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Risultati da 1 a 3 di 3
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    Post Berlusconi:''Il programma della sinistra e' scritto sull'acqua.......

    Berlusconi: ''Il programma della sinistra e' scritto sull'acqua e diventera' carta straccia………

    Il Presidente Prodi con tutti i segretari dell’Unione:
    “Meno tasse sul lavoro dipendente e lotta all'evasione”


    Conclusione: i cittadini sanno bene che Berlusconi scrisse il contratto con gli italiani sulla sabbia con la marea bassa……
    Con l’alta marea i cittadini tornarono per leggere ciò che aveva scritto………
    Delusione, grande amarezza, inganno…….

  2. #2
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    Intanto dai cervelloni della CDL viene fuori che con la legge Fini sulle droghe, anche il brunello sarà considerato fuori legge...

    Fuorilegge anche il Brunello?La legge sulle droghe sta dilagando e ha prodotto in Parlamento questo istruttivo dibattito:

    Dall'intervento del 3 febbraio 2006, alla Camera dei Deputati della dipendente Tiziana Valpiana:

    "Qualcuno ha già asserito prima come il provvedimento in questione sia stato posto talmente male da rischiare di far mettere fuori legge la vite e il tabacco. Il motivo per cui nelle precedenti leggi le sostanze vietate erano nominate una per una, in base ad elenchi invece che a criteri, consisteva nell'evitare il paradosso che sostanze come l'alcol da vite o il tabacco venissero poste fuori legge.
    Non c'è, infatti, alcun dubbio che l'alcol, così come enuncia il testo della legge, produca effetti sul sistema nervoso centrale e abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica dello stesso ordine o di ordine superiore a quello delle altre droghe, come insegnano la farmacologia l'epidemiologia e, purtroppo, i dati sulla mortalità.

    Quanto alla vite, in particolare, non c'è dubbio che sia una pianta e che da essa si ricavi il vino che, come tutti sanno, contiene a sua volta un principio attivo, l'alcol, che, nei casi più rari, provoca allucinazioni ma, più frequentemente, come è scritto nelle vostre norme, distorsioni sensoriali. Tutti sappiamo che quando beviamo un bicchiere di troppo, vediamo doppio, camminiamo a zig zag, abbiamo i riflessi sicuramente rallentati e modificati. Non possiamo fare delle battute su questo aspetto perché se qualche fanatico denuncerà i produttori di vino sarà dura per un magistrato trovare il modo di non condannare costoro ad almeno sei anni di reclusione.
    In questo caso, ritengo che chi beve del vino dovrebbe perseguire le norme che voi avete qui inserito e dichiararsi alcolista, così, invece che in galera, potrà essere accolto in una delle comunità da voi sostenute, aiutate e richieste".


    Dall'intervento del 3 febbraio 2006, alla Camera dei Deputati del dipendente Alfredo Mantovano, rappresentante del Governo:

    "Una rilettura delle norme consentirebbe inoltre di evitare di dire cose assolutamente distanti dalla lettera della legge come quelle che sono state sostenute anche questa mattina a proposito della punizione che la nuova legge stabilirebbe per la detenzione o l'uso o la diffusione di alcolici. Questa affermazione, assolutamente sbagliata, si fonderebbe sul nuovo articolo 14 del testo unico. In realtà, questo articolo 14 è vero che alla lettera a), punto 4, ritiene illecita ogni altra sostanza - questa è la dizione letterale - che produca effetti sul sistema nervoso centrale e abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica nello stesso ordine o di ordine superiore a quelle precedentemente indicate. Ma questa indicazione non può essere assimilata ad una punizione dell'alcol perché si ritrova in un articolo che ha come rubrica «criteri per la formazione delle tabelle» e le tabelle sono quelle relative alle sostanze stupefacenti e che al comma 1 inizia con le seguenti parole: La inclusione delle sostanze stupefacenti o psicotrope nelle tabelle di cui all'articolo 13 è effettuata in base ai seguenti criteri. Quindi, lì si sta parlando di droga e non di alcol. Come si fa a sostenere il contrario?"

    Non si capisce nulla, forse Mantovano ha bevuto o ha fumato perchè la legge (comma 1) parla proprio di "sostanze stupefacenti o psicotrope". Il famoso Rapporto Roques ha esaminato le sostanze dal punto di vista neurobiologico, dimostrando come le droghe più pericolose siano l'eroina, la cocaina e l'alcol, nessuno può negare che l'alcol sia una sostanza psicotropa.

    Questa legge sancirà l'illegalità della produzione e del consumo del vino, della birra e degli altri alcolici.
    Un nuovo proibizionismo.
    E' talmente grossa che nemmeno chi l'ha proposta vuole ammetterlo.
    Ma è vero che l'alcol in Italia fa quarantamila morti ogni anno, mentre tutte le altre droghe illegali messe insieme ne fanno cinquecento, quindi forse, per una volta e senza volerlo, il governo ha ragione.

