Non c'è niete di cui scandalizzarsi, non scoprite mica l'acqua calda se una suora si fa ingroppare e la storia lo insegna perchè nei conventi avveniva avviene ed avverrà questo.
Tutti siamo uomini e c'è qualcuno che non l'ha ancora capito.
Non c'è niete di cui scandalizzarsi, non scoprite mica l'acqua calda se una suora si fa ingroppare e la storia lo insegna perchè nei conventi avveniva avviene ed avverrà questo.
Tutti siamo uomini e c'è qualcuno che non l'ha ancora capito.
olèOriginariamente Scritto da Nazionalrivoluz
Eh va beh...non pare proprio che la suora si sia fatta ingroppare, ma che sia stata violenatata ripetutamente, filmata e ricattata.Originariamente Scritto da Nazionalrivoluz
Io sono più tradizionalista..Originariamente Scritto da Lupo Nero
Mi accontento di una cavalcata classica
e la madonna trombettiera: poroporoporoporcoddio
Vuoi uno "spaccato" di quello che succede nei conventi femminili?Originariamente Scritto da benelos
Ecco un best seller lesbico. Una inchiesta (vera) realizzata una ventina di anni fa sulle suore, lesbiche e non, che dentro il convento vivono la loro sessualità:
Dentro il convento
http://www.fuorispazio.net/def_archi...l=notizie.html
Per scrivere il loro libro, Rosemary Curb, ex suor Maria Geralda dal 1958 al 1965, e Nancy Manahan, ex suor Nancy, dal 1966 al 1967, hanno fatto inserzioni su vari giornali e hanno ricevuto migliaia di risposte, prendendo contatto con parecchie centinaia di suore e ex suore, ansiose di raccontare, finalmente, i loro strazi, le loro passioni, le loro rivolte, i loro peccati. Stupefatte loro stesse dalla quantita' di sorelle non totalmente angeliche, le autrici hanno pensato che fosse opera meritoria, se non santa, raccontare finalmente, dal vero, cio' che molti sospettavano gia': che nelle comunita' monosessuali, in questo caso femminili, la sessualita' non puo' essere cancellata ma anzi, nelle proibizioni, negli obblighi al silenzio, negli avvertimenti a non preferire mai una sorella all' altra, nella sublimazione della castita' come assenza di rapporti con gli uomini, essa si fa piu' tempestosa, piu' snervante, piu' totale: l' amore omosessuale diventa fatale. C' e' chi resiste, chi accetta i propri impulsi scegliendo pero' la castita' fisica, chi si abbandona alla passione, chi se ne va, chi resta decidendo che "la sessualita' non e' incompatibile con il voto di castita'". Nei primi anni 60
c' erano, negli Stati Uniti, 183.000 suore cattoliche, negli anni successivi al concilio Vaticano II molte abbandonarono il convento e le sorelle si ridussero di un terzo. Dice Rosemary Curb, oggi ragazza madre lesbica: "Lasciare la vita religiosa riempiva di angoscia. Piu' eravamo state in convento (tra le intervistate anche per 29 anni), piu' ci sentivamo separate dal mondo, incapaci di trovare un lavoro, di aprire un conto in banca, di trovare una casa, di comprare un vestito. Non essere piu' protette dalle mura del convento e dall' abito religioso, prive di risorse materiali, alienate dalla nostra comunita' religiosa e in certi casi dalla chiesa cattolica stessa, ci lasciava devastate dalla disperazione". Ma, dopo aver scoperto i propri bisogni sessuali o anche il fatto che ci si poteva dedicare agli altri, anche nella vita secolare, bisognava andarsene. Anche perche' spesso, se una passione veniva scoperta, le colpevoli, o almeno una delle due, veniva mandata via. Oppure, "noi osservavamo il trattamento di altre sospette devianti: internamento in ospedali psichiatrici, terapie farmacologiche o elettrochoc che in qualche caso portavano al suicidio. Suore costrette a cure analitiche o psichiatriche non riuscivano piu' a distinguere tra depressione e disperazione. Molte resistevano alla terapia. Eravamo imbarazzate e offese per essere considerate dai nostri superiori pazze, malate, devianti, inadatte alla vita religiosa o fisicamente marchiate". Attraverso le interviste e le confessioni, delle piu' esplicite (con baci rubati, proibite visite notturne, tenebrose gelosie e travolgenti iniziazioni) le due autrici si pongono la domanda centrale: e' il convento, la comunita' femminile che, non riuscendo sempre a spegnere la sessualita', provoca, in assenza di uomini, gli amori omosessuali oppure, come scrive la Curb "Quante donne della mia generazione si sono fatte suore perche' già erano lesbiche? Io volevo trovare le mie sorelle lesbiche entrate in convento non solo in risposta alla chiamata di Dio ma come rifugio dalla eterosessualita', dal matrimonio cattolico, dalle maternita' non desiderate". Tra le suore rimaste in convento, Suor Maria, che ha preso i voti nel 1935 e oggi si dichiara "una sessantacinquenne gay e casta", dice: "Amo le donne, le adoro, dentro e fuori dal convento. Tuttavia conduco una vita casta e sono totalmente felice. Non ho alcun senso di colpa per quello che sento... Amo suor Mary Ellen da venticinque anni, ricambiata... Gli omosessuali appartengono all'anima della Chiesa. Le donne omosessuali, la comunita' lesbica, sono una parte vitale della Chiesa". Tra quelle, la maggior parte, che oggi sono insegnanti, assistenti sociali, infermiere, scrittrici, musiciste, ma anche boscaiole, fornaie, secondine o ingegneri dell' ambiente, c' e', malgrado tutto, il rimpianto della vita conventuale. Fuori invece, tutto e' stato piu' duro: le ex suore hanno magari conquistato il diritto all' amore, ma non sono riuscite a ricreare la sorellanza, neppure con il femminismo.
