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  1. #11
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    Predefinito Giorno della memoria

    Giorno della memoria

    Il vero banco di prova resta la difesa dello Stato ebraico. Siamo oggi, nel giorno del ricordo della Shoah, particolarmente vicini alla comunità ebraica italiana. E altrettanto lo siamo allo Stato di Israele, che è assediato da nuove minacce e vecchi fantasmi. Noi prendiamo atto delle solenni dichiarazioni, che provengono da quasi tutte le parti politiche, per ribadire il loro impegno civile e morale contro l'antisemitismo. Ne siamo lieti e le consideriamo importanti, tali da far apparire dei semplici rigurgiti quegli atti che nelle cronache a volte fanno pensare che il seme del razzismo sia ancora in qualche modo covato nel nostro vecchio continente, e non estinto.



    Ma il vero banco di prova, per l'Occidente democratico, per la nostra Europa nella quale si consumò la tragedia dell'Olocausto, resta la difesa di Israele. Ed a maggior ragione sosteniamo questo, dopo le minacce indegne che sono provenute dal presidente iraniano Ahmadinejad e dopo le elezioni recentissime, che hanno portato un mortale nemico di Israele, come il movimento integralista di Hamas, alla guida del futuro Stato palestinese.

    Anche in questo caso abbiamo visto sdegno, preoccupazione, allarme da parte dei principali paesi europei. Quello che pretendiamo, però, sono fatti politici concreti. Per prima cosa l'Iran deve capire di aver sfidato, minacciando Israele, l'intera comunità internazionale. Noi possiamo mantenere ed attivare tutti i canali diplomatici che vogliamo, ma se l'Iran non rinuncia al nucleare, il deferimento alle Nazioni Unite proposto dal segretario di Stato americano Condoleezza Rice è un passo inevitabile. E non si potranno accettare ambiguità ed oscillazioni in merito. Altrettanto vale per Hamas. Se quell'organizzazione non rinuncia alla violenza con cui ha principalmente condotto la sua battaglia politica finora, non sarà possibile alcun dialogo, alcun rapporto con l'Europa.

    Non ci sembrano possibili altre posizioni fuori da questi due capisaldi, indispensabili per affermare davvero che la lezione dell'Olocausto è stata compresa e che nessun paese democratico può consentire di vedere colpita ancora Israele senza reagire immediatamente e con la necessaria forza e determinazione. Siamo molto lieti che il governo italiano, senza eccezioni, sia interamente assestato su questa linea. E non sappiamo se un governo diverso, con tanti avversari di Israele al suo interno, possa fare un domani (che speriamo di risparmiarci) altrettanto.

    Roma, 27 gennaio 2006

    ..........................
    tratto da "Il Portale di Nuvola Rossa"
    http://www.nuvolarossa.org/modules/n...p?storyid=2062

  2. #12
    Silvioleo
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    La memoria di Auschwitz e di ogni altra carneficina di Stato
    Il Veneto e la “Giornata della Memoria”

    Nell’imminenza della commemorazione pubblica del 27 gennaio – giorno della liberazione di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, mentre ben funzionavano i lager, ovvero i gulag, a casa loro – occorre domandarsi se non sia il caso di ripensare tutta la faccenda. E questo aldilà delle dispute tra Luzzatto e Piperno, che non toccano il cuore della questione. Che è diverso.

    Da un lato, occorre chiedersi se concentrarsi su una sola carneficina, per quanto immane, non faccia cadere una poderosa cortina di oblio su altre stragi pianificate e perpetrate dagli Stati. Se andiamo lontano, il Novecento si apre con la “pulizia etnica” degli Herero in Africa, da parte dell’Impero tedesco, in quella che oggi si chiama Namibia, e continua con quella degli Armeni da parte dell’Impero ottomano morente, di cui molto si discute oggi a causa della condanna turca a Pamuk, lo scrittore che della strage ha il coraggio di parlare dall’alto della sua fama internazionale. Una memoria questa tenuta bene in vita in Italia e nel Veneto in particolare dalla preziosa opera di Antonia Arslan, ormai anch’ella riconosciuta a livello internazionale.

    Ma se rimaniamo in Veneto, vi sono altre stragi di Stato che invece non vengono mai o quasi mai – se non da una parte libera ma minoritaria della sinistra anarchica – ricordate come tali. Prima di tutto la Prima Guerra Mondiale, la “grande carneficina”. E poi la Seconda, e con tutte le vendette private, a guerra finita, perpetrate da una parte dei “liberatori” contro persone a volte del tutto inermi e innocenti: cosa che finalmente è stata raccontata con tutti i possibili dettagli dalla brillante penna di Giampaolo Pansa. Non meno mostruose le foibe, e tutte le sofferenze patite dalle genti venete sottoposte a domini stranieri, co-onestati dallo Stato italiano. Le guerre civili che hanno visto gli uni contro gli altri armati, per bieche ragioni di sopravvivenza di poteri estranei, i veneti medesimi. Si è chiusa a Belluno da poco la bella mostra su Ippolito Caffi: il pittore morì a Lissa combattendo per i Savoia, lui un veneto purosangue, ucciso dai suoi connazionali imbarcati sui navigli imperiali.

