«Credo nello Stato Romeno uno e indivisibile dal Nistro sino al Tibisco, comprendente tutti i Romeni e soltanto i Romeni, amante del lavoro, dell'onore, timorato di Dio con onore di patria e di stirpe.
In questo Stato, che riconoscerà uguali diritti civili e politici agli uomini e alle donne e proteggerà la famiglia, gli impiegati e gli operai riceveranno il salario in base al numero dei figli e in [42] base al lavoro prodotto -considerato secondo la quantità e la qualità. Credo in uno Stato sostenitore dell'armonia sociale mediante la riduzione dei dislivelli economici, il quale, oltre al salario, socializzi le fabbriche, proprietà di tutti i lavoratori, e distribuisca la terra a tutti gli agricoltori. Che favorisca la divisione degli utili tra padrone (Stato o privato) e lavoratore. Il padrone (privato), oltre al compenso pel suo lavoro, riceverà una percentuale proporzionalmente decrescente all'ammontare del capitale.
E in uno Stato che assicuri i lavoratori mediante il «fondo di previdenza», che istituisca magazzini alimentari e di vestiario per gli operai e gli impiegati, i quali, organizzati in sindacati nazionali, avranno propri rappresentanti nei comitati di amministrazione delle diverse unità industriali, agricole e commerciali.
E nel grande e potente «Padre dei lavoratori» e «Re dei contadini» Ferdinando I, il quale tutto ha sacrificato per la felicità della Romania e per il nostro riscatto s'è fatto uno col popolo. Questi, a capo degli eserciti di Marasti e di Marasesti, ha vinto e di nuovo guarda con amore e fiducia i soldati che gli debbono fedeltà, e che troveranno nelle caserme una vera scuola della nazione.
In un tricolore circondato dai raggi del Socialismo Nazional-Cristiano, simbolo d'armonia tra i fratelli e le sorelle della Grande Romania.
In una Santa Chiesa Cristiana con preti viventi secondo il Vangelo e soltanto per il Vangelo e che si sacrifichino apostolicamente per l'edificazione del popolo.
Riconosco l'elezione dei Ministri da parte della Camera, la soppressione del Senato, l'organizzazione della polizia rurale, la imposta progressiva sul reddito, le scuole d'agricoltura e di mestieri nei paesi, i ritrovi per le massaie e gli adulti, gli ospizi per già invalidi e per i vecchi, le case nazionali, gli strumenti per rendere possibile la effettiva conoscenza delle leggi da parte di tutti, l'incoraggiamento alla iniziativa privata nell'interesse della stirpe e lo sviluppo dell'impresa contadina a conduzione familiare.
Auspico il risorgere della coscienza nazionale sino all'ultimo pastore e la discesa degli illuminati in mezzo ai tormentati per fortificarli e aiutarli nella vera fraternità, fondamento della Romania di domani. Amen».