L'onorevole sorvegliato speciale in udienza da Berlusconi

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Quando l’on. Pellegrino venne arrestato era il 2007. Accusato di corruzione aggravata dalla mafia e concorso esterno in associazione mafiosa. A dicembre scorso è stato assolto per il primo "reato". La corruzione, senza l’aggravante mafiosa (i giudici hanno ritenuto "non provato il fatto che aveva coscienza di aver appoggiato gli interessi di Cosa Nostra trapanese") è stata prescritta. Mentre per lo stesso reato, consumatosi in una speculazione edilizia - come ha raccontato il collaboratore di giustizia Nino Brittella e altri quattro tra cui l’ex sindaco di Trapani, l’architetto Mario Buscaino - sono stati condannati a 5 anni il boss Francesco Pace e l’ing. Leonardo Barbara. "Alice nel Paese delle meraviglie" lo ha definito il pm Andrea Tarondo durante la requisitoria per i suoi contatti con il boss Francesco Pace, con Francesco Orlando e con Mimmetto Coppola che hanno fatto parte della sua segreteria politica, il primo condannato per mafia, il secondo fratello di Filippo, condannato definitivamente per associazione mafiosa. Ma anche per i rapporti con l’imprenditore Tommaso Coppola, condannato in Appello per mafia in quanto regista degli appalti pilotati e rinviato a giudizio per "intestazione fittizia dei beni" perché dal carcere continuava ad occuparsi di lavori pubblici e a tessere rapporti con la politica.

Dalle intercettazioni emergono sollecitazioni di Coppola ad un suo nipote affinchè contatti il senatore del Pdl, Antonio D’Alì e un esponente di FI Camillo Iovino (ora sindaco di Valderice) perché si occupino della sorte delle sue imprese. Impianto accusatorio, quello a carico dell’on. Pellegrino non ritenuto sufficiente per supportare una condanna, ma che avanza, o meglio dovrebbe avanzare, per emettere un giudizio politico. Invece, dopo l’assoluzione e la prescrizione, come svela egli stesso, all’emittente Canale 2, è pronto per tornare nell’agone politico con tante idee per la fondazione di un nuovo partito che dovrebbe nascere dalla fusione di Nuova Sicilia e Democrazia Cristiana per le Autonomie, del Ministro per l’attuazione del Programma Rotondi, con uno sguardo interessato a Bossi, definito da Pellegrino "un politico sensitivo" che in fusione con il mago di Arcore darà vita ad una nuova pozione miracolosa per l’Italia e utile per opporsi al governo Lombardo.

Argomento di punta della conversazione natalizia con Berlusconi con cui l’on. Pellegrino si era già incontrato nel 2001 quando gli portò in dono il "ribaltone" alla Regione Sicilia. Pellegrino, ex socialista, ai tempi assessore con casacca "diniana" della Giunta del diessino Angelo Capodicasa, concordò con FI la fine di quel governo, ritrovandosi, al termine della cena a Palazzo Grazioli, vice presidente nel governo Cuffaro.

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