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  1. #1
    Veneta sempre itagliana mai
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    '' E' in gran parte merito di Luca Cordero di Montezemolo se la Juventus non si rivolse ai tribunali ordinari '' (Joseph S. Blatter - Presidente F.I.F.A. - Dicembre 2007)
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    Predefinito Sempre a proposito di cooperative Rosse

    leggete un pò qua...

    Immigrazione / Centri di Detenzione / CPT - Gradisca
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    via emailIl cpt? A una coop «rossa»
    La Minerva, che aderisce a Legacoop, gestirà il nuovo centro per immigrati di Gradisca.
    75 euro per «ospite». I Verdi gettano dubbi sulla gara d'appalto: la richiesta massima era di 35 euro. Loro ne chiedevano invece più del doppio e hanno vinto comunque.
    MATTEO MODER
    Fonte: Il Manifesto
    2 febbraio 2006



    La cooperativa Minerva di Sagrado d'Isonzo (Gorizia), aderente alla Lega delle Cooperative, si è aggiudicata la gara d'appalto per la gestione del Centro di permanenza temporanea per immigrati clandestini di Gradisca (Gorizia), realizzato nell'ex caserma Polonio e che dovrebbe entrare in funzione fra pochi giorni. Si tratta del primo caso in Italia di una cooperativa «rossa» che va a gestire i servizi all'interno di un cpt, strutture di detenzione per persone che non hanno commesso alcun tipo di reato e che da anni sono al centro delle lotte dei movimenti e delle reti antirazziste di tutto il paese, che si battono per la chiusura di questi veri e propri lager, già previsti dalla legge Turco-Napolitano. E proprio i cpt di Gradisca e di Bari - sui 17 centri previsti dal ministero dell'interno - sono stati oggetto, nell'ultimo anno, di diverse manifestazioni per impedirne l'apertura, diventando nel contempo il simbolo delle azioni di coloro che si battono contro la presenza di questi centri in Italia e ne chiedono l'immediata chiusura. Sulla costruzione del centro a Gradisca si sono sempre detti contrari anche il comune della cittadina, la provincia di Gorizia e la regione Friuli Venezia Giulia, che insieme hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio contro la realizzazione del cpt di cui è atteso l'esito il 23 febbraio prossimo. Questo, comunque, non ha impedito che l'amministrazione di centrosinistra di Gradisca, non più tardi di qualche mese fa, concedesse l'autorizzazione dell'allacciamento dell'ex caserma Polonio al sistema fognario comunale.


    «Mi sembra paradossale e nello stesso tempo emblematico - rileva Alessandro Metz, consigliere regionale dei Verdi, che ha partecipato a numerose azioni contro il cpt di Gradisca e gli altri sparsi per il Paese - che una cooperativa, aderente alla Lega delle cooperative (ma anche all'Unione degli industriali), abbia partecipato e vinto un bando d'appalto per la gestione dei servizi interni di una simile struttura, dimostrando quanto il business e il profitto possano sull'impegno e l'idealità che dovrebbero essere alla base della filosofia e della politica di simili cooperative». La Minerva è stata costituita nel 1980, presa in mano nel 1990 dall'attuale presidente, Adriano Ruchini, quando aveva solo due dipendenti. «La cooperativa agisce nel settore delle pulizie civili e industriali e dell'assistenza alla persona, della manutenzione del verde, delle sanificazioni ospedaliere, della gestione di strutture residenziali e altre attività correlate. Attualmente - come si legge sul sito della cooperativa - essa occupa circa 200 lavoratori».


    «Che attorno alla partita della gestione dei servizi dei cpt ci sia un grosso giro di affari e interessi - continua Metz - è ormai risaputo da anni, anche se, nonostante le richieste di numerosi parlamentari di centrosinistra, questo governo non ha mai voluto fornire le cifre dei finanziamenti che vanno a chi si assume l'onere di svolgere il compito di aguzzino in simili strutture». Solo tre mesi fa un blitz degli «invisibili» nella sede della Croce Verde gradiscana aveva fatto sì che la stessa si ritirasse dalla gara d'appalto, all'epoca ancora in corso e alla quale partecipavano, oltre alla Minerva, una decina di altri soggetti. «In questa vicenda - secondo Metz - colpisce soprattutto il grande presenzialismo del presidente Ruchini, il quale non manca di essere attivo in numerosi settori, che vanno dal culturale allo sportivo, dal sociale all'economico. Infatti - prosegue - lo vediamo presente, ad esempio, nel comitato d'onore del circolo del tennis di Grado assieme al prefetto di Gorizia, al presidente della regione, Riccardo Illy, al presidente della provincia di Gorizia, Giorgio Brandolin, all'assessore alla cultura e allo sport, Roberto Antonaz, e ad altre personalità regionali». Solamente sei mesi fa, Adriano Ruchini aveva ricevuto, assieme ad altre persone, un avviso di garanzia per la morte di un operaio sloveno, D. B., di 34 anni, che lavorava alle Fornaci Giuliane di Sagrado, prima per la cooperativa Minerva e poi per la cooperativa Alba - a quel che risultò al magistrato inquirente strettamente legate l'una all'altra - di cui lo stesso Ruchini era vicepresidente. Il giovane, schiacciato da una tritasassi, era stato inviato dalla cooperativa allo stabilimento di Sagrado per occuparsi delle pulizie, ma le indagini condotte subito dopo il mortale infortunio avrebbero fatto sorgere il sospetto che in realtà egli, assieme ad altri dipendenti della cooperativa Alba, fosse stato impiegato direttamente sulla linea di produzione delle Fornaci.


