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Risultati da 11 a 20 di 43
  1. #11
    Orazio Coclite
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    Ancora eroismo partigiano



    Un prigioniero fascista viene freddato dal "Negher", un partigiano della 12° Divisione Garibaldi.

  2. #12
    Orazio Coclite
    Ospite

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    Provincia di Vercelli 10 maggio 1945: diciotto fascisti ex appartenenti alle brigate nere, molti dei quali giovanissimi, ascoltano il verdetto emesso da un "tribunale del popolo". Il verdetto emesso è MORTE PER TUTTI.



    Quale la colpa di questi diciotto fascisti condannati a morte? Ma quella di "aver collaborato con il tedesco invasore", ossia di aver osato continuare la guerra dalla stessa parte, con gli stessi nemici e con gli stessi alleati con cui l'avevano cominciata. Una scelta che capisco in Italia, dall'otto settembre 1943 patria del tradimento e del raggiro, può apparire sconcertante e inusuale.



    Onore ai patrioti caduti per mano dei banditi partigiani nemici dell'Italia!

  3. #13
    Orazio Coclite
    Ospite

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    Storie di 'giustizia proletaria' nel modenese contro donne indifese



    Nel Modenese la "giustizia proletaria" fu esercitata con particolare ferocia contro le donne, fasciste o presunte tali. Oltre alle violenze consumate sulle malcapitate già destinate a morte, subito prima della loro soppressione, non furono pochi i casi di sevizie e violenze d'ogni sorta. Episodi di sequestro e di detenzione di pigioniere prelevate e tenute in vita fino all'inservibilità delle medesime come "oggetti sessuali" per i loro partigiani sequestratori, nella sola provincia di Modena, se ne contano circa duemila.

    E' noto il caso di Prima Stefanini Cattabriga e Paolina Cattabriga, di Cavezzo (MO) madre e figlia, quest'ultima di 15 anni, prelevate il 16 aprile 1945 dalla tristemente nota "banda di Cavezzo" il nucleo partigiano alle dirette dipendenze della Brigata Partigiana Garibaldi, e costrette ad un calvario di 12 giorni prima di ottenere la "grazia della morte". "Azione di guerra", naturalmente, così il C.L.N. commentò l'accaduto. Un altro membro della famiglia Cattabriga, Angiolino, fratello di Paolina, in seguito alle percosse, mutilazioni, bruciature in quasi l'80% del corpo da parte dei sanguinari partigiani, impazzì e morì nell'ospedale di Mirandola.

    Un altro caso conosciuto ( sono assai di più quelli di cui non se ne sa niente...) è quello di Rosalia Paltrinieri, di Medolla. Ella aveva il "torto" di essere la segretaria del Fascio femminile locale, nel quale si era impegnata prodigandosi e mettendosi a disposizione di tutti i suoi concittadini. Era convinta di non avere nulla da temere, perciò, nonostante nella zona si vociferava su quanto stessero combinando i partigiani, preferì rimanere al suo posto. Nonostante tutto, aveva fiducia nei propri simili... perchè aveva avuto la "sbadataggine" di considerare i partigiani appartenenti alla specie umana... Ma pagò per la sua "colpa": un gruppo di gappisti le invasero la casa, bastonarono a morte il marito così violentemente da fargli schizzare via il cervello dalla scatola cranica; poi la violentarono davanti ai suoi tre bambini. Alla fine, come da copione, le svaligiarono l'abitazione e la portarono con loro conducendola in un casolare in aperta campagna, dove nel frattempo era stata trascinata anche una certa Jolanda Pignatti.

    Qui, le due sventurate ebbero modo di "espiare" ancora a lungo la "colpa" di essere fasciste (violenze d'ogni genere) finchè furono costrette a scavarsi la fossa. Ma Rosalia Paltrinieri, la morte se la dovette proprio guadagnare: "non le fu fatta la grazia di un colpo alla nuca". Venne legata e fatta stendere viva nella fossa che lei stessa aveva scavato; a questo punto i "coraggiosi partigiani patrioti" la ricoprirono accuratamente di terra. Uno dei coraggiosi partecipanti a questa "eroica azione di guerra", ebbe modo di vantarsene nei giorni successivi, insistendo compiaciuto e soddisfatto sul particolare che Rosalia Paltrinieri, mentre soffocava sotto le palate di terra che le venivano gettate addosso, invocava ancora i suoi bambini.

