più la capitale, visto che ormai non glielo ricorderà nessuno nel suo schieramento, perché a sinistra è difficile trovare qualcuno capace di autonomia".
Un'offesa alla nostra città", fa notare il ministro dell'Agricoltura - e candidato sindaco della capitale - Gianni Alemanno: "Vedo che Prodi insiste nel fare battute contro Roma: sta diventando peggio del Bossi di qualche tempo fa. La prima battuta poteva sembrare una scivolata, quella di oggi conferma che il pregiudizio nordista anti-romano è radicato nella testa di Prodi".
Parla di "battute sbagliate", ma anche di "strumentalizzazioni elettoralistiche sbagliate" il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra. Mentre l'europarlamentare di Forza Italia, Enrico Tajani, invita il sindaco di Roma e l'Ulivo e "prendere le distanze da Prodi, perché evidentemente la prima volta non era una gaffe, ma una scelta precisa: ha deciso di far perdere Veltroni nella battaglia per il Campidoglio".
Replica il diretto interessato: "Sono indignato. Il centrodestra non può scatenare un polverone allo scopo di creare malintesi e fraintendimenti. Sono convinto che il mio amico Veltroni non ha sentito ciò che ho detto alla radio". E precisa: "Ho scelto di non risiedere stabilmente a Roma perché la mia personale condizione fa sì che tutti con me parlino solo di politica. Conosco perfettamente il peso e il ruolo di Roma in Italia e nel mondo, - ha aggiunto - e l'ho dimostrato con i fatti anche quando ero presidente del Consiglio. Le parole di questa mattina sono chiaramente di affetto e amicizia verso la città e i romani".
Il leader del centrosinistra ripropone quindi lo scambio di battute di questa mattina alla radio. Linus gli chiede: "Le piace Roma?". E Prodi risponde: "Sì.
Checché ne dicano... ad abitarci no perché non si fa altro che consumarsi a parlare di politica. Non si può vivere come degli ossessi per la politica. Allora torno a Bologna e a Roma non ci vivo. Però la città è bella e i romani a modo loro sono simpatici".
(20 gennaio 2006)
da repubblica.it