parliamo di competitività

[Nelson]

Ho comprato un bel libro: "il libro nero del governo Berlusconi" di Guido Alborghetti, editore Nutrimenti.
Il libro è diviso in tanti brevi capitoli aperti ognuno da un grafico.

Poiché il mio scanner è rotto mi limito a riportare i valori del grafico di pagina 126 che apre il capitolo sulla competitività, ricordando che fino al 2001 l'Italia aveva un governo di csx e dal maggio 2001, invece, un governo di cdx:

anno e posizione nella graduatoria del World Economic Forum

1998 -41
1999 -35
2000 -29
2001 -26
2002 -39
2003 -41
2004 -47
2005 -47

A scanso di commenti fuori dal vaso ricordo che la crisi dell'11 settembre non ha riguardato solo l'Italia, ma anche tutti gli altri paesi rispetto ai quali l'Italia ha perso competitività (anche quelli con l'Euro).

[Nelson]

Mi sembra un argomento interessante e poco soggetto a voli pindarici o vendite di taoppeti.
Coraggio venite e commentate.

[Amati75]

Mi sembra un argomento interessante e poco soggetto a voli pindarici o vendite di taoppeti.
Coraggio venite e commentate.

Ciao Nelson.. 3D interessantissimo...pero' per lo meno per la graduatoria del WEF qualche dubbio l'avrei... sai com'e' una graduatoria che ci indica che la Cina e' meno competitiva di noi (ITA 47, Cina 49) che addirittura ha perso 3 posizioni in un anno che ha avuto una crescita del 9.9%... credo che abbia qualche falla nella metodologia....

Link del WEF:

http://www.weforum.org/site/homepubl...%20comparisons

Penso che la miglior statistica o index che cipossa essere siano le quote del commercio globale, dato che descrivono realmente quello che accade sul mercato globale, e qui in ogni modo il panorama e' triste dal 1995 ad oggi le nostre quote sono diminuite anno dopo anno, perdendo aprox 1%.

[Nelson]

Ciao Nelson.. 3D interessantissimo...pero' per lo meno per la graduatoria del WEF qualche dubbio l'avrei... sai com'e' una graduatoria che ci indica che la Cina e' meno competitiva di noi (ITA 47, Cina 49) che addirittura ha perso 3 posizioni in un anno che ha avuto una crescita del 9.9%... credo che abbia qualche falla nella metodologia....

Penso che la miglior statistica o index che cipossa essere siano le quote del commercio globale, dato che descrivono realmente quello che accade sul mercato globale, e qui in ogni modo il panorama e' triste dal 1995 ad oggi le nostre quote sono diminuite anno dopo anno, perdendo aprox 1%.

Le quote del commercio globale sono sicuramente un indice interessante, ma non sono del tutto d'accordo per quanto riguarda l'obiezione cinese. E' vero che è un'economia in eccezionale espansione, ma se si considera l'insieme dei fattori che concorrono alla competitività, anche in relazione alla dimensione del paese, non è vero che la Cina sia poi così competitiva. Ha punte d'eccellenza che, date le dimensioni relative, ne fanno un caso di straordinario successo, ma se guardiamo l'insieme del paese quello che impressiona di più è il suo passo di sviluppo, ma resta ancora un paese moltio indietro (e lo dico pur avendo toccato con mano con quanta determinazione e metodo promuovano l'innovazione in una amministrazione ancora confuciana). Non facciamoci impressionare troppo.
La legislazione per esempio è carentissima e ancora legata ad una tradizione che non conosce il principio di oggettività della norma.
Il rettore della facoltà di economia dell'Università di Beijing ha ricevuto in dono da Diliberto (sì proprio il Diliberto del PdCI), che è un docente di diritto romano, una copia in inglese del Digesto Gustinianeo. Il rettore l'ha apprezzato enormemente per il contributo che può dare sulla legislazione economica! Sembra una barzelletta, ma pochi anni fa, seguendo un seminario sul diritto commerciale cinese, ho scoperto che i principi del diritto che avevo scoperto avere prevalso nell'antica Cina leggendo "Libro del Signore di Shang", testo preconfuciano, che il primo imperatore non fece distruggere perché rimanesse come esempio di perfidia, sono ancora alla base del sistema legale. Tutto si riduce ad un principio confuciano che è l'opposto di quello che noi siamo abituati a considerare: "il popolo non deve conoscere la legge", perchè la legge deve essere diversa da persona a persona, perché le persone sono diverse. E' il buon giudice che deve decidere, non una legge oggettiva. Il Signore di Shang (che fece una bruttissima fine e divenne l'esempio della perfidia e dell'ingiustizia) aveva fatto quello che nella nostra civiltà avevano fatto Hammurabi, Dracone e, a Roma, il senato con le 12 tavole: aveva apposto le leggi al centro della città perché tutti le conoscessero (Shang Yang's idea was that penal codes should be reformed to have that kind of objectivity, clarity and accessibility. - http://www.hku.hk/philodep/ch/Lord%20Shang.htm). Quella impostazione del diritto, che è alla base della nostra storia e anche della nostra economia, fu cancellata in Cina dal confucianesimo e oggi rappresenta una assoluta novità.
Con queste premesse la competitività generale del sistema paese resta dubbia, anche se mascherata dalla dimensione assoluta della sua espansione economica.

