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  1. #31
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    Citazione Originariamente Scritto da Nimmo
    Qualche considerazione:

    - innanzitutto le tesi di questa malata di mente non si discostano poi molto da posizioni di molti dei forumisti che scrivono qua sopra... riflettiamoci un po' su.
    Penso a Ictus, Gianmario, andreas e tanti altri

    - dopo aver letto questo delirio... mi sento di solidarizzare un pò con tutti: immigrati, omosessuali e comunisti ( )

    - mi viene da pensare a quanto sia giustificabile un accordo con il polo... trovandosi a fianco gente del genere.
    Non lamentiamoci se poi su alcuni fronti è vivo e incazzato il pregiudizio dell'antifascismo.
    Finchè siamo palesemente distanziati da gente come questa e non entriamo a far parte di una coalizione tipo cdl, possiamo anche spiegare e convincere le altre parti politiche/rivoluzionarie che siamo altro... Ma così la cosa si complica un pochetto... e al compagno che viene a dirmi che siamo di fatto alleati con gente del genere, non posso che rispondere con imbarazzo.

    Questi sono nemici. Punto.

    Preferisco gli immigrati e i compagni.

    L'unica cosa che ha senso in quello che ha vomitato questa pazza, è il giudizio sull'Unità .
    Quoto all 100%.
    Ma la mia rabbia, più che ha Saya, che credo faccia e dica queste cose per "lavoro", va a tutti coloro che: non sono persone dei servizi, dentro di loro hanno ideali veramente fascisti, pagano spesso con la legge il prezzo della loro militanza, e poi seguono il solito politicante di merda che dalla sua Segreteria nazionale si manda messaggini d'amore con Berlusconi e ci fa l'accordo insieme.
    Se noi veniamo confusi con Saya, la colpa è loro, non di Saya.
    Saya è un nemico, ha posizioni diametralmente opposte alle nostre, e punto. Cerchiamo di distanziarci da l'ambiente destraiolo nazionalista borghese: si dice che per sopravvivere dobbiamo fare accordi, scendere a compromessi, ecc...onestamente a queste stronzate io non credo più.
    E poi come si dice: meglio regnare all'inferno che servire in paradiso.
    Saluti a tutti.

  2. #32
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    Similes cum similibus.

    Il pessimo governo in carica è la negazione assoluta e integrale di ciò in cui credo (mi verrebbe da votarlo solo per accelerare i tempi del collasso italiano, che si spera seguito da pars costruens come spesso accade sulle rovine) e chi si allea con il medesimo è della stessa pasta, senza "però" di sorta.

  3. #33
    email non funzionante
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    mah, l'alternativa offerta dal csx non è che faccia saltare dalla gioia...

  4. #34
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    Citazione Originariamente Scritto da Felix
    mah, l'alternativa offerta dal csx non è che faccia saltare dalla gioia...
    E infatti non ho parlato di "salti di gioia". Ho detto solo - e lo confermo e straconfermo - che questo governo è per me insuperabile in termini di ripugnanza, specialmente Alleanza Nazionale che reputo di gran lunga il peggior partito del globo terracqueo. Neanche morto voterò per riconfermare Fini Gianfranco negli incarichi che purtroppo ricopre.

  5. #35
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    Predefinito Punti fermi per “cambiare registro” Si può risorgere…ma prima, bisogna capire!

    Sessant’anni di capillare e mirata propaganda avversaria, di stretto e controllato monopolio dell’informazione da parte dell’antifascismo militante e di confusione politica e concettuale intrattenuta ad hoc dai professionisti della “partitocrazia” e del “mal governo”, nonché l’approssimazione, il settarismo ed il disordine mentale coltivati ad usum delphini dai Leader (si eos hoc nomine appellari fas est: se è lecito che essi siano chiamati con questo nome!) e/o dall’insieme degli aspiranti “ladri di marmellata” della cosiddetta “Area”, sono riusciti a cancellare nella coscienza collettiva del nostro popolo, perfino il ricordo di che cosa sia il Fascismo, che cosa sia o possa essere un’ organizzazione Fascista, che cosa possa voler dire o significare essere Fascisti ed in che cosa consista svolgere o attuare una politica di tipo Fascista.

