Feltri: «Votare Polverini se fossi
del Lazio? non se ne parla nemmeno»
Il direttore del «Giornale» dubita che «una sindacalista possa far guadagnare voti al centrodestra». La candidata: «No comment»
ROMA - «Votare Renata Polverini se fossi un cittadino del Lazio? Non se ne parla nemmeno». Così si è espresso Vittorio Feltri, direttore del Giornale, interpellato al telefono da Ominiroma. Il giudizio è sul candidato scelto dal Pdl alla presidenza della Regione Lazio che Feltri definisce «un Guglielmo Epifani in gonnella». E dubita che «una sindacalista che durante il suo mandato, come segretario Ugl ha visto diminuire i suoi iscritti possa far guadagnare invece voti al centrodestra in una competizione elettorale».
Renata Polverini (Imagoeconomica)UNA SINDACALISTA CHE ASSOMIGLIA A EPIFANI - «Bisogna ricordare - dice Feltri - che stiamo parlando di elezioni amministrative, nelle quali bisogna guardare al candidato più che alla parte politica. Potrebbe essere diverso se si trattasse delle politiche, dove l'elettore fa anche una scelta di campo. Ma trattandosi delle regionali non la voterei mai». Oltre al calo di iscritti dell'Ugl, Feltri accusa Polverini di fare un sindacalismo «simile a quello che farebbe la Cgil». «Ne ho avuto la prova durante un dibattito in tv - continua Feltri - Chiesi alla Polverini se non ritenesse una discriminazione per le donne il fatto che vadano in pensione cinque anni prima degli uomini. Lei per tutta risposta mi ha attaccato, dimostrando di non aver capito niente di quello che avevo detto, con argomentazioni degne di un Epifani». «D'altra parte - conclude Feltri - alla Polverini venne chiesta da Veltroni la disponibilità a candidarsi con il centrosinistra: per chi deve rappresentare il centrodestra questo non mi sembra proprio un buon viatico».
LE REAZIONI DEL PDL - «Vittorio Feltri da grande giornalista qual è esprime sempre opinioni libere e fuori dagli schemi, ma questa volta credo abbia espresso un giudizio eccessivamente severo e non rispondente al vero» ha detto Gianni Sammarco deputato e coordinatore di Roma del Pdl. E lo sdegno arriva anche da Alemanno: «Sono sconcertato dall'assurdità di quello che dichiara Vittorio Feltri» e poi continua «Forse Feltri cerca di scaricare sulle spalle della Polverini vecchie divisioni e polemiche all'interno del Pdl. Nel centrodestra siamo tutti uniti nel sostenere la Polverini perché è un candidato condiviso sia da viene da An sia da chi viene da Forza Italia. Le 'provocazioni' di Feltri - conclude Alemanno - sono destinate a cadere totalmente nel vuoto». E il senatore Pdl Stefano De Lillo dichaira: «Tranquillo, Vittorio: Renata Polverini, è stata scelta come candidata per il Lazio dal Presidente Berlusconi, e lui difficilmente sbaglia». «Renata Polverini, infatti - dice De Lillo - è una persona che parla alla gente di cose concrete come il lavoro, il sociale e la sanità, con un linguaggio chiaro, e non in politichese. Sono convinto che quando avrai avuto altre occasioni per conoscerla, avrai anche tu modo di apprezzarla come accade già ora alla maggioranza dei cittadini del Lazio».
LE CRITICHE DEI DEMOCRATICI - «Questo dimostra le forti divisioni all'interno del centrodestra» ha detto Alessio D'Amato, consigliere regionale dei democratici. «Non entro nel merito delle valutazioni fatte da Feltri, alcune delle quali molto discutibili ed irrispettose nei confronti delle Organizzazioni sindacali, ma è davvero singolare che gli attacchi alla Polverini provengano dal direttore del quotidiano 'Il Giornale', di proprietà della famiglia Berlusconi». E mentre sul sito online di "Farefuturo", il giornale presieduto da Gianfranco Fini, è scritto: «Da quando piacere a tutti è un 'paradosso'? Soprattutto in politica, declinata all'occidentale, che è l'arte per eccellenza della ricerca del massimo consenso possibile» dalla stessa Polverini arriva un «No comment». La candidata del Pdl alle regionali del Lazio ha detto: «Sull'argomento non rilascio dichiarazioni»
02 gennaio 2010
Feltri: «Votare Polverini se fossi del Lazio? non se ne parla nemmeno» - Corriere Roma
La Polverini è una delle poche persone che stimo nel PDL: persona seria, capace e soprattutto indipendente, da sempre attenta ai temi sociali e a quelli del lavoro, è ovvio quindi che non piaccia a Feltri (il Goebbels contemporaneo) e ai servi del nano in generale.
Un punto un più per la Polverini, comunque