    Ma la storia delle sofferenze e delle stragi subite dai Veneti comincia prima, con l’arrivo di Napoleone, un abominevole tiranno che il Comune di Venezia ha voluto celebrare anni fa acquistando a cifra stratosferica, per metterla al Correr, un’altrettanto abominevole sua statuona neoclassica. Dunque, occorre che si sottragga agli ebrei il “monopolio della sofferenza”, che li porta volenti o nolenti ad essere i monopolisti della volontà universale di risarcimento, morale e di ogni tipo.
    La “giornata della memoria” è una bella invenzione di quella che si potrebbe chiamare, parafrasando Hegel, l’ “astuzia della ragion di Stato”. Auschwitz diviene la sentina ove ogni male, storicamente, si concentra, e perde il suo vero significato: di luogo ove la potenza di un apparato statale fortissimo si è dispiegata in uno dei suoi possibili esercizi, la distruzione in massa dell’individuo. Nulla garantisce che in modi diversi tale esercizio non si ripeta.

    di Paolo Bernardini
    Pubblicato il 27/01/2006

  3. #13
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    Mai Piu'!
    "HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!"

  4. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da benelos
    M.O.: TRUPPE ISRAELIANE UCCIDONO BAMBINA PALESTINESE DI 10 ANNI = LO RIPORTA IL 'JERUSALEM POST'

    Gerusalemme, 27 gen. - (Adnkronos/Dpa) - Una bambina palestinese di 10 anni e' stata uccisa dai soldati israeliani davanti alla barriera di sicurezza al confine settentrionale della Striscia di Gaza. Lo riporta l'edizione online del 'Jerusalem Post'.

    I soldati hanno avvistato una persona che si avvicinava alla palazzita di frontiera con un sacco. Le truppe israeliane avrebbero sparato allorche' ha ignorato l'alt. Secondo fonti palestinesi citate dal 'Jerusalem Post' la persona colpita e uccisa sarebbe una bambina palestinese di 10 anni

    E cosa c'entra questo con la shoah? Secondo te questo la giustifica?

  5. #15
    Silvioleo
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    Citazione Originariamente Scritto da JollyRoger239
    Mai Piu'!

    MAI PIU'

  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da Silvioleo
    MAI PIU'
    Bah! Non ti rispondo perche' non voglio inquinare un post serio come questo con polemiche off topic.....ma sei davvero un miserabile!
    "HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!"

  7. #17
    Silvioleo
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    Citazione Originariamente Scritto da JollyRoger239
    Bah! Non ti rispondo perche' non voglio inquinare un post serio come questo con polemiche off topic.....ma sei davvero un miserabile!
    la predica da chi osanna un criminale no,grazie.

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens
    Allora sei APPOSTA off topic.
    I milioni di Ebrei (ed altri) morti nei campi di sterminio nazisti meriterebbero più rispetto, a mio parere.

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da Silvioleo

    MAI PIU'
    Il mio nome è mai piu mai piu il mio nome è mai più chi la cantava... una vaga somiglianza




  10. #20
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    I giovani e la memoria
    Ciampi: "Voi i nuovi testimoni"

    di DANIELE SEMERARO




    L'incontro col presidente Ciampi ROMA - Tutta l'Italia si ferma oggi, anche se solo idealmente, per ricordare lo sterminio nazi-fascista durante la Seconda Guerra Mondiale. Un appuntamento, quello del 27 gennaio, che da diversi anni ormai coinvolge centinaia di migliaia di ragazzi, sparsi nel nostro Paese, con iniziative, proiezioni di film, mostre, dibattiti sulla Shoah, incontri con i deportati. Per non dimenticare ma, soprattutto, per evitare che gli orribili eventi dell'Olocausto si ripetano anche negli anni a venire.

