BERLUSCONI/ NYT: CERCA LA VITTORIA CON "PARAGONI IRRIVERENTI"
Ma non convincono molti italiani



New York, 14 feb. (Apcom) - Napoleone, Churchill, perfino Gesù Cristo: i paragoni tracciati dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi con illustri personaggi del passato hanno sollevato vasta eco all'estero. Oggi all'argomento dedica un articolo il New York Times in una corrispondenza da Torino firmata da Ian Fisher. "Per qualsiasi politico in un qualsiasi paese - scrive Fisher - commenti del genere non produrrebbero un effetto positivo, soprattutto per un politico che secondo molti sondaggi rimane alle spalle del suo concorrente, Romano Prodi. E di sicuro, il suo paragone con Gesù Cristo non è stato accolto molto positivamente".

"Ma Berlusconi, che è venuto dal nulla per diventare l'uomo più ricco del paese - continua il quotidiano - ha fondato la sua intera carriera su affermazioni incredibili e sulla capacità di sopravvivere alle avversità. Per questo, per quanto la nazione possa levare gli occhi al cielo quando lo sente dire queste cose, gli italiani sanno che è intelligente e ritengono che dietro alle sue affermazioni sconcertanti vi debba essere una strategia precisa". "Alla fine bisogna ricordarsi che Berlusconi è un venditore fantastico - ha detto al Nyt Lawrence Gray, professore di scienze politiche alla John Cabot University di Roma - lui vende sempre se stesso e in qualche maniera qualsiasi cosa faccia deve essere letta in questa chiave".

"Le ultime settimane sono state un periodo di vendita furiosa - continua il corrispondente - per un certo periodo era impossibile non vedere Berlusconi in televisione. E' stato un blitz multimediale per decantare i suoi successi, rinnovare le sue promesse e sottolineare quanto cattivo sia il suo rivale. A volte sembra che la sua strategia sia parlare così tanto da annullare ogni altra voce". Ora, con le camere sciolte e le regole sulla par condicio in vigore, "Berlusconi sa che deve fare affermazioni incredibili se vuole continuare ad attrarre attenzione".

"Alcuni commentatori avvertono un po' di disperazione nel presidente del consiglio - conclude il giornale - sulla base della teoria che solo un candidato che è in grave pericolo si spingerebbe a correre simili rischi e a dire cose tanto assurde. Ma per quanto ferito, la gente non sottovaluta Berlusconi e sicuramente il premier non sottovaluta se stesso".