    Per evitare, quindi, che si continui gratuitamente ed impunemente a pronunciare delle parole vuote e senza senso o riferirsi a dei termini che nulla hanno a che fare o a che vedere con il “fascismo, così come l’antifascismo voleva che fosse”, oppure ad ispirarsi infondatamente e mendacemente a certi periodi della nostra storia che sono particolarmente a cuore agli Italiani degni di questo nome; e per evitare ugualmente che si continui - da parte antifascista - ad indurre in errore le giovani generazioni e - da parte di certi ambienti della cosiddetta “destra radicale”, “nazionale”, “sociale” o quant’altro - a rendere i loro adepti inconsciamente vittime di falsi o fuorvianti obiettivi (facendo loro credere che sono autentici o veritieri e, per di più, senza svelare loro le mistificazioni e le manipolazioni che si celano dietro i loro “paraventi”!), ho ritenuto opportuno ristabilire il significato ed il senso delle parole che si riferiscono al Fascismo ed indispensabile fissare – soprattutto per quei giovani che, in tutta buona fede, ancora oggi, sono attirati, affascinati e/o entusiasmati dall’alone di reputazione, di carisma e di prestigio che continua ad emanare dal progetto storico mussoliniano (1919-1945) – un minimo di chiarezza semantica e di precisione politica.

    Ecco, dunque – per coloro che sono interessati ad un possibile ed auspicabile risorgimento dell’ideale italiano per eccellenza – che cosa bisogna sapere e capire, se si vuole avere una qualunque chance di fare di nuovo trionfare le idee di Mussolini e la visione del mondo che ne consegue:

    a.Il Fascismo – innanzitutto – non è affatto un’ideologia (non è, cioè, un semplice punto di vista soggettivo ed arbitrario che fissa un qualunque “schema”, assoluto ed indiscutibile, ed attende che la realtà si adatti automaticamente e supinamente al suo disegno; oppure, dopo averlo fissato, tenta di manipolare e/o di violentare la realtà, per cercare di poterla fare coincidere o “combaciare” con i termini teorici ed astratti della sua preventiva e preconcetta costruzione intellettuale !), ma soprattutto un metodo: è una maniera positiva e dinamica di intervenire o di procedere nel contesto della realtà, nonché una maniera volontaria ed energica di percepire, affrontare e risolvere le problematiche che esistono o tendono a scaturire ed a svilupparsi all’interno di una società; se vogliamo, è essenzialmente l’arte del fare (“quod non est in factis, non est in mundo” : ciò che non è nei fatti, è da reputare inesistente; in altri termini: un vacuo, vuoto e vano “flatus vocis” o se si preferisce, un rumore della voce!); in particolare, fare oggi, ciò che potrebbe essere fatto domani o tra un’ora; farlo bene; farlo nell’interesse generale della società; ed essere liberi di poterlo fare, senza dovere tenere conto di nessun tipo di tabù, di ostacolo o di impedimento concettuale, aprioristico, assoluto ed indiscutibile; in altre parole, è l’espressione naturale della società dell’agire che si oppone con tutte le sue forze alla “società dell’enunciare” o dell’inconcludente “teorizzare”; la manifestazione istintiva della società del realizzare che aborrisce e rifiuta la “società del promettere” o del “dilazionare” ; l’estrinsecazione spontanea della società dell’essere che avversa e schernisce la “società del sembrare” o quella del semplice e bambinesco “apparire”.