    Il messaggio di Ciampi. "In questi sessanta anni - ha detto il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, celebrando al Quirinale la Giornata della Memoria, insieme al sindaco di Roma Walter Veltroni - nel cammino di rafforzamento dei principi democratici, l'Italia ha mantenuto viva la dolorosa e sconvolgente mermoria della Shoah quale monito per tutti a difendere con immutato vigore l'uguaglianza, le libertà individuali e civili, la solidarietà, la partecipazione". Agli studenti che avevano visitato il campo di sterminio di Auschwitz, accompagnati dagli ex deportati sopravvissuti (su Scuola&Giovani di Repubblica.it avevano anche tenuto un diario con le loro impressioni) il presidente Ciampi ha rivolto un ringraziamento particolare: i giovani, infatti, sono nuovi testimoni attivi, in grado di trasmettere alle generazioni che verranno il ricordo di quell'orrore affinché non si ripeta. Ciampi ha poi citato Primo Levi (il dovere di ripercorrere la via della memoria) e ha aggiunto: "È molto bello che gli studenti delle scuole superiori trasmettano la loro testimonianza agli studenti più giovani. La memoria è il filo conduttore che lega le generazioni tracciando un percorso nella coscienza collettiva, che insegna il ripudio dell'indifferenza e di ogni forma di estremismo per costruire una società basata sul rispetto della dignità umana".

    Il ricordo di Roma. La Capitale è la città italiana in cui si concentra la maggior parte delle iniziative. Protagonisti, in tutti quartieri, i ragazzi delle scuole e delle università. "Dobbiamo formare nuovi testimoni e favorire un vero e proprio passaggio delle consegne da una generazione all'altra": così il sindaco Walter Veltroni racconta il "progetto della memoria", che da 5 anni il Comune sta portando avanti nelle scuole per non far dimenticare ai giovani lo sterminio degli ebrei, affinché proprio i ragazzi siano immuni dall'intolleranza e dall'indifferenza. Dopo la presentazione del master universitario, a Roma Tre, sulla didattica della Shoah, oggi gli studenti delle 51 scuole superiori che aderiscono al progetto "Noi ricordiamo" si stanno radunando all'Auditorium per assistere alla proiezione del film "Volevo solo vivere" di Mimmo Calopresti. Prima dell'inizio della proiezione, inoltre, è stata presentata la pubblicazione "I nuovi testimoni. Gli studenti romani raccontano Auschwitz".

    Trieste. Molti studenti delle scuole triestine si riuniranno, questa mattina, alla Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento in Italia. "Nel giorno sacro alla memoria della Shoah qui sostiamo, reverenti e commossi, sgomenti dinnanzi all'inumana assurda violenza che ha voluto calpestare il diritto di un popolo alla vita, alla sua identità culturale e religiosa, alla sua presenza nella storia", questo il messaggio del vescovo di Trieste, mons. Eugenio Ravignani.
    In una foto d'epoca, la selezione all'arrivo al campo di concentramento di Auschwitz
    Milano. Alla Stazione Centrale di Milano è in programma la mostra itinerante "Viaggio nella memoria: Binario 21", che attraverso documenti multimediali, video e cartacei ricostruisce il viaggio del convoglio partito da un binario sotterraneo della stazione milanese (a due passi dal Grattacielo Pirelli) il 30 gennaio 1944 e arrivato ad Auchwitz deportando 605 persone. All'Università Cattolica del Sacro Cuore, poi, il 31 gennaio si svolgerà il seminario "Memoria e Shoah: la parola tra propaganda ed educazione".

    Firenze. Quattrocento ragazzi delle scuole elementari e medie hanno assistito, ieri, a Palazzo Vecchio alla proiezione del film "Au revoir les enfants", di Louis Malle. Un'iniziativa organizzata dall'assessorato alla pubblica istruzione del Comune per ricordare la tragedia della Shoah. Alla proiezione ha assitito anche il rabbino capo della comunità ebraica fiorentina, Joseph Levi. Oggi circa cinquemila studenti, provenienti da tutte le province della regione, stanno affollando il Mandela Forum di Firenze e per partecipare a "Se non ora, quando?", una manifestazione con filmati e musiche per la pace che si concluderà con un concerto di Antonella Ruggero, che porterà in scena i suoi "Lieder ebraici".

    Bologna. Al Muiseo Ebraico la mostra "La persecuzione degli ebrei in Italia 1938-1945", che documenta la storia dell'odio antisemita in Italia, dalla campagna stampa del 1938 alla deportazione ad Auschwitz.

    Matera. Per tutta la giornata sono in programma proiezioni di un documentario e di un film per non dimenticare l'Olocausto. Verrà proiettato il film "Train de vie" del regista romeno Radu Mihaileanu e il documentario "Viaggio nella memoria".

    Bari. Ad Alberobello, in provincia di Bari, un campo di deportazione ebraica fu la "Casa Rossa", una scuola agraria che dal 28 giugno 1940 al 6 settembre 1943 fu utilizzata per imprigionare in tutto duecento ebrei di varie nazionalità. Oggi, in un incontro in Municipio, per la prima volta un'ex internata della Casa, la slava Maria Zlata Zivaric racconta la sua esperienza.
    (27 gennaio 2006)

 

 
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