Alla Camera si consuma l’ultimo sgarbo della destra nei confronti di Ciampi. O almeno il suo primo atto, perché dopo essere stata ri-approvata da Montecitorio la legge che stabilisce l’inappellabilità delle sentenze di assoluzione in primo grado dovrà ora essere esaminata dal Senato (dove da due giorni manca il numero legale).
Il testo, che contiene poche modifiche rispetto al testo originario pesantemente bocciato dal Quirinale, è stato approvato dall'Assemblea di Montecitorio con 271 sì e 195 no in una votazione a scrutinio segreto. Irrisolti i due principali limiti della legge che impedendo ai pm di ricorrere in appello, crea uno squilibrio tra le parti del processo e grava di un lavoro che non le è proprio la Corte di Cassazione