    b.Un’organizzazione Fascista – in particolare – non è, né può essere, un “partito” (dal latino, partior, partioris, partitus sum, partiri che vuol dire dividere, separare – da cui pars, partis, partito, fazione) come gli altri, né tanto meno una “setta di uguali” (una camarilla di zombi, cioè, dove chi non la pensa esattamente come il “Capo”, è immediatamente marginalizzato o escluso!), ma semplicemente un Fascio (dal latino fascio, as, fasciatum, fasciare: legare, unire, tenere insieme - da cui fascis, is, fascio; plurale fasces, ium, cioè, i fasci di verghe con scure o fasci littori degli antichi romani: simbolo di unità e di forza, in una società di esseri unici, originali, irripetibili e complementari): un’organizzazione, cioè, che tende ad unire, consociare, coalizzare l’insieme delle forze vive ed operose di una Nazione, per meglio cercare di attuare, concretizzare, realizzare tutto ciò che è considerato utile, conveniente e vantaggioso, per la totalità dei cittadini ed il bene comune della società; un’organizzazione Fascista, inoltre, per antonomasia, non pone mai delle pregiudiziali ideologiche – come lo stesso Mussolini, sin dall’inizio, tenne chiaramente a sottolineare, “per le eterne ostriche della pregiudiziale, apparve come inaudito che i Fasci non avessero pregiudiziali di sorta”… ; e, per meglio precisare quel suo inequivocabile pensiero, ironicamente e pungentemente aggiunse: “Non si vuole capire che il Fascismo cessa di essere tale, non appena si scelga una pregiudiziale. Il Fascismo pregiudiziaiolo diventa un Partito. I Fasci non sono, non vogliono, non possono essere, non possono diventare un partito. I Fasci sono l'organizzazione di tutti coloro che accettano date soluzioni di dati problemi attuali” (le due citazioni sono tratte da un articolo di Benito Mussolini, apparso su “Il Popolo d'Italia”, n. 180, del 3 Luglio 1919); ed ancora: “Il Fascismo non è, non vuole essere, non sarà mai una ridicola, grottesca e sinistra congrega come sono i vecchi partiti e i frammenti dei vecchi partiti; il Fascismo è tale in quanto permette una pragmatica latitudine di atteggiamenti, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo, di ambiente” (B. Mussolini, “Il Popolo d’Italia”, 29 Ottobre 1920); un’organizzazione Fascista, in fine, è una formazione politica che accetta, favorisce ed incoraggia l’insieme delle idee che sono espresse o manifestate dai suoi aderenti o dai singoli cittadini (purché, queste ultime, abbiano come finalità, il bene del Popolo o della Nazione); mentre invece, osteggia e combatte qualunque tipo di “fazione politica organizzata” (ivi comprese quelle di eventuali “fascisti dissidenti“ , “frondisti“, “zelanti“ o, semplicemente, “impazienti“!) che sia in opposizione o contraddizione, disaccordo o contrasto, con l’interesse generale del Popolo-Nazione italiano; questo, per la semplice ragione che - per il Fascismo - il più genuino “partito” di ogni popolo, è il Popolo stesso e la più naturale “fazione” di ogni Nazione, è la Nazione medesima !

