(gli ultimi cinquant’ anni)


Superficialità sociale di base, ossia pigrizia mentale.

A furia di non considerare, lascia cadere, si gode meglio il sole e si immaginano giochetti o scherzi sociali. Tanto facile, in un Paese dove l’ educazione sociale non esiste.

Mentre tanti fanno le lucertole al sole, pochi furbi della borgata si organizzano. Si preparano a prendere piccoli e grandi poteri, con scenari finti, con tanta “democrazia” nelle parole. Sempre nelle parole pronunziate, raramente nei fatti realizzati.

Conquistato il potere, si organizza la banda. Omertà e Furbizia, per conservarlo. Ogni nuovo adepto, nei prossimi decenni, sarà ingaggiato dopo un corso di Commedia dell’ Arte Politica.

La categoria diviene sempre più particolare, speciale nell’ uso delle chiacchiere, nell’ uso del potere, nella rarità dei risultati sociali. Inizia anche la rarefazione della professionalità e della correttezza.

Fra gli adepti, i capi-corrente assumono certi diritti, come ad esempio la riscossione di percentuali sui contratti pubblici. In molti settori. Ma sempre coperte dall’ uso continuato della parola “democratico”.

Il collegamento fra politica, affari, poteri, si perfeziona. Per quarant’ anni o più, divenendo perfetto. Il risultato: l’ Italia di oggi.

Per tale collegamento, una sola parola perché si tratta di un fenomeno unico: “affaripolitismo”. Verificato nel dizionario, la parola non esiste. Sarebbe ora di inserirla, i dizionari registrano in genere i nuovi termini.

L’ Emigrato
angrema@wanadoo.fr

P.S. Poteva essere altrimenti, nella società supeficiale, nel Paese degli amici, dei compari, della furberia ? Furberia che aiuta a diversificare lo scenario finto dalla realtà effettiva ?