    La cooperativa Minerva, inoltre, ha vinto - come risulta sempre dal suo sito, www.minerva.it - la gara d'appalto per l'affidamento dell'assistenza domiciliare nei 16 comuni che fanno parte dell'ambito Alto Isontino. «A questi comuni - spiega ancora Metz - tutti di centrosinistra, non appena ho saputo che la Minerva si era aggiudicato l'appalto per l'ex caserma Polonio, ho inviato una lettera in cui chiedo agli amministratori di recedere immediatamente da tutti i contratti di servizio con la stessa cooperativa, come atto concreto e conseguente alla loro più volte manifestata opposizione alla costruzione del cpt». «Last but not least - precisa il consigliere verde - il fatto che crea i maggiori interrogativi sulla gara d'appalto è che, mentre gli altri soggetti partecipanti, a fronte di una richiesta massima di 35 euro al giorno per "ospite" e avendo quasi tutti i necessari requisiti e i profili professionali richiesti dal ministero dell'interno, hanno perso la gara, la Minerva, pur con molte carenze in tal senso e chiedendo ben 75 euro al giorno per persona, l'abbia invece vinta. Se calcoliamo che il cpt di Gradisca è stato realizzato per poter contenere una media di 200 immigrati clandestini al giorno - conclude Metz - possiamo prefigurare introiti annuali per la cooperativa che si aggirano sui 5 milioni e mezzo di euro. In base a questi fatti ho chiesto ufficialmente al prefetto di Gorizia di rendere pubblici tutti gli atti relativi alla gara d'appalto. Se non c'è niente da nascondere... mi risponderà».

  2. #2
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    Predefinito Coop=comunismo ma!!!!!!!

    Attenzione alla bufala, continuate a parlare dell'orco che poi vi date la zappa sui piedi.
    Ecco qualcosa che vi farèà riflettere.
    La coop oggetto del presunto vostro scandalo è una Coop di servizi di emanazione ACLI, ripeto ACLI.
    Stà a vedere che anche li nel movimento cattolico sono diventati tutti comunisti.

  3. #3
    Veneta sempre itagliana mai
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    Citazione Originariamente Scritto da Alex De Santi
    Attenzione alla bufala, continuate a parlare dell'orco che poi vi date la zappa sui piedi.
    Ecco qualcosa che vi farèà riflettere.
    La coop oggetto del presunto vostro scandalo è una Coop di servizi di emanazione ACLI, ripeto ACLI.
    Stà a vedere che anche li nel movimento cattolico sono diventati tutti comunisti.

    e com'è che i verdi e i rifondaroli si son così tanto scandalizzati, e potresti portare una documentazione o una prova che sta cooperativa appartenga al mondo delle acli?...a parte che anche qui da me ci son le acli e a parte professare la religione cattolica, per il resto son tutti di sinistra.....ma poi guarda che non mi sonm mica scandalizzata io eh!!!!!l'articolo viene dal manifesto...siete voi i primi a vergognarsene

  4. #4
    brescianofobo
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    Citazione Originariamente Scritto da pensiero
    e com'è che i verdi e i rifondaroli si son così tanto scandalizzati, e potresti portare una documentazione o una prova che sta cooperativa appartenga al mondo delle acli?...a parte che anche qui da me ci son le acli e a parte professare la religione cattolica, per il resto son tutti di sinistra.....ma poi guarda che non mi sonm mica scandalizzata io eh!!!!!l'articolo viene dal manifesto...siete voi i primi a vergognarsene
    Veramente la prova che sta cooperativa sia rossa dovresti portarla tu, a onor di logica e di giurisprudenza, visto che l'onere della prova incombe all'accusa, da che mondo è mondo..

    Vediamo cosa sai fare.

    Intanto adesso sappiamo che leggi il manifesto, e che quindi sei comunista.