  4. #14
    Orazio Coclite
    Ospite

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    Del resto, quando gli ultimi combattenti della Decima si arresero, (I battaglioni "Lupo", " San Giorgio", e "Freccia" a Padova il Battaglione "Fulmine" a Schio, il Battaglione "Nuotatori Paracadutisti"a Venezia, i guastatori del "Gruppo Gamma" a Valdagno) ebbero da cavallereschi reparti Inglesi, Neozelandesi e Americani l'onore delle armi, che certo non fu concesso a chi "imperversò contro i partigiani". A questo proposito minor fortuna ebbero, per contro, i marò che caddero in mano ai partigiani , che non distinsero nemmeno fra uomini e donne: Blandina Lovise, ausiliaria del Battaglione "Lupo, assieme alla sorella fu tra i trucidati a guerra finita nella strage compiuta dai partigiani nelle carceri di Schio. Sempre a guerra finita furono uccise in un agguato a Thiene Eleonora Sommariva, e, dopo uno stupro collettivo sulla sponda del Rua, Luciana Minardi del "Colleoni". Di Antonietta de Simone, infermiera volontaria del "Barbarigo", dopo la cattura da parte dei partigiani si perde ogni notizia. Da notare per contro che a tutte le ausiliarie e le volontarie della Decima catturate dagli alleati fu regolarmente riconosciuto lo status di prigioniero di guerra.

  5. #15
    Orazio Coclite
    Ospite

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    TESTIMONIANZE DI OPINIONI ESPRESSE DA PERSONAGGI ALLEATI DOPO LA FINE DELLA GUERRA NEI RIGUARDI DELL' ITALIA, DEL RE E DI BADOGLIO
    http://www.italia-rsi.org/farsignr/f...timonianze.htm

    LE "RADIOSE GIORNATE" DELLA PRIMAVERA DEL '45
    http://www.italia-rsi.org/radiose/icaini.htm

    ALTRO ANCORA:
    http://www.kattoliko.it/leggendanera...partigiane.htm
    http://homepage.mac.com/celliest/bur...a/E-328720071/


    Il mito partigiano è sempre più traballante...


    Le oscure manovre di casa Savoia
    http://www.controstoria.it/ottosettembre1943.htm

    Alcuni esempi di innocenti barbaramente truciati dai partigiani
    http://forum.clarence.com/showthread.php?t=49394

    Altro
    http://forum.clarence.com/showthread.php?t=49394
    http://www.metaforum.it/archivio/200...html?t428.html
    http://www.wellage.net/printthread.php?t=5358&pp=40


    http://xoomer.virgilio.it/fratricidi...l_modenese.htm

  6. #16
    Orazio Coclite
    Ospite

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    Partigiano che scendi dai monti
    depredando la povera gente
    presto o tardi faremo anche i conti
    ed allora giustizia sarà!

    Sul berretto tu porti una stella
    distintivo di razza dannata,
    prima o poi sentirai che legnata
    ed allora giustizia sarà!

    Pei tedeschi voi siete banditi
    pei Fascisti voi sieti ribelli,
    per il mondo voi siete sol quelli
    che han venduto la Patria e l'onor!

    Gli alleati ti han dato un diploma
    che equivale ai denari di Giuda
    ti sei coperto di sprezzo e vergogna
    un infame tra loro tu sei.

    Ora vivi di furto e rapina
    continuando la tua tradizione
    ti sei coperto di sprezzo e vergogna
    un infame fra loro tu sei.

    Al di sopra di tanto letame
    alto brilla un fascio di luce
    è una Tomba col nome del Duce
    che noi Fascisti saprem vendicar!

  7. #17
    Orazio Coclite
    Ospite

  8. #18
    Orazio Coclite
    Ospite

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    Continua a farsi largo la verità. Piano piano...