    c.Essere Fascisti di conseguenza – non è in nessun caso indossare esclusivamente una camicia nera; oppure, calzare impropriamente degli anfibi militari, raparsi i capelli a zero, suonare/ascoltare l’hard-rock (che centra, poi, il “rock”, con il Fascismo, non l’ho mai capito!); o ancora, sfoggiare simboliche e formali “patacche” d’altri tempi, di cui – tra l’altro – non si conosce né il significato, né la storia; ovvero, agitare freneticamente rachitici e sdolcinati “braccetti a molla” o ostentare degli sgarbati o provocatori saluti romani; ossia, reclutare bande di “zecche di altro colore” o “scalmanati da stadio”, per scatenare gazzarre o fomentare gratuiti e premeditati scontri di piazza, ma tendere principalmente e sistematicamente a raggruppare, organizzare e fare co-operare fra di loro le migliori intelligenze, le più valide professionalità e le più opportune competenze di una Nazione e fare in modo che queste ultime – indipendentemente dalle idee che singolarmente esprimono o dalle predisposizioni e inclinazioni filosofiche e/o politiche che separatamente manifestano – possano meglio impiegare le loro indispensabili ed inestimabili capacità ed energie al servizio dell’interesse generale della società e, quindi, fornire più facilmente all’insieme dei cittadini le soluzioni che essi sognano, sperano e/o attendono, evitando così che i problemi che quotidianamente li angosciano o li assillano, continuino a rendere incerto, insidioso ed insicuro il loro presente ed il loro avvenire; essere Fascisti, inoltre, è sentirsi fieri ed orgogliosi di portare la propria “pietra” al cantiere della società, senza tema di biasimo o di pena, né speranza di ricompensa; essere Fascisti, in fine, è essere tutt’uno (esse, ergo sum, sono in quanto appartengo!) con il Popolo e la Nazione alla quale si appartiene; “Virtù fasciste - affermava Mussolini - sono: la tenacia nel lavoro; la estrema parsimonia del gesto e della parola; il coraggio fisico e morale; la lealtà assoluta nei rapporti della vita; la fermezza nelle decisioni; l’affetto per i camerati; l’odio per i nemici della Rivoluzione e della Patria; la fedeltà senza limiti al giuramento prestato; il rispetto della tradizione; e, nel contempo, l’ansia del domani” (articolo apparso su “Gioventu Fascista”, del 1931, citato da Pietro Caporilli, “Mussolini, pensieri”, I libri del quadrifoglio, Roma, 1971, pag. 45).

    d. Svolgere o attuare una politica di tipo Fascista, non è, né può significare, perseguire una qualunque politica di parte: cioè, il mio interesse, contro il tuo; il tuo, contro il mio; il nostro, contro il loro; il loro, contro il nostro e così via, tutti facenti parte della stessa società; ma vuole innanzitutto dire, riappropriarsi del significato e del senso della parola politica (dal greco politichè): la politica, intesa letteralmente, come l’arte della Polis o della “Città-Stato” e, per estensione, l’arte o la tecnica degli affari pubblici e del governo delle genti; cioè, l’arte del ben vivere all’interno di una società; l’arte di educare i cittadini della società in questione a gestire e migliorare le forme e le strutture di quel loro ben vivere; l’arte di rendere coscienti i membri della società che per perpetuare nel tempo la condizione di quel loro ben vivere, è indispensabile restare uniti ed essere decisi a difendere, contro chiunque e con ogni mezzo, l’interesse generale della loro società nei confronti di (o in rapporto con) altre società; in altre parole, è perseguire l’interesse generale della nostra società, nei confronti, nei riguardi o nell’indifferenza di altre società.

    e. Come fare per applicare concretamente questo genere di politica?

    1. Fissare un obiettivo politico di portata nazionale, internazionale e storica (un esempio di obiettivo politico al di sopra delle ”parti” e delle ”fazioni”, potrebbe essere: l’immediato ed assoluto recupero della libertà, dell’indipendenza, dell’autodeterminazione e della sovranità politica, economica, culturale e militare, per l’Italia, l’Europa ed il resto dei Popoli-Nazione del mondo) e cercare di diffonderlo o di divulgarlo con ogni mezzo;

    2. fissare un obiettivo economico di portata nazionale, internazionale e storica (un esempio di obiettivo economico al di sopra delle ”parti” e delle ”fazioni”, potrebbe essere: l’avidità, la bramosia e l’egoismo individuali dei singoli cittadini (essendo figurativamente paragonabili ad un “fiume in piena”, se quest’ultimo viene imbrigliato e canalizzato entro gli argini invalicabili della morale societaria e della legge, non potrà che produrre altra “energia” o altra produttività, mentre invece, se lasciato libero di scorrere o defluire ovunque esso intenda, genererà soltanto disastri e distruzioni, come avviene ai giorni nostri) – siccome nessuno, fino a questo momento, è riuscito a cancellarli dalla natura umana – possono e debbono essere garantiti dallo Stato, esclusivamente se coincidono con l’interesse generale della società ; in caso contrario, debbono essere assolutamente ed inesorabilmente contrastati e repressi) e cercare di diffonderlo o di divulgarlo con ogni mezzo;