  5. #5
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    Giustamente, la stampa locale e nazionale sta dando la dovuta grande
    importanza all'apertura del nuovo Cpt per emigranti di Gradisca
    d'Isonzo, ennesima vergogna imposta ad una terra (di emigranti) che ha
    visto solo pochi decenni fa - da Gonars a Poggio Terza Armata, dalla
    Risiera di S. Sabba a Trieste a Fossalon di Grado - la presenza di altri
    "centri", di concentramento, tortura e sterminio per sloveni, croati,
    ebrei ed antifascisti in genere.
    Necessitano alcune precisazioni, da parte del movimento cooperativo:
    1) già in ottobre l'assemblea regionale di Legacoopsociali del
    Friuli-Venezia Giulia espresse una dura posizione contro l'apertura al
    Cpt (documento che alleghiamo ulteriormente), aderendo alla campagna
    contro l'apertura e per la non partecipazione alla gara d'appalto per
    l'affidamento;
    2) contrariamente al solito, non solo tutte le 40 coop aderenti (ve ne
    sono fra le più importanti d'Italia, con dimensioni che non hanno nulla
    da invidiare alla "grande cooperazione") non hanno partecipato alla gara
    d'appalto, ma questo comportamento coerente ERA GIA' STATO ASSUNTO dalle
    cooperative prima della votazione dello stesso documento del 21 ottobre;
    3) la posizione di Legacoopsociali regionale è stata condivisa anche da
    Legacoop regionale, di cui la nostra associazione di categoria fa parte:
    i massimi dirigenti di Legacoop hanno infatti espresso la loro opinione
    precisa alle cooperative non-sociali che avevano intenzione di partecipare;
    4) hanno poi purtroppo partecipato alla gara d'appalto realtà
    appartenenti a tutte e tre le confederazioni cooperative (Legacoop,
    Confcooperative ed Agci): per altro, la cooperativa aggiudicataria,
    Minerva di Gorizia, è aderente all'AGCI (Associazione Generale
    Cooperative Italiane) e solo recentemente ha anche aderito in seconda
    istanza pure a Legacoop, evidentemente pensando che le prese di
    posizione della nostra associazione siano astratti teoremi e non precise
    direttive etiche e comportamentali;
    5) per tutti questi motivi il sottoscritto, nella sua funzione di
    Presidente regionale di Legacoopsociali, proporrà alla prossima riunione
    della Giunta e Direzione di Legacoop Fvg - che si terrà la prossima
    settimana - di assumere una ferma posizione di condanna, sia di Minerva
    che di altre realtà che hanno partecipato alla gara d'appalto.

    Gian Luigi Bettoli

  6. #6
    brescianofobo
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    Comunque un fatto è innegabile: le Coop. hanno creato molti ma molti più posti di lavoro di Berlusconi, si parla di oltre un milione.

    Fatti, non pugnette.

  7. #7
    Veneta sempre itagliana mai
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    Citazione Originariamente Scritto da brunik
    Veramente la prova che sta cooperativa sia rossa dovresti portarla tu, a onor di logica e di giurisprudenza, visto che l'onere della prova incombe all'accusa, da che mondo è mondo..

    Vediamo cosa sai fare.

    Intanto adesso sappiamo che leggi il manifesto, e che quindi sei comunista.

    la prova sta nel fatto che i vostri alleati si son lamentati, mica io che di cpt ne vorrei uno per paese, e si son lamentati proprio xchè a quanto pare la Minerva fa parte delle vs. cooperative, mica delle mie che non ne ho non leggo il manifesto, sta roba l'ho sentita a radio24 ieri in quel programma pomeridiano così ho fatto na ricerca online e mi è venuto fuori l'articoletto brunikone....figurati se leggo certi giornalacci simili alla Padania

  8. #8
    Veneta sempre itagliana mai
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    Citazione Originariamente Scritto da brunik
    Comunque un fatto è innegabile: le Coop. hanno creato molti ma molti più posti di lavoro di Berlusconi, si parla di oltre un milione.

    Fatti, non pugnette.


    si, come no.....e stanno speculando sugli allogeni...conosco delle persone che per na pippa di tabacco va a lavorare in queste cooperative....vergogna...e dopo un paio di mesi quando non servono più scaricate...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da pensiero
    si, come no.....e stanno speculando sugli allogeni...conosco delle persone che per na pippa di tabacco va a lavorare in queste cooperative....vergogna...e dopo un paio di mesi quando non servono più scaricate...
    Cavolo! Sembra la mia storia..però da me dopo il nome dell'azienda c'è scritto SpA (???)

    Comunque da uno studio di Findomestic sembra che gli emiliani sono quelli che se la stiano passando meglio: si vede che Consorte ha distribuito...mica tirchio come il vostro cavaliere.

