Sarà stato studiato per far fuori qualche personaggio scomodo?Originariamente Scritto da Livio
Sarà stato studiato per far fuori qualche personaggio scomodo?Originariamente Scritto da Livio
vedendo i nomi degli esclusi è una domanda lecita
anche a me sembra una regola sbagliata. immagino, però, che avessero le loro buone ragioni per proporla.
si non ricandidare qualcuno non allineato
credo che la cosa sia più semplice: gli serviva un certo ricambio generazionale, probabilmente anche per dar spazio ai vari esponenti locali, e con la nuova legge hanno dovuto prendere decisioni drastiche. che poi nel tritacarne sia finito qualcuno tra i "bizzosi" del partito è vero e non credo si stiano strappando i capelli.
comunque quelli bravi per davvero li recuperano come sottosegretari (se si vince...)
Pare che Fassino ci stia ripensando:
UNIONE: FASSINO, VALUTEREMO CANDIDATURA GIULIETTI
CITTÀ DI CASTELLO (PERUGIA), 19 FEB - «Giuseppe Giulietti è un esponente importante del nostro partito ed in particolare sull'informazione ha dato un contributo significativo all'elaborazione del centrosinistra su questi temi». Così il segretario Ds Piero Fassino, sull'eventuale ricandidatura di Giulietti alle prossime elezioni. Ai cronisti a Città di Castello Fassino ha spiegato che «nella definizione delle liste e di come dislocare le nostre forze sul territorio terremo conto di tutto questo».
Di solito queste parole, in politichese, significano pietra tombale su una possibile candidatura.Originariamente Scritto da danny78
forse quelli dellla colli...quella è la federazione dei liberaldemocratici. sono liberaldemocratici ke esistono solo a milano.Originariamente Scritto da antonio
Mi sa che non sono questi.Originariamente Scritto da Enrico1987
Livio
La nascita del partito
Il gruppo, che nel 2005 ha costituito la Federazione dei Liberaldemocratici, iniziò ad operare nel 2001 alle elezioni comunali di Milano, presentando una propria lista chiamata Milano Città Metropolitana. Il gruppo era composto da alcuni politici distaccatisi dalla Federazione dei Verdi e da indipendenti.
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Il debutto alle regionali del 2005
Alle elezioni regionali del 2005 la Federazione dei Liberaldemocratici aveva proposto un'alleanza con la Casa delle Libertà in seguito ad un accordo nazionale stipulato con Forza Italia. Poco prima delle candidature finali l'accordo viene rotto e la Federazione presenta una lista indipendente e fuori dai poli.
Il risultato elettorale è stato dello 0,3%.
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La diffusione sul territorio
Nel corso dell'anno 2005 la Federazione dei Liberaldemocratici ha costituito le prime reti regionali. Attualmente è presente in Veneto, Lombardia, Piemonte, Molise, Trentino-Alto Adige.
Nell'ambito veneto, la Federazione ha mostrato una politica alternativa ai due poli e propensa per la riunificazione dei liberali, dei radicali e dei liberaldemocratici in un'alleanza unitaria. Il 30 aprile 2005 è stato costituito il "Tavolo permanente dei liberali veneti" al quale hanno aderito, oltre alla Fed. dei Liberaldemocratici, anche il Partito Liberale Italiano, il Patto dei Liberaldemocratici, il Partito d'Azione Liberalsocialista, la Federazione di Associazioni "Veneto Liberale".
Il partito attualmente sostiene la candidatura di Ombretta Colli (ex presidente della Provincia) a sindaco della città di Milano, in disaccordo con quella di Letizia Moratti già presentata dalla Casa delle Libertà.
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L'accordo con Italia dei Valori
In vista delle elezioni politiche del 2006, la Federazione raggiunge un'intesa con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, appellandosi alla comune matrice liberaldemocratica e alla comune appartenenza al gruppo europeo dell'ALDE. Il partito, dunque, decide di appoggiare le liste di IdV, che candiderà alcuni suoi esponenti, fra cui lo stesso Marsili. "Ad ispirare l'accordo (...) è la volontà di Italia dei Valori di porsi come soggetto politico rappresentante le forze di ispirazione e tradizione liberaldemocratica con l'obiettivo, oltre all'affermazione della questione morale e della legalità, del riformismo liberale, la difesa dei diritti civili, delle libertà individuali e delle fasce socio-economiche più deboli".