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  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da mimo121
    Grazie, semplicemente mi chiedevo come certa concezione destrosa (o sinistrosa nazionale?) potesse valutare la figura di Alessandra Mussolini alla guida del neofascismo.
    Capisco...immagino tu intenda in quanto donna, ovvero è una domanda generale riferita a qualsiasi donna alla guida di un movimento nonconforme?

  2. #12
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    Il Fascismo ha per primo in italia creato una organizzazione militare femminile che ha espresso anche un Generale:


    Piera Gatteschi Fondelli

    È l’unico generale di brigata donna, ma è rimasta nella memoria di chi le è stata vicina soprattutto per il suo fascino, la sua eleganza, il suo coraggio e il suo entusiasmo. Piera nasce a Pioppi in Toscana all’inizio del Novecento, in una di quelle belle famiglie allargate di una volta. Suo padre muore prima
    della sua nascita; tuttavia la bambina ha un ottimo rapporto con la mamma con la quale si trasferisce a Roma alla vigilia della grande guerra. Le vicende del dopoguerra la coinvolgono a tal punto che, fin dal 1921, si iscrive al Fascio di combattimento di Roma; il 19 ottobre 1922 prende parte al congresso che si svolge a Napoli e il 28 ottobre la ventenne Piera è a capo di un gruppetto di venti donne che formano la “squadra d’onore di scorta al gagliardetto” e con loro partecipa alla Marcia su Roma.

    Le sue doti organizzative la portano a diventare ispettrice della Federazione dell’Urbe, occupandosi dell’Opera nazionale maternità e infanzia, della Croce Rossa, delle colonie estive. Ma sulla politica prevale l’amore: nel 1936 lascia tutto per seguire in Africa l’ingegner Mario Gatteschi che ha sposato e che dirige i lavori della strada Assab-Addis Abeba.

    Quando, tre anni dopo, rientra in Italia, Mussolini la nomina Fiduciaria dei Fasci
    femminili dell’Urbe che conta 150.000 iscritte. Nel 1940 diventa ispettrice nazionale del partito. Caduto il fascismo, Piera si rifugia dai suoceri nel Casentino, mentre il marito, tornato in Africa come combattente, è in Kenia prigioniero dagli inglesi.

    Ma non è da lei nascondersi e stare in disparte: quando viene informata che Mussolini è stato liberato e ha fondato la Repubblica sociale italiana nel Nord, Piera si trasferisce a Brescia e avvia una nuova collaborazione con Alessandro Pavolini, il segretario del partito. Qui, alla fine del 1943, la Gatteschi manifesta al Duce il desiderio delle donne fasciste di avere un ruolo più incisivo nella difesa del paese. Il progetto è appoggiato da Pavolini e accettato da Graziani. Servono uomini per la guerra e le donne diventano necessarie per assisterli e per sostituirli nei tanti ruoli non di prima linea.

    Il 18 aprile 1944 nasce il Servizio Ausiliario Femminile (Saf) nel quale affluiscono giovani donne di tutte le condizioni sociali. Il regolamento voluto da Piera, nominata generale di brigata, è rigido: niente pantaloni, niente trucco, niente fumo, nessuna concessione al cameratismo. La Gatteschi vuole che nessuno pensi alla sue ragazze come a delle esaltate o le ritenga di facili costumi: patriottismo e moralità sono le basi su cui intende costruire la nuova realtà delle donne soldato che però vuole molto femminili. «Non volevo un esercito di amazzoni» dirà molti anni dopo «ma di ausiliarie, di sorelle dei combattenti». Le ausiliarie prestano assistenza infermieristica negli ospedali militari, lavorano negli uffici e alla propaganda, allestiscono posti mobili di ristoro per la truppa.

    Nell’arco di dodici mesi 6.000 giovani donne partecipano ai sei corsi di addestramento, che si svolgono prima a Venezia e poi a Como; soltanto dopo venivano assegnate ai Comandi.
    Dopo il 25 aprile 1945 il Saf si dissolve e Pavolini suggerisce di distruggere tuttab la documentazione per evitare vendette. Piera cerca di mettere in salvo le sue ragazze, ma lei stessa vive in clandestinità per circa un anno, prima in un convento, poi in un manicomio, trasferendosi successivamente in Abruzzo con il marito, nel frattempo tornato dalla prigionia e che morirà nel 1947. A lei resta la nipote Teresa Tirinnanzi, che aveva perso entrambi i genitori e che considera una figlia. Negli anni Sessanta si dedica all’organizzazione di viaggi turistici per i giovani del Movimento sociale italiano. Legge molto, ha una vasta cultura ed è appassionata di pittura. Tenta anche la gestione di un ristorante ma senza successo.