    Dal sito www.beppegrillo.it

  3. #3
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    Predefinito

    NO!!!!!!!!!! Il BRUNELLO NO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


    Il Brunello di Montalcino è un vino visivamente limpido, brillante, di colore granato vivace. Ha profumo intenso, persistente, ampio ed etereo. Si riconoscono sentori di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura composita.
    Al gusto il vino ha corpo elegante ed armonico, nerbo e razza, è asciutto con lunga persistenza aromatica.
    Per le sue caratteristiche, il Brunello di Montalcino sopporta lunghi invecchiamenti, migliorando nel tempo. Difficile dire quanti anni questo vino migliora in bottiglia. Ciò dipende infatti dall'annata. Si va da un minimo di 10 anni fino a 30, ma può essere conservato anche più a lungo.
    Naturalmente va conservato nel modo giusto: in una cantina fresca, ma soprattutto a temperatura costante, buia, senza rumori e odori; le bottiglie tenute coricate.

    Abbinamenti con il BRUNELLO DI MONTALCINO
    L'eleganza e il corpo armonico del vino permettono abbinamenti con piatti molto strutturati e compositi quali le carni rosse, la selvaggina da penna e da pelo, eventualmente accompagnate da funghi e tartufi.
    Il Brunello è inoltre vino da abbinamento ottimale con formaggi: tome stagionate, Parmigiano reggiano, pecorino toscano. Trova anche abbinamento ottimale con piatti della cucina internazionale a base di carni o con salse strutturate.
    Il Brunello, per le sue caratteristiche, é godibile anche quale vino da meditazione. Il vino Brunello di Montalcino deve essere servito in bicchieri di cristallo dalla forma ampia, panciuta, al fine di poterne cogliere il bouquet composito ed armonioso.
    Il vino dovrà essere servito ad una temperatura di circa 18°C-20°C. Per il vino molto invecchiato è consigliabile la decantazione in caraffa di cristallo, al fine di meglio ossigenarlo e di proporlo nella sua totale purezza.

    Evoluzione commerciale del BRUNELLO DI MONTALCINO
    Il Brunello di Montalcino è così famoso che, si dice, abbia allietato molte mense importanti.
    Il Brunello di Montalcino, pressoché sconosciuto al di fuori della zona di produzione e di una ristretta cerchia di intenditori sino alla metà degli anni '60, è divenuto sempre più conosciuto nel decennio successivo sino a diventare, forse, il più quotato vino italiano di qualità.

    Per comprendere questo successo, si ricorda che dell'annata 1975 furono imbottigliate circa 800.000 bottiglie da circa 25 aziende, mentre nell'annata 1995 ne sono state imbottigliate circa 3.500.000 da circa 120 aziende.
    Questi numeri fanno anche comprendere la preziosità di questo vino, ricercato per le tavole più raffinate sparse in tutto il mondo. Le ragioni del fenomeno vanno ricercate nelle obiettive qualità organolettiche del vino, nella rotondità ed armonia del gusto , negli intensi profumi e nelle grandi possibilità di evoluzione con l'invecchiamento.


    Il Brunello di Montalcino non è un fenomeno solo italiano, ma soprattutto mondiale. Non esiste paese, dove vengano consumati vini di qualità, in cui questo vino non sia presente.
    Diremmo anzi che il Brunello di Montalcino è la punta di diamante che, penetrando in tutti i mercati, contribuisce ad elevare l'immagine del vino italiano.
    Bisogna infine rilevare che il suo gusto armonioso e aristocratico ha conquistato, all'estero, non solo i tradizionali conoscitori dei vini italiani, ma anche i palati non abituati ai nostri vini.

    Disciplinare di produzione del BRUNELLO DI MONTALCINO
    Ritenuta una delle maggiori espressioni dell'enologia italiana, il Brunello di Montalcino è prodotto esclusivamente con uva Sangiovese (denominato a Montalcino, "Brunello") secondo le norme di un severo disciplinare che, oltre a fissare limiti di resa ad ettaro, periodo di invecchiamento, caratteristiche del prodotto, stabilisce che prima della commercializzazione, il vino sia sottoposto all'esame di un'apposita commissione per il riconoscimento dei requisiti di particolare pregio onde fregiarsi della DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA (D.P.R. 1/7/1980 e successive modificazioni).

    - Zona di produzione: Comune di Montalcino
    - Vitigno: Sangiovese (denominato, a Montalcino, "Brunello")
    - Resa massima dell'uva: 80 quintali per ettaro
    - Resa dell'uva in vino: 68%
    - Affinamento in legno obbligatorio: 2 anni in rovere
    - Affinamento in bottiglia obbligatorio: 4 mesi (6 mesi per il tipo Riserva)
    - Colore: rosso rubino intenso tendente al granato per l'invecchiamento
    - Odore: profumo caratteristico ed intenso
    - Sapore: asciutto, caldo, un po' tannico, robusto ed armonico
    - Gradazione alcolica minima: 12,5% Vol.
    - Acidità totale minima: 5 g/lt
    - Estratto secco netto minimo: 24 g/lt
    - Imbottigliamento: può essere effettuato solo nella zona di produzione
    - Immissione al consumo: dopo 5 anni dall'anno della vendemmia (6 anni per il tipo Riserva)
    - Confezionamento: il Brunello di Montalcino può essere posto in commercio solo se confezionato in bottiglie di forma bordolese

 

 

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