nonostante tutto, quella testa di cazzo, continua a rivendicare il suo gesto
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ISLAM: PROTESTA CONTRO CONSOLATO ITALIANO A BENGASI, 11 MORTI
ROMA - A Bengasi, in Libia, in una manifestazione di protesta davanti al consolato italiano si sono verificati incidenti. La polizia libica e' dovuta intervenire per disperdere la folla che protestava, secondo quanto si é appreso, contro l'iniziativa del ministro Roberto Calderoli di indossare una maglietta anti Islam.
La Farnesina ha confermato che la manifestazione si stava dirigendo verso il consolato italiano ma è stata repressa con durezza dalla polizia libica. La Farnesina ha assicurato che i sei italiani che si trovavano nel consolato stanno tutti bene.
Secondo quanto si è appreso, nella manifestazione di protesta a Bengasi davanti al consolato italiano ci sarebbero state 11 vittime e decine di feriti.
I dimostranti sono arrivati a centinaia poco prima delle 17 davanti al consolato e hanno rotto il cordone di polizia che lo proteggeva, hanno dato fuoco a quattro automobili tra cui quella del console generale Giovanni Pirrello. I dimostranti hanno spaccato i vetri di molte stanze del piano terra, tentando di gettarvi dentro latte di benzina; hanno anche tentato di forzare la porta d'ingresso senza riuscirci. La polizia libica ha messo in salvo il console e tutto il personale che si trovava all'interno. Contemporaneamente alla manifestazione libica si sono svolti sermoni di protesta in diverse moschee, durante le preghiere del venerdì in Iraq e in Afghanistan, a Nassiriya e ad Herat, due città dove sono presenti i militari italiani. Ai sermoni, dai toni genericamente minacciosi, non è seguito alcun atto ostile nei confronti dei contingenti.
BERLUSCONI, CALDEROLI SI DIMETTA SUBITO
''Credo che Calderoli sia tenuto a dimettersi immediatamente''. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, lasciando la cena degli imprenditori a Perugia alla volta di Roma. ''Ho sentito anche Bossi'', ha aggiunto. E a chi gli chiedeva se anche lui condanni le parole di Calderoli, Berlusconi ha risposto: ''Come si potrebbe fare altrimenti''. In precedenza Berlusconi, prima che arrivassero le notizie dalla Libia, aveva bocciato l'iniziativa di Calderoli: "il governo è stato assolutamente chiaro ed è in disaccordo, in disaccordo totale".
CALDEROLI, PENTITO? MA STIAMO SCHERZANDO?
"Ma stiamo scherzando? Attentati e violenze di matrice islamica sono cominciate molto prima di qualunque maglietta". Il ministro per le Riforme Roberto Calderoli replica così alla domanda se sia pentito di quella maglietta anti-Islam alla luce delle proteste e delle sparatorie di Bengasi.
"Sono preoccupato per la situazione generale, viste le minacce contenute in un'intervista ad un giornale tedesco del figlio di Gheddafi a tutta l'Europa. Una minaccia precedente la mia maglietta", aggiunge Calderoli. "So che a me potrebbe anche succedere qualcosa, ma bisogna reagire a questa situazione. Non ci prendiamo in giro, l'attentato alle Torri Gemelle ci sono state prima delle eventuali provocazioni e la mia maglietta voleva essere proprio una segnalazione del rischio che proviene da quel mondo".
POTENZIATI I CONTROLLI IN ITALIA
L'immediato potenziamento della vigilanza nelle sedi istituzionali in Italia, comprese quelle di partiti politici, e nei consolati italiani all'estero, è stato disposto da intelligence e antiterrorismo, in seguito alla manifestazione di protesta in diversi paesi. La decisione, secondo quanto si è appreso, è maturata dopo la protesta davanti al consolato italiano a Bengasi.
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati 17/02/2006 22:17
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