    Quando muore, nel 1985, Mia Pavolini, che era stata la più giovane ausiliaria della Rsi, scrive: «Se la vita è movimento, lotta, delusioni, entusiasmo, fede, tenerezza, rabbia o dolore, interessarsi a tutto, sapersi meravigliare, estasiare, commuovere, e saper capire ed aiutare con amore, saper ridere e saper piangere, se tutto ciò è vita, tu eri la vita».

    Dal sito www.pariopportunita.gov.it

  3. #13
    never leave the cul de sac!!!
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    Citazione Originariamente Scritto da etnia salentina


























    eh..d`altronde la donna fa cio` che l`uomo non e` mentalmente in grado di fare e non solo...

  4. #14
    roberto m
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    per i meno giovani: elezioni europee 1999 Fini si associa a Taradash e crea la sigla con l'elefantino e AN scende al 10%: subito dopo inizia una specie di regolamento di conti diretto dalle "ragazze" della destra contro di lui per costringerlo a dare una sterzata più a destra, forse le dimissioni: ricordo un paio di nomi: Adriana Poli Bortone (attualemente ottimo sindaco di Lecce), Cristiana Muscardini e la Mussolini. Fini la spunta ancora una volta e impone is uoi "colonnelli" :le ragazze tornano nel quasi anomimato. Credo sia stato un esempio moderno di importanza delle donne a destra, anche se in questo caso la mossa falli'

  5. #15
    Alvise
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    Citazione Originariamente Scritto da Nolan
    Il regolamento voluto da Piera, nominata generale di brigata, è rigido: niente pantaloni, niente trucco, niente fumo, nessuna concessione al cameratismo. La Gatteschi vuole che nessuno pensi alla sue ragazze come a delle esaltate o le ritenga di facili costumi: patriottismo e moralità sono le basi su cui intende costruire la nuova realtà delle donne soldato che però vuole molto femminili.

    «Non volevo un esercito di amazzoni» dirà molti anni dopo «ma di ausiliarie, di sorelle dei combattenti». Le ausiliarie prestano assistenza infermieristica negli ospedali militari, lavorano negli uffici e alla propaganda, allestiscono posti mobili di ristoro per la truppa.


    Quanto misere appaiono, al confronto di queste donne, le sgualdrine che baciavano gli invasori, le femministe isteriche degli anni sessanta e settanta, le yuppies in carriera degli anni ottanta, le singles emancipate di oggi.

  6. #16
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    Lightbulb Uomo o donna non ha importanza ....... L'importante che ci tiri fuori dalla melma...!

    Citazione Originariamente Scritto da Cristiano72
    ............... è una domanda generale riferita a qualsiasi donna alla guida di un movimento nonconforme?
    Citazione Originariamente Scritto da Nolan
    Il Fascismo ha per primo in italia creato una organizzazione militare femminile che ha espresso anche un Generale..............
    ........... Nessuna preclusione a mettermi agli ordini di una donna ........... Se naturalmente riconosco in Lei le qualità di un "Capo"........!

  7. #17
    LONGINO
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    Citazione Originariamente Scritto da etnia salentina
























    cè ne fossero di donne cosi....

  8. #18
    Alvise
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    .

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da mimo121
    Grazie, semplicemente mi chiedevo come certa concezione destrosa (o sinistrosa nazionale?) potesse valutare la figura di Alessandra Mussolini alla guida del neofascismo.
    Secondo me non è un problema di uomo o donna, non vedo proprio la Mussolini bene in quel ruolo. Inoltre anche agli occhi esterni all'Area (soprattutto quelli più distratti e quindi la maggior parte) credo che si potrebbe interpretare come una volontà di sfruttare il suo nome per un qualche nostalgismo oscurando la parte propositiva e di iniziativa che invece l'area ha

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da cristiano72
    Capisco...immagino tu intenda in quanto donna, ovvero è una domanda generale riferita a qualsiasi donna alla guida di un movimento nonconforme?

    Se vuoi è una provocazione in rapporto alla guida della Destra Radicale, se non anche estrema di A. Mussolini

 

 
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