    Lodovico Ellena
    Le pagine strappate della resistenza
    Pagg. 96 - Euro 10,00
    Tabula fati, Chieti 2006, http://www.tabulafati.it/


    dalla Premessa dell'Autore

    In occasione di una conferenza a Crescentino, città vercellese in cui si parlò dei crimini partigiani qui esposti ma sottaciuti per decenni, alla fine della relazione una collaboratrice de "L'impegno - Rivista dell'Istituto per la storia della Resistenza", disse: "Sì va bene, ma cosa si intende dimostrare raccontando queste cose?"
    Le risposi, sottintendendo la premessa della serata e cioè che sarebbe stato irresponsabile e criminale non riconoscere certi fatti orridi legati a nazismo e fascismo, ma che era giunto il momento di raccontare anche dei fatti partigiani: dirla tutta insomma.
    La risposta evidentemente non soddisfò la ricercatrice storica, tanto che a conferenza conclusa la donna si avvicinò al tavolo e disse che "comunque alla domanda da lei posta non era seguita risposta".
    È evidente che riportare alla luce certe pagine strappate di storia continua a non essere sport praticabile, così come è anche evidente che le minacce contenute in un manifesto rivolto a Giuseppe Arlotta - assessore e organizzatore dell'evento - possono spiegare meglio di tante parole quanto l'argomento crimini-partigiani-comunisti sia ancora, e molto, un tabù. Nonostante siano passati sessant'anni.
    Poi, anche la reiterante questione della cosiddetta "decontestualizzazione"; l'osservazione mossa in merito ad una presunta astrazione di singoli fatti dal loro generale contesto storico, a nostro avviso crolla di fronte a certi orridi episodi di bestiale violenza su donne spesso giovanissime, sovente del tutto aliene dalle cose della politica e della guerra.
    Queste pagine parlano infatti anche di loro, sia pur in misura molto contenuta e - sarà bene sottolinearlo - tratteranno soltanto alcuni degli innumerevoli di questi casi, ossia quelli di cui si ha notizia non tanto certa, quanto orribilmente sconcertante.
    Non vi è qui intenzione di vendicare uno o difendere un altro, tanto meno giustificare qualcosa, qualcuno o infangare qualcos'altro: qui vi è invece un crudo resoconto di episodi troppo spesso taciuti, inesplorati, negati, distorti e sovente annullati. Perché, è purtroppo questo l'atteggiamento di alcuni che ancora al presente sentono di essere gli unici depositari di verità e giustizia (e questo realmente un po' spaventa...), con i quali per usare un eufemismo, è piuttosto complesso ragionare: perché certe verità "non esistono", certe verità "non significano nulla", certe verità semplicemente non hanno diritto di essere verità.
    Tutto ciò amareggia, sconforta, preoccupa: preoccupa perché l'immagine di un sedicente "pacifista" che aggredisce verbalmente chi si appresta a parlarne pubblicamente, non fa bene né alla storia né alla verità, né soprattutto proprio a quella pace che si dice di volere.

    Lodovico Ellena

  9. #19
    Orazio Coclite
    Ospite

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    Visto che qualcuno si domandava chi fosse la ragazzina seviziata dagli eroici partigiani fondatori di questa repubblica, sono andato a ricercare qualche dato al riguardo.
    Questa foto è stata scattata a Milano, e la temibile fascista catturata dai nostri valorosi partigiani è una ragazza la cui unica colpa è stata quella di essersi arruolata come infermiera nei reparti ausiliari della RSI.
    Visto il trattamento previsto dai prodi partigiani per TUTTE le appartenenti alla SAF (il Servizio Ausiliario Femminile della RSI (il primo esercito femminile dei tempi moderni)) catturate (ossia lo stupro), possiamo ben immaginare la sorte toccata a questa povera ragazza.

  10. #20
    Orazio Coclite
    Ospite

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    C'è anche altro metariale interessante in quella discussione, appena ho un attimo recupero pure quello. Ciau.

 

 
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