Roma, 1 feb. (Apcom) - La commissione di Vigilanza vara il regolamento, l'Autorita' per le Comunicazioni emette un atto di indirizzo per le emittenti private, mentre il cda della Rai discute 'animatamente' e si aggiorna a domani mattina senza deliberare. Per la regolamentazione dell' informazione politica prima e durante la campagna elettorale e' stata una giornata campale. Ma andiamo per ordine. La Vigilanza ha definitivamente approvato il regolamento di applicazione della legge sulla par condicio, che entrera' in vigore dal momento della convocazione dei comizi elettorale, prevista con lo scioglimento delle camere il prossimo 11 febbraio. Dopo un duro scontro tra maggioranza e opposizione, il nuovo regolamento introduce molte novita'. Dai banchi del centrosinistra arriva l'accusa, a Forza Italia in modo particolare, di aver cercato, e in parte ottenuto, di modificare la par condicio con il regolamento la dove non c'era riuscita con una nuova legge. Le novita' piu' importanti del regolamento imposte dalla Cdl, riguardano l'introduzione di una conferenza stampa per il presidente del Consiglio alla fine della campagna elettorale, mentre l'introduzione dei cosiddetti 'faccia a faccia' voluta dal presidente della Vigilanza Gentiloni per regolamentare gli scontri tv tra Berlusconi e Prodi, sono aumentati di numero e sono stati estesi a tutti i leader delle due coalizioni. In sostanza su cinque trasmissioni, due saranno riservate ai due leader dei poli, mentre le altre tre vedranno scontrarsi da una parte Fini, Casini e un rappresentate della Lega, contro Rutelli, Fassino e Bertinotti. La Cdl ha poi voluto togliere alla Testata per i servizi Parlamentari Rai, il monopolio di queste trasmissioni riportandole all'interno dei programmi di approfondimento di viale Mazzini. Questo significa che a contendersi i cinque 'faccia a faccia' saranno 'Porta a porta', 'Alice' e 'Ballaro'. A decidere la 'spartizione' sara' il cda della Rai, a cui spettera' un compito non facile. Anche l'emendamento anti-Santoro che in sostanza vieta al conduttore di tornare in rai prima del voto delle politiche, e' la dimostrazione della cura con cui la Cdl ha preparato gli emendamenti al regolamento e poi ha presidiato 'militarmente' la commissione in questi giorni di voto, portando a casa tutte le modifiche che voleva. In sostanza e' vietata la conduzione di programmi a chi sia' facilmente riconducibile ad una forza politica, per aver militato in essa nell' ultimo anno. E Santoro, che e' stato europarlamentare Ds fino a poche settimane fa rientra in questo identikit. Da parte sua l'Autorita' per le Comunicazioni, anche in questo caso dopo un' aspra discussione con un voto a maggioranza, ha emanato un 'atto di indirizzo' che introduce alcune norme di tutela della par condicio anche nel periodo precedente l'avvio della campagna elettorale, per le emittenti private. In sostanza , richiamandosi a una direttiva della Vigilanza che dovrebbe essere gia'applicata dalla Rai, l'Authority ha imposto uno stop alla presenza di politici in programmi di intrattenimento, ha definito tempi brevissimi per il riequilibrio in caso di lesione della par condicio, ha dettato norme per i conduttori di programmi di approfondimento politico, ma anche posto limiti alla satira politica che "non deve essere lesiva della dignita' della persona". Per chi non rispetta queste norme sono previsti richiami ma anche pesanti sanzioni pecuniarie. Venerdi' poi, l'Authority varera' anche il suo regolamento sulla par condicio che entrara' in vigore anche in questo caso l'11 di febbraio. Infine la Rai. Il cda ha discusso tutto il giorno la possibilita' di varare una delibera che renda piu' stringenti le regole in questo periodo per par condicio. Alla fine nulla di fatto e aggiornamento a domani mattina quando i consiglieri del centrosinistra, proveranno di nuovo a introdurre una norma che vieti la presenza di politici, anche in questi giorni, in trasmisisoni non direttamente sotto il controllo delle testate giornalistiche.