IL TESTAMENTO DI BENITO MUSSOLINI
PENSIERI MUSSOLINIANI NELLA PRIMAVERA DEL 1945
“…Sono stato e sono Socialista. L’accusa di incoerenza non ha fondamento: la mia condotta è sempre stata rettilinea, nel senso di guardare alla sostanza delle cose e non alla forma. Mi sono adattato socialisticamente alla realtà. Man mano che l’evoluzione smentiva molte delle profezie di Marx, il vero socialismo, ripiegava dal possibile al probabile. Appare chiaro allora che l’unico socialismo attuabile socialisticamente è il corporativismo, punto di confluenza, di equilibrio e di giustizia degli interessi privati rispetto all’interesse collettivo. Io ho dato ai lavoratori italiani quello che le nazioni più progredite non si sognano neppure. Ciononostantante sono qui legato al palo dei reazionari…”.
“…non c’è dubbio che noi andiamo incontro a un’epoca Socialista. La democrazia americana è fatta su misura per gli americani; per il nostro vecchio continente è altrettanto sbagliata quanto il comunismo russo. Vedo la salvezza dell’Europa soltanto in un’unione Socialista di tutti gli stati Europei. Blocco formidabile che difenderà la nostra civiltà e la nostra esistenza tanto contro il rosso materialismo dei comunisti, quanto contro esperimenti, per noi più o meno nocivi di tipo americano…”.
“…noi combattiamo per imporre una più alta giustizia sociale. Gli altri combattono per mantenere i privilegi di casta e di classe. Noi siamo le nazioni proletarie che insorgono contro i plutocrati…”
“…ricordatevi bene: abbiamo spaventato il mondo dei grandi affaristi e dei grandi speculatori. Collaborazione e non lotta di classe, Carta del Lavoro e Socialismo; la proprietà sacra fin che non diventi un insulto alla miseria; cura e protezione dei lavoratori, specialmente dei vecchi e degli invalidi; cura e protezione della madre e dell’infanzia; assistenza fraterna ai bisognosi, moralità in tutti i campi; lotta contro l’ignoranza e contro il servilismo verso i potenti, potenziamento dell’autarchia, unica nostra speranza fino al giorno utopistico della suddivisione fra tutti i popoli delle materie prime che Iddio ha dato al mondo. Verrà il giovane puro, che troverà i nostri postulati del 1919 e i punti di Verona del 1943 freschi, audaci e degni di essere seguiti.”