15 Marzo 2006
TG RAI
Tg1 Era surreale
A un’ora e un quarto dal faccia a faccia, tutta la vicenda del match Berlusconi-Prodi (in ordine alfabetico) aveva un che di surreale. Surreale l’apparizione di Mimun nei panni di “arbitro nella finale di Coppa Campioni”, surreale la descrizione dello “studio bello e luminoso”.
Tg2 Sembrava Kubrick
Immagine agghiacciante mezz’ora prima dello scontro: lo “studio”. Vuoto, candido, asettico, inquietante. Una via di mezzo fra la camera della morte, quella delle iniezioni di pentotal, e le scenografie care a Kubrick, del genere ospedaliero di Arancia Meccanica o spaziale di 2001.
Tg3 Sembrava una partita
E cosa poteva aggiungere il Tg3 a quelle ore di vigilia? Qualche aggettivo e qualche paragone scontatissimo: una “finale di calcio”, un “derby”, il “momento della verità” (chissà chi era inteso come toro e chi come matador: e non erano nemmeno le cinqo de la tarde), via Teulada “blindata”, le “penne e i fogli bianchi consegnati ai due contendenti prima dell’inizio” (come nei concorsi pubblici e chi copia viene espulso). Il resto ricalcava gli schemi di sempre,