    3. fissare un obiettivo sociale di portata nazionale, internazionale e storica (un esempio di obiettivo sociale al di sopra delle ”parti” e delle ”fazioni”, potrebbe essere: rifiuto dell’uomo “oggetto”, “cosa”, “forza lavoro” o “uno dei tre fattori della produzione” ed affermazione dell’uomo soggetto e finalità della Storia; soggetto, scopo principale e finalità dell’economia; soggetto, scopo principale e finalità del ben vivere all’interno della società) e cercare di diffonderlo o di divulgarlo con ogni mezzo;

    4. cessare di definirsi di ”destra” (o di ”estrema destra”, di ”destra radicale”, ”sociale”, ”nazionale” o quant’altro…); mandare a casa i “cavalli brocchi”; e chiamare a raccolta, indistintamente, tutti coloro che sono disposti a collaborare per potere concretamente raggiungere i suddetti obiettivi ;

    5. lasciare, in fine, che le future gerarchie della nascente organizzazione scaturiscano spontaneamente e prendano corpo e sostanza dal vivo dell’azione quotidiana.

    f. Con quale programma di minima?
    - Ritiro immediato dell’insieme delle missioni militari italiane all’estero;
    - Uscita dell’Italia dalla NATO e smantellamento delle 107 basi militari USA che dal 1945 continuano arbitrariamente ad occupare il nostro territorio;
    - Preferenza nazionale a tutti i livelli e blocco completo dell’immigrazione selvaggia extra-europea;
    - Integrità morale e rettitudine civile degli eletti;
    - Ripristino dei criteri di capacità, competenza e responsabilità nelle pubbliche Amministrazioni;
    - Difesa dei diritti dei cittadini, nonché del decoro e della dignità delle famiglie;
    - Concessione di uno stipendio garantito a tutte le madri di famiglia che si occupino effettivamente ed esclusivamente dei loro figli e/o del loro nucleo familiare;
    - Premio di natalità a tutte le famiglie, a partire dal secondo figlio;
    - Ristabilimento della “Patria Potestas” all’interno delle famiglie (marito o moglie, ai coniugi di decidere liberamente tra di loro chi deve detenere ed esercitare l’autorità all’interno della famiglia);
    - Fine delle delocalizzazioni industriali, della flessibilità occupazionale, della precarietà salariale e dei licenziamenti abusivi;
    - Socializzazione immediata delle imprese di interesse nazionale e traduzione in legge dei seguenti principi: lavoro uguale a capitale; partecipazione delle rappresentanze delle maestranze alle decisioni dei consigli di amministrazione; ripartizione degli utili netti, tra imprenditori e lavoratori;
    - Eradicazione sistematica e draconiana della criminalità;
    - Ristabilimento della giustizia giusta e cessazione dei soprusi, delle prepotenze e delle angherie nei confronti di chi non è in grado o in condizione di difendersi;
    - Salvaguardia ed incremento degli acquisiti economici e sociali per l’insieme dei lavoratori attivi e pensionati;
    - Sostegno pubblico ai più deboli ed ai più svantaggiati o sfavoriti.

    g. Con quale programma di massima ?
    - I ”100 Punti per cambiare l’Italia e l’Europa” che ho già fatto circolare in rete qualche mese fa e che mi permetto di riproporre, in allegato, a questo articolo.

    Nella speranza che non sia più obbligato a ritornare su questi argomenti, e nella certezza di avere concesso soddisfazione a tutti coloro che ancora tengono alle idee di Mussolini e considerano primordiale, per la propria esistenza, il bene del proprio Popolo e della propria Nazione, mi è gradito porgere i miei più cordiali e camerateschi saluti.