  10. #10
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    Le finte assunzioni coop in Emilia non sono reato

    di Stefano Filippi da Il Giornale

    La truffa ai danni dello Stato da parte di centinaia di dipendenti di partito ha portato a condanne in tutta Italia. Tranne che nelle regioni rosse

    «È noto che l'orientamento della stragrande maggioranza delle toghe emiliane è per Magistratura democratica. Non c'è dubbio che esiste un'affinità ideologica con i partiti della sinistra al potere dal dopoguerra». Non lo dice Silvio Berlusconi quando spiega come funziona il «pentagono rosso». Sono parole di uno che in Emilia ci è nato, il modenese Carlo Giovanardi, ministro Udc. Uno che da anni combatte gli intrecci fra enti locali, coop rosse e partito della falce e martello; grovigli che spesso hanno risvolti giudiziari e finiscono sempre allo stesso modo: «Scopri un malcostume, lo documenti nero su bianco, lo denunci pubblicamente, poi tutto finisce nel nulla - dice il ministro -. Nessuno interviene non dico per condannare, ma neppure per impedire che quello che è stato scoperto e denunciato possa essere portato a termine».
    Uno scandalo clamoroso ma passato sotto silenzio documenta l'uso di due pesi e due misure nelle aule di giustizia delle regioni rosse. La vicenda risale ai primi Anni 90, quando Mani pulite catalizzava l'attenzione generale. Fu l'Inps a sollevare il sipario. Da una serie di controlli, l'istituto previdenziale aveva notato che i funzionari del Pci-Pds eletti a incarichi pubblici (sindaco, assessore, consigliere comunale, eccetera) si erano licenziati per essere contestualmente assunti da strutture della Legacoop.
    Centinaia di persone in tutta Italia, ma soprattutto nelle regioni governate dalla sinistra (Emilia, Toscana, Umbria), avevano chiuso il «triangolo rosso» passando dal partito alla guida degli enti locali attraverso le coop. Come a biliardo: colpo, sponda, buca. Perché non hanno continuato a fare i funzionari di Botteghe Oscure? Non si trattava di nascondere la triplice veste (ex funzionari del Pci-Pds, dipendenti in aspettativa di cooperative, amministratori pubblici) con cui si interessavano di piani regolatori e concessioni edilizie. Era questione di soldi.
    La legge infatti consente ai lavoratori dipendenti diventati pubblici amministratori di mettersi in aspettativa, raddoppiando l'indennità di carica a spese del Comune e scaricando sul Comune stesso il versamento all'Inps dei contributi che toccherebbero al datore di lavoro. Ma un emendamento alla legge proposto da Marco Pannella, nemico storico della «partitocrazia», precluse questo beneficio ai dipendenti dei partiti. Insomma, un funzionario del Pci che fosse stato eletto sindaco non avrebbe goduto della doppia indennità mentre i suoi oneri previdenziali sarebbero rimasti sulla groppa del Bottegone.
    Il Pci tuttavia trovò il sistema di eludere la legge.
    I dipendenti diedero le dimissioni dal partito, furono fatti assumere dalle coop rosse e immediatamente messi in aspettativa. L'intera giunta comunale di Modena, sindaco e otto assessori, fu assunta alle 9 dalla Libreria cooperativa Rinascita e messa in aspettativa alle 9,05. Doppio stipendio e contributi a carico dello Stato, non più del partito.
    I rilievi dell'Inps finirono sui tavoli delle procure. Furono aperte inchiesta in tutta Italia; soltanto in Emilia Romagna 66 amministratori comunisti, socialisti e repubblicani furono indagati per l'irregolarità della loro posizione. Ed ecco scattare la disparità di trattamento: insabbiamento nelle regioni rosse, condanne altrove. L'ex sindaco socialista di Vercelli, Fulvio Bodo, ebbe un anno e otto mesi di reclusione (sentenza confermata in Cassazione) per truffa perché era stato assunto fittiziamente da una società immobiliare per poter andare in aspettativa e lucrare la doppia indennità. In Emilia, invece, solo archiviazioni.
    Per il senatore Terzo Pierani, sindaco Pds di Riccione, non c'erano prove che non avesse mai lavorato per la società che l'aveva messo in aspettativa. A Modena invece il gip archiviò perché il fatto non costituiva reato: «L'assunzione corrispondeva a una opzione professionale che il partito (precedente datore di lavoro) offriva ai suoi ex funzionari nel momento in cui ragioni di opportunità politica - si deve riconoscere, lodevoli - sconsigliavano di mantenere alle dipendenze dell'apparato gli eletti in cariche pubbliche». Quello che a Vercelli è reato, a Modena è comportamento «lodevole» per un sindaco pds.

 

 
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