[Amati75]

Le quote del commercio globale sono sicuramente un indice interessante, ma non sono del tutto d'accordo per quanto riguarda l'obiezione cinese. E' vero che è un'economia in eccezionale espansione, ma se si considera l'insieme dei fattori che concorrono alla competitività, anche in relazione alla dimensione del paese, non è vero che la Cina sia poi così competitiva. Ha punte d'eccellenza che, date le dimensioni relative, ne fanno un caso di straordinario successo, ma se guardiamo l'insieme del paese quello che impressiona di più è il suo passo di sviluppo, ma resta ancora un paese moltio indietro (e lo dico pur avendo toccato con mano con quanta determinazione e metodo promuovano l'innovazione in una amministrazione ancora confuciana). Non facciamoci impressionare troppo.
La legislazione per esempio è carentissima e ancora legata ad una tradizione che non conosce il principio di oggettività della norma.
Il rettore della facoltà di economia dell'Università di Beijing ha ricevuto in dono da Diliberto (sì proprio il Diliberto del PdCI), che è un docente di diritto romano, una copia in inglese del Digesto Gustinianeo. Il rettore l'ha apprezzato enormemente per il contributo che può dare sulla legislazione economica! Sembra una barzelletta, ma pochi anni fa, seguendo un seminario sul diritto commerciale cinese, ho scoperto che i principi del diritto che avevo scoperto avere prevalso nell'antica Cina leggendo "Libro del Signore di Shang", testo preconfuciano, che il primo imperatore non fece distruggere perché rimanesse come esempio di perfidia, sono ancora alla base del sistema legale. Tutto si riduce ad un principio confuciano che è l'opposto di quello che noi siamo abituati a considerare: "il popolo non deve conoscere la legge", perchè la legge deve essere diversa da persona a persona, perché le persone sono diverse. E' il buon giudice che deve decidere, non una legge oggettiva. Il Signore di Shang (che fece una bruttissima fine e divenne l'esempio della perfidia e dell'ingiustizia) aveva fatto quello che nella nostra civiltà avevano fatto Hammurabi, Dracone e, a Roma, il senato con le 12 tavole: aveva apposto le leggi al centro della città perché tutti le conoscessero. Quella impostazione del diritto, che è alla base della nostra storia e anche della nostra economia, fu cancellata in Cina dal confucianesimo e oggi rappresenta una assoluta novità.
Con queste premesse la competitività generale del sistema paese resta dubbia, anche se mascherata dalla dimensione assoluta della sua espansione economica.

Indubbio che la Cina ha lati ancora molto scuri..ma il WEF e' un index che si basa su quello che viene percepito come importante per competere, le quote mondiali, sono il risultato della competenza sul cmapo, ergo sono il fattoacuisitio.
E' come dire che l' Inter sono 10 anni che ha i giocatori migliori e quindi deve vincere, poi pero' sul campo non fa altro che perdere (senza offesa per gli interisti).

[Nelson]

torno dopo, tra qualche ora, intanto menatevi.

[Nelson]

Coraggio, qualcuno mi spieghi perché a parità di condizioni relative col resto del mondo durante il governo di csx l'Italia migliorava la sua competitività internazionale, mentre, sempre a parità di condizioni relative col governo bananiero è precipitata.

[Nelson]

Rimettiamo in evidenza la questione:

anno e posizione nella graduatoria del World Economic Forum

1998 -41
1999 -35
2000 -29
2001 -26
2002 -39
2003 -41
2004 -47
2005 -47

A scanso di commenti fuori dal vaso ricordo che la crisi dell'11 settembre non ha riguardato solo l'Italia, ma anche tutti gli altri paesi rispetto ai quali l'Italia ha perso competitività (anche quelli con l'Euro).

[Amati75]

Coraggio, qualcuno mi spieghi perché a parità di condizioni relative col resto del mondo durante il governo di csx l'Italia migliorava la sua competitività internazionale, mentre, sempre a parità di condizioni relative col governo bananiero è precipitata.

"Parita di condizioni relative"?

Nel mondo di Oz forse?

La Cina e' entrata nel WTO nel 2001, mica prima.
L'aumento nelle quote mondiali di Cina, India, Brasile e Messico degli ultimi anni, non prima... Nelson... dai..parliamo in base ai dati (che tutti.. non solo io di cdx....) possiamo analizzare....

Poi che tale index presenti dei problemi..mi sembra di averlo gia' indicato... poi mi rispondere come vuoi...ma l'index dice che la Cina e' meno competitiva di noi..le quote mondiali del commercio dicono una altra cosa, a chi dar credito?

[Amati75]

Rimettiamo in evidenza la questione:

anno e posizione nella graduatoria del World Economic Forum

1998 -41
1999 -35
2000 -29
2001 -26
2002 -39
2003 -41
2004 -47
2005 -47

A scanso di commenti fuori dal vaso ricordo che la crisi dell'11 settembre non ha riguardato solo l'Italia, ma anche tutti gli altri paesi rispetto ai quali l'Italia ha perso competitività (anche quelli con l'Euro).

Certo che abbiamo perso competitivita', la perdiamo dal 1995...