Il ministro per le Riforme indossa t-shirt con le vignette su Maometto
Proteste in Iran contro l'Italia. La Libia boicotta un convegno a Treviso
Islam, Fini ammonisce Calderoli
"Comportamenti più responsabili"
Roberto Calderoli
ROMA - Esplode il caso Calderoli. Il ministro delle Riforme, che ha annunciato che da qualche giorno sta indossando sotto la camicia una t-shirt con le vignette su Maometto che da settimane stanno infiammando numerosi paesi islamici, sta mettendo in imbarazzo il governo italiano.
E' già intervenuto il vicepremier Gianfranco Fini che ha ammonito il collega di governo: "In un momento così difficile e delicato nei rapporti tra Europa e mondo islamico tutti, a maggior ragione un ministro della Repubblica, devono attenersi a comportamenti seri e responsabili".
"Qualsivoglia atteggiamento o provocazione che possa suonare come offensiva nei confronti di qualsiasi sensibilità religiosa deve essere stigmatizzata", ha detto ancora Fini.
Infatti un campanello d'allarme importante viene in queste ore dall'Iran dove per la prima volta ci sono state proteste per il comportamento e le dichiarazioni di un ministro della Repubblica italiana.
E in Italia a Treviso i rappresentanti di uno dei paesi arabi affacciati sul Mediterraneo che erano attesi oggi, a Treviso, per un workshop sui rapporti tra l'imprenditoria veneta e le aree del Maghreb e del Mashrek, hanno revocato la propria partecipazione come segno di protesta contro Calderoli. Lo hanno detto oggi esponenti del centro estero delle Camere di commercio del Veneto, ente promotore dell'iniziativa. Il nome del paese interessato non è stato diffuso, ma tra gli invitati previsti manca la Libia.
Già ieri il ministro per le Riforme aveva rivelato in tv che Silvio Berlusconi gli avrebbe chiesto le dimissioni dopo aver saputo dell'iniziativa della t-shirt.
(16 febbraio 2006)