la Repubblica - Venerdi', 20 settembre 1985
Dentro il convento:
Lesbismo nei conventi
La percentuale di lesbiche nei conventi, per quanto sia un argomento al quale non mi sono mai interessato, sono certo che è superiore al mondo laico dal momento che questi, oltre a dare alle donne gay la possibilità di sfuggire al matrimonio, offrono la possibilità di vivere in un mondo esclusivamente femminile. Per quanto la Chiesa, consapevole di questo fatto, cerchi di imporre regole particolarmente severe per evitare ogni contatto personale tra le monache, le relazioni lesbiche fanno parte integrante della vita conventuale.
Una riprova di quanto affermo ci viene dal crescente numero di suore gay che lasciano il convento da quando è cominciata la liberazione sessuale che consente gli accoppiamenti nella vita laica. Basta leggere i libri che trattano questo argomento come “DENTRO IL CONVENTO” di due ex suore, Nancy Manahan e Rosemary curb, nel quel cinquanta monache confessano la loro vita sessuale, la cui lettura è rigorosamente riservata agli adulti, per comprendere l’immoralità della religione cristiana che riesce ancora ad imporsi con il plagio del suo oscurantismo.
Dal libro “DENTRO IL CONVENTO” (Tullio Pironti Editore), brani tratti da interviste fatte a due ex suore, la prima Kewyn Lutton e la seconda Rosemary Curb.
Prima intervista:
D: Cosa ricordi della tua sessualità?
K: Ricordo di essermi masturbata la prima volta a dodici anni.
D: Quando pensasti di farti monaca?
K: Durante la terza liceo mi convinsi che volevo entrare in convento per vivere al fianco di altre donne, lontana dagli uomini. Avrei risolto ogni problema.
D: Eri al corrente degli altri rapporti sessuali che avvenivano in convento?
K: No, ma ebbi qualche dubbio. C’era un’insegnante che mi piaceva molto. Una notte mi sentivo depressa e sola...era tardi, lei venne nella mia cella, ci abbracciammo rotolando sul letto.
Seconda intervista.
È Rosemary Curb che parla nell’ufficio di Ginny Apuzzo, direttrice esecutiva della National Gay Task Force: <<La mia vita in convento fu dolorosa ma produttiva. Non riuscirei a lavorare per i Gay se non avessi imparato a concentrarmi. Io la chiamo la mia grazia. I miei discorsi pubblici non hanno grazia, Eppure ogni volta che mi alzo davanti al pubblico uno strano carisma si sprigiona chiedendo di unirci e lottare per una vita migliore.
Questa è la vera grazia. Non è Dio, non è Maria e non sono neppure io. È il potere della massa e la sua volontà di trasformazione. La fierezza dei gay non deve trasformarsi nella vergogna dei gay. Quando chiediamo la soppressione di ogni forma di fobia contro le lesbo e i gay, portiamo con noi una ventata di aria fresca.
Questo libro è la dimostrazione inconfutabile di quanto lesbo, gay, masturbazione e sesso siano alla base della vita conventuale.
Aguas lo sai come dicono qua in liguria sulle suore"e muneghe sun tutte bagasce"e con questo e detto tuttoOriginariamente Scritto da aguas