non sono riuscito a leggere il testo integrale e originale del manifesto di rutelli detto dei coraggiosi o dei riformatori.
qualcuno può postarlo qui per commentarlo insieme?
non sono riuscito a leggere il testo integrale e originale del manifesto di rutelli detto dei coraggiosi o dei riformatori.
qualcuno può postarlo qui per commentarlo insieme?
PER IL CORAGGIO DELLE RIFORME
Il Partito Democratico deve aiutare il Governo a cambiare rotta e a rivolgere
un messaggio chiaro al Paese.
Dopo il primo anno, i risultati positivi vengono incrinati da un rapporto via
via più difficile con l’opinione pubblica.
E’ finita la lunga stagione in cui la coesione del centrosinistra è stata
garantita dall’antagonismo verso Berlusconi.
Non è possibile esaurire la missione di questa legislatura nel risanamento
economico. Già l’esperienza del 1996-2001 ha insegnato che non appena è
stato raggiunto l’ambizioso traguardo dell’Euro la crisi politica è stata
immediata. Occorre indicare con nettezza agli italiani gli obiettivi e
comunicarli in modo preciso, chiaro, bene organizzato.
Le difficoltà non vanno sottovalutate, ma esplicitate, per essere risolte.
C’è delusione tra i ceti popolari: non si colgono ancora i benefici per chi ha
un reddito fisso; le conseguenze dei tagli degli anni passati incidono sui
servizi.
Si sta radicando un’insofferenza nei ceti medi, tra piccoli imprenditori,
commercianti, artigiani, professionisti; l’eccesso di adempimenti fiscali e
amministrativi rende mal difendibile la sacrosanta azione contro l’evasione
fiscale.
Un incessante e coraggioso processo riformatore è indispensabile per
superare le difficoltà competitive dell’Italia e agganciare il mondo che corre.
La missione di questi anni per l’Italia è il ritorno alla crescita: la capacità di
far crescere l’economia, produrre più ricchezza e benessere, ridurre la
pressione fiscale, creare più lavoro, migliore e meno precaria occupazione.
Crescita però è una parola che va declinata in modo comprensibile ed
efficace: bisogna mostrarne i benefici per i cittadini e soprattutto dare una
spinta di ottimismo e fiducia.
La nascita del Partito democratico rappresenta in sé una svolta.
È una decisione coraggiosa; è stato coraggioso il superamento di DS e
Margherita per dare vita a un partito nuovo e aperto. Questo partito avrà
l’ambizione di costruire alleanze europee ed internazionali innovative. Avrà
un impianto pluralista e laico, per cui l’ispirazione religiosa e i valori ideali
avranno libertà e forza, senza integralismi.
Coraggioso e nuovo è l’appuntamento popolare del 14 ottobre. La
candidatura di Walter Veltroni ha esordito con una chiara e positiva
discontinuità.
Per battere i riflessi egoistici della destra, che parlano al ventre di molti
italiani, ma soprattutto per scongiurare che nasca un “blocco sociale”
potenzialmente maggioritario e a noi avverso - che già si vede in alcune
aree più dinamiche del Paese e specialmente nel Nord - occorre che il PD sia molto più che un partito nuovo. Proporrà una forte ispirazione nazionale dei compiti dell’Italia. Incontrerà le vocazioni, i talenti, i problemi dei territori
con un’organizzazione autonomistica e federale corrispondente alla nostra
moderna visione delle istituzioni.
Il Partito Democratico deve produrre un sano shock politico e progettuale
per il centro sinistra. La sua nascita deve accompagnarsi con il nuovo
messaggio al Paese. Senza porre mano al programma generale di governo,
che dovrà procedere con l’impegno di tutta la coalizione, indichiamo 7
programmi d’azione prioritari da mettere in campo per i prossimi 4 anni:
· L’ambiente, in primo luogo, terreno del nuovo umanesimo del XXI
Secolo. No al localismo esasperato e alle ideologie della crescita zero;
si a far respirare la natura e le città, migliorare la vita delle persone,
dare all’Italia e all’Europa una leadership nella difesa del clima e della
terra.
-Modernizzare l’Italia è non solo indispensabile ma può essere
popolare. Tutela del paesaggio, buona progettazione, tecnologie
moderne debbono sposare un programma, con tappe precise entro la
fine della legislatura, di costruzione di infrastrutture per la mobilità
bloccata, termovalorizzatori ed impianti energetici avanzati.