    Alberto B. Mariantoni

  6. #36
    Nimmo
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    Citazione Originariamente Scritto da alfredoibba
    Nimmo, sono d' accordo con te: quell' accordo elettorale della Fiamma con la Casa delle Libertà, aumenterà i pregiudizi su di noi, facendoci vedere come manganellatori del capitale o ignoranti cretineti.
    Appunto... il rischio è questo. E potremmo evitarlo.

    Anche io preferisco, a questo punto, l' anarchico scoppiato, il barbone, il disadattato, il senegalese,il compagno (dipende!).
    Ma io di fronte a sta gente non ho il minimo dubbio su chi preferire!

    Che scherziamo?!

  7. #37
    Nimmo
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da Hassan
    Quoto all 100%.
    Ma la mia rabbia, più che ha Saya, che credo faccia e dica queste cose per "lavoro", va a tutti coloro che: non sono persone dei servizi, dentro di loro hanno ideali veramente fascisti, pagano spesso con la legge il prezzo della loro militanza, e poi seguono il solito politicante di merda che dalla sua Segreteria nazionale si manda messaggini d'amore con Berlusconi e ci fa l'accordo insieme.
    Se noi veniamo confusi con Saya, la colpa è loro, non di Saya.
    Saya è un nemico, ha posizioni diametralmente opposte alle nostre, e punto. Cerchiamo di distanziarci da l'ambiente destraiolo nazionalista borghese: si dice che per sopravvivere dobbiamo fare accordi, scendere a compromessi, ecc...onestamente a queste stronzate io non credo più.
    E poi come si dice: meglio regnare all'inferno che servire in paradiso.
    Saluti a tutti.
    Sono d'accordo con te.

    Come spesso accade

  8. #38
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    Predefinito arruolamento per la crociata


    DA PINO RAUTI AI NAZISKIN:
    TUTTI COLORO CHE STANNO PER ESSERE ARRUOLATI
    NELLA “CROCIATA ANTICOMUNISTA”
    DI SILVIO BERLUSCONI

    E’ preannunciata per sabato 21 gennaio una manifestazione nazionale della Fiamma Tricolore a Milano, con corteo nelle vie del centro.
    Il 29 dicembre scorso, all’indomani della ricorrenza della “marcia su Roma”, si era tenuta un’analoga iniziativa nella capitale. In quell’occasione alcune centinaia di neofascisti erano sfilati fino a Piazza Venezia, tra saluti romani e grida di “Duce-Duce”. Identico anche il manifesto di convocazione: tre parole d’ordine “Identità-Sovranità-Socialità”, con il nome della città attraversata da fiamme minacciose. Un’immagine poco rassicurante.
    Con bandiere nere con la croce celtica dovrebbero dunque radunarsi bande di teste rasate dalle regioni settentrionali, in particolare gli appartenenti al “Veneto Fronte Skinheads” da tempo confluiti nella Fiamma Tricolore, dove Piero Puschiavo, lo storico fondatore, più volte denunciato per istigazione all’odio razziale, è stato cooptato nella segreteria nazionale. Operazione analoga a quella in Lazio dei superstiti di “Base Autonoma” e del “Movimento Politico” di Maurizio Boccacci, anch’essi nel piccolo partito guidato da Luca Romagnoli, a tutti gli effetti l’ultimo approdo a livello nazionale del movimento naziskin.
    Immediate a Milano le proteste della comunità ebraica, che ha formalmente chiesto alla questura di vietare la manifestazione, e del Comitato Antifascista che ha indetto per sabato un presidio in Piazzale Loreto, dove, prima del corteo, sarebbe intenzione dei neofascisti portare “un omaggio” sul luogo dove fu esposto il cadavere di Mussolini.

