Originariamente Scritto da
Liutprando
Denuncia della Corte dei Conti su norma che viola la «certezza del diritto»
Il procuratore Apicella attacca le consulenze degli enti locali: spesso fuori legge e inutili. Sono sei i contratti senza copertura
ROMA - La Finanziaria prevede un parziale condono per i tangentisti, attraverso il pagamento di una somma non inferiore al 10'% e non superiore al 20% del danno quantificato nelle sentenze. La denuncia è contenuta nella relazione del procuratore generale della Corte dei Conti, Vincenzo Apicella, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2006. «Non vi è dubbio che questo intervento del legislatore, pur non violando le prerogative del potere giudiziario, di certo influisce su decisioni già pronunciate - dice Apicella - nella sostanza e nel contenuto ha di fatto le connotazioni di un parziale condono, realizzato attraverso una sorta di patteggiamento e perciò concettualmente mal si concilia con il rispetto dei principi di certezza del diritto, di parità di trattamento e di uguaglianza tra i cittadini».
CONTRATTI - La Corte dei Conti ha anche denunciato che sono sei i contratti carenti della copertura finanziaria. Cinque di essi riguardano il settore della sanità. Lo sottolinea il presidente Francesco Staderini. «Delle sei ipotesi contrattuali per le quali non vi è stata certificazione positiva - spiega Staderini - cinque si riferiscono al settore della sanità (in particolare, due di queste riguardano la parte economica del biennio 2002-2003 per il personale dell'area della dirigenza medica e veterinaria e dell'area della dirigenza dei ruoli sanitario, professionale, tecnico e amministrativo del Servizio sanitario nazionale), mentre altre tre concernono il personale convenzionato con il Ssn (medici di medicina generale, medici specialistici ambulatoriali interni e altre professionalità interne ambulatoriali, nonchè medici pediatri)».
CONSULENZA - Nella relazione di Apicella uno dei passaggi più significativi ha riguardato anche gli incarichi e le consulenze esterne, utilizzati soprattutto da enti pubblici locali: secondo Apicella sono, come dimostrano le sentenze di condanna, «non di rado al di fuori delle ipotesi consentite dalla legge e, molto spesso, senza produrre alcun effetto utile, anche a causa del contenuto indeterminato degli incarichi e della loro estraneità ai fini dell'ente conferente». «Perplessità» sull'esclusione dal tetto di spesa annua per consulenze e incarichi, previsto dalla finanzaria 2006, per gli enti territoriali autonomi e del servizio sanitario nazionale dove, secondo Apicella, «maggiormente si verificano le illiceità».
Corriere.it
01 febbraio 2006