-Coesione sociale è futuro. Nell’oggi, tutelare il potere d’acquisto di
stipendi e pensioni; migliorare i servizi per le persone. Per l’Italia di
domani: i nostri figli sono un bene pubblico; è urgente uscire
dall’inverno demografico. Il welfare sia amico delle famiglie con più
occupazione femminile, più equità tra le generazioni, una vecchiaia
più attiva e sostegni ai non autosufficienti.
-Etica pubblica della responsabilità. Oggi in Italia chi delinque è
premiato. Le vittime non sono risarcite e di fatto vengono punite più
degli autori dei delitti, che godono troppo spesso i benefici del crimine
subendo sanzioni irrilevanti. Qui sta la radice dell’insicurezza: senza
certezza dei diritti e delle pene non c’è Repubblica.
-Per le imprese, una burocrazia più snella, subito. Una regolazione
liberale e liberalizzazioni in economia, con totale separazione tra
politica e affari. Ma, molto di più: il messaggio che siamo dalla parte
di chi crea ricchezza, di chi ama fare. Siamo dalla parte di chi innova,
ricerca, rischia, crea l’eccellenza della qualità italiana.
-Potere alla creatività dei giovani, che hanno diritto a un
ascensore sociale, che torni a far salire talenti, merito, lavoro. Grazie
al sapere, alle tecnologie, alla garanzia di accesso alla rete. Con la
cultura, espressione del patrimonio e dell’identità della patria e
protagonista dello sviluppo del XXI Secolo.
-L’Italia nel mondo sa da che parte stare: costruisce pace, diritto,
diritti umani, sicurezza, contrastando il fondamentalismo terrorista
con la forza necessaria. In Europa promuoverà politiche comuni –
ambiente, energia, immigrazione, difesa – con i paesi che vogliono
cooperare senza restare schiavi dell’unanimismo né
dell’antieuropeismo. Sarà dinamica nella politica di solidarietà con
l’Africa, in una visione di comune destino.
La maggioranza che ha vinto le elezioni deve governare i cambiamenti.
Sappiamo che potrà essere confermata solo se soddisferà le attese degli
elettori.
Altrimenti, il Partito Democratico dovrà proporre una alleanza di
centrosinistra di nuovo conio. Per non riconsegnare l’Italia alle destre, ma soprattutto per non essere imprigionato dal minoritarismo e dal
conservatorismo di sinistra, né dalla paralisi delle decisioni.
Noi firmatari sosteniamo Walter Veltroni che a queste ragioni si ispira e
che può dare loro forza e consenso.
http://www.margheritaonline.it/
"C’è delusione tra i ceti popolari: non si colgono ancora i benefici per chi ha
un reddito fisso; le conseguenze dei tagli degli anni passati incidono sui
servizi."
Ergo: è ora di redistribuire la ricchezza prodotta. Questo è un messaggio chiaramente di sinistra.
"Si sta radicando un’insofferenza nei ceti medi, tra piccoli imprenditori,
commercianti, artigiani, professionisti; l’eccesso di adempimenti fiscali e
amministrativi rende mal difendibile la sacrosanta azione contro l’evasione
fiscale."
Questo è un messaggio in parte di sinistra e in parte moderato: si tratta comunque di aiutare chi vive del proprio lavoro, anche se non è lavoratore dipendente.
In estrema sintesi, il manifesto fotografa la realtà e ribadisce le cose da fare dopo la "botta" di risanamento iniziale. Nessuna novità particolare, salvo il fatto politico di raggrupparsi, contarsi e parlare esplicitamente, che ha comunque una sua importanza.
Sottolineo poi l'appoggio esplicito alla candidatura di Veltroni.
E' un manifesto che può preludere ad una (o più) lista in concorso nelle primarie del 14 ottobre.
No, c'è ancora, vale ancora e giustifica l'atteggiamento non solo dell'Unione, ma anche di alcuni alleati di Berlusconi, come Casini e Fini, che si stanno muovendo non proprio per favorire il ritorno di Berlusconi al governo, l'uno con una posizione autonoma, l'altro appoggiando esplicitamente il referendum (invece avversato da Berlusconi).