    Il grande attivismo della Fiamma Tricolore è certamente da ricondursi alle manovre in atto nell’universo delle destre radicali, dove, in occasione delle prossime elezioni politiche, si è da tempo aperta la gara per essere tutti arruolati nella “crociata anticomunista” promossa da Silvio Berlusconi.
    L’accordo con Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini e Roberto Fiore, il cartello che raggruppa anche Forza Nuova, dopo essere stato dato più volte in dirittura d’arrivo, sembrerebbe incontrare ora alcune difficoltà. Forse solo un gioco voluto per alzare la posta. Le uniche vere resistenze verrebbero dal Fronte Sociale Nazionale di Adriano Tilgher, da sempre favorevole alla costituzione di un “polo nero”, equidistante, a suo dire, da centrodestra e centrosinistra.
    Anche il chiacchieratissimo e minuscolo raggruppamento fondato da Gaetano Saya, il “Nuovo MSI-Destra Nazionale”, che aveva fatto parlare di sé la scorsa estate per alcuni arresti nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla magistratura genovese sul cosiddetto DSSA (il fantomatico Dipartimento di Studi Strategici Antiterrorismo), in realtà una sorta di polizia parallela, ha avuto l’onore di un incontro ufficiale con Silvio Berlusconi, con tanto di foto scattate a Palazzo Grazioli a celebrare l’evento, pubblicate sul sito del gruppo (non molto tempo fa parzialmente oscurato per i suoi contenuti razzisti), in cui il Presidente del Consiglio si è fatto ritrarre accanto alla moglie di Gaetano Saya, impossibilitato ad intervenire causa arresti domiciliari.
    Dal canto suo il “Movimento Idea Sociale”, l’ultima creatura di Pino Rauti, lo storico fondatore di Ordine Nuovo, si è da tempo posizionato nello schieramento di centrodestra. Si vocifera addirittura con insistenza di una sua candidatura all’interno di Forza Italia. Una mini-scissione ha comunque ultimamente scosso la vita di questa formazione: il suo segretario nazionale, Giuseppe Incardona, ha infatti improvvisamente traslocato nelle fila di Alternativa Sociale. Possibile, a questo punto, anche l’aprirsi dell’ennesima querelle, con tanto di ricorsi al TAR sulla proprietà del simbolo.
    La forma, in conclusione, attraverso la quale le diverse realtà del neofascismo dovrebbero sostenere il centrodestra non è ancora chiara. Se in ordine sparso, con una lista unitaria o attraverso candidature indipendenti.
    All’orizzonte, per alcuni, comunque lo spauracchio della raccolta delle firme. Un impegno non trascurabile, già motivo in passato di indagini da parte di diverse Procure della repubblica, non ultima quella di Bolzano che ha formalmente indagato, a dicembre, per falso la stessa Mussolini e un cancelliere della Corte d’Appello di Trento, accusato di essersi intascato 4.000 euro per autenticare firme mai apposte.

    In questo quadro la manifestazione della Fiamma Tricolore, dislocatasi fuori da Alternativa Sociale, ma ad oggi l’unica ad aver già formalmente sottoscritto un patto elettorale con la CdL. Il comunicato ufficiale è di martedì scorso: “in coalizione con i partiti del centrodestra, il Partito sarà presente in tutte le circoscrizioni Camera proporzionale e Senato con il proprio simbolo”.
    L’ultima uscita del suo segretario nazionale, nonché europarlamentare, Luca Romagnoli, è stata la presentazione all’assemblea di Strasburgo della richiesta di immunità in favore del deputato europeo Bruno Gollnisch, il numero due del Front National di Jean-Marie Le Pen, imputato nel suo paese per aver negato l’esistenza delle camere a gas naziste.
    Tutto ciò ad una sola settimana dal 27 gennaio, il “giorno della memoria”, istituito in ricordo dello sterminio degli ebrei e degli oppositori nei lager nazisti.
    Un “dettaglio”, forse, per il centrodestra.

    SAVERIO FERRARI


    Milano, 19 gennaio 2006


  9. #39
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    Citazione Originariamente Scritto da Giò91
    sono d'accordo con Lupo Nero...
    l'Unità più che un giornale è un rotolo di carta igienica che vede il fascismo proprio dove nn c'è.
    .

 

 
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    Ultimo Messaggio: 08-07-04, 18:02

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