Ultimo saluto a Nadia Spano, madre costituente
di red
Un valore da tramandare ai giovani? «La partecipazione». Nadia Spano, in un’intervista della scorsa primavera pubblicata sul sito di [art=#http://www.noidonne.org/index.php?op...lo&id=197#]Noi Donne[/art], rispondeva senza dubbi. «Per tanti anni con il fascismo e il nazismo, che in una fase sembravano poter essere vincenti, a tutta una generazione è stato precluso il poter partecipare. Poi con la Liberazione si è capito (e anche le donne lo hanno capito) che non si poteva stare a guardare e il valore della Resistenza è che si è organizzata senza che ci fosse un ordine, una direttiva dell’alto».
Fino all’ultimo momento Nadia Spano ha continuato a insegnare, spiegare, discutere, fare politica. Meno di un mese fa era era uscito un suo libro di memorie. La sua vita si è fermata sulla soglia dei 90 anni e ora è il tempo dei ricordi e dei riconoscimenti. La camera ardente, allestita presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, è stata aperta nella mattina di lunedì 23 gennaio.
Deputata alla Assemblea Costituente per il Pci, dirigente del partito e dell’associazione Noi Donne, Nadia Gallica Spano, era la vedova di Velio Spano, anch'egli deputato alla Costituente, nonché direttore de l'Unità. Era nata il 2 giugno 1916 ed è stata deputata per due legislature: si è occupata di politica internazionale, del Nord Africa, della Sardegna, delle questione femminili... Con la sua morte, rimane una sola deputata delle 21 elette nella Costituente ancora in vita: Teresa Mattei, staffetta partigiana e inventrice della mimosa come simbolo della festa delle donne.