E gli americani come fanno a controllare un paese in preda all'anarchia?
Per cosa lo destabilizzerebbero allora?
E gli americani come fanno a controllare un paese in preda all'anarchia?
Per cosa lo destabilizzerebbero allora?
Chiaramente in un contesto del genere, non avrebbero il minimo interesse a controllarlo.
La destabilizzazione servirebbe per evitare l'asse Iran-Cina.
Comunque sono ipotesi. Ancora lo scacchiere è complicato, ci sono troppe partite in gioco.
Gli USA sono impegnati in Afghanistan e una destabilizzazione del Pakistan li incasinerebbe pure lì.
Il Pakistan (che è tutto tranne che unito) non è detto che voglia far affari con l'Iran.
L'Iran stesso è in preda a rivolte interne che potrebbero essere fomentate.
Alla Russia girerebbero parecchio le scatole se la Cina riuscisse a bypassare le sue risorse energetiche.
Poi ci sono i rischi relativi all'arsenale nucleare pakistano ed al rischio di fuga di ingegneri nucleari verso chissà quale paese.
Ulver, non ho ben capito il vantaggio che ne trarrebbero gli USA a rendere ancora più profonde le linee di frattura che già sono presenti se hanno importanti progetti strategici per la regione.
L'articolo sembra dare per scontati questi interessi strategici e soprattutto la validità da parte USA a rendere (ancora più) instabile la regione afghano-pakistana.
«Non ti fidar di me se il cuor ti manca».
Identità; Comunità; Partecipazione.
Era meglio un uomo forte come Saddam che poteva ricattarli o un Iraq diviso e frammentato ma controllabile come avviene adesso?
Nonostante la pericolosità gli appalti energetici in Iraq sono stati suddivisi proprio recentemente (agli americani e satelliti una grossa fetta, un'altra piccola ai cinesi).
Dunque sarebbe stato meglio un Pakistan sotto un uomo alla Musharraf e magari ancor più legato a Pechino (il grosso degli appalti in Pakistan sono in mano cinesi), o levargli il terreno sotto i piedi ad investitori indesiderati fomentando rivolte a destra e manca?
Quando il Pakistan era instabile negli anni 70 vi misero Zia Ul Aq.Ora che cerca una stabilità per rivolgere le proprie energie ai mercati asiatici, con il rischio di perdere anche territori nel Pacifico (visto che parte dello stretto di Hormuz è sotto controllo iraniano), cè bisogno di rompere le uova nel paniere.Semplice.......
Mi sembra un paragone molto azzardato quello tra Iraq e Pakistan. Il Pakistan mi sembra in un contesto geopolitico del tutto differente, se anche in vaso di coccio può essere trasformato ha attorno vasi che di coccio certo non sono, e tra Iran, Cina ed India pronti a perseguire vie egemoniche in concorrenza con quelle statunitensi non v'è certo la certezza di ottenere il controllo delle ipotetiche entità che sorgerebbero dalla disgregazione del Pakistan.
Se si producessero altri mutamenti di rilievo potrebbe perfino darsi che nello scenario del multipaki gli USA possano perdere (quasi) del tutto le posizioni.
Se invece mantenessero e appoggiassero la coesione interna del Pakistan potrebbero, con margini d'incertezza minori, rimanere egemoni.
Inoltre gli USA si trovano in una posizione abbastanza simile a quella dei secondi anni Quaranta, con una capacità militare eccessivamente stiracchiata e con l'esigenza di ridirezionare almeno parte degli stanziamenti militari su assi di risanamento, o industriale o finanziario o "previdenziale".
Ultima modifica di Defender; 15-01-10 alle 01:00
«Non ti fidar di me se il cuor ti manca».
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Il discorso più o meno è lo stesso dell'Iraq: energia e divisioni interne profonde, siano esse tribali o religiose.Una figura forte tenderebbe con il tempo a stringere relazioni ancor più forti con l'alleato naturale (la Cina) che garantirebbe cospiscui investimenti.I conflitti interni potrebbero portare invece ad una situazione che richiederebbe l'intervento americano.Non dimentichiamoci che gli estremismi in quell'area furono frutto delle strategie americane negli anni 70 in quell'area, le divisioni invece opera del colonialismo britannico.Gli Usa necessitano attualmente di spargere truppe in giro per il mondo altrimenti rischiano di perdere gradualmente egemonia e credibilità
Soprattutto, l'esperienza a creare tensioni, finanziare gruppi sovversivi e via dicendo, per ora, ce l'hanno solo i tre amici (Usa, UK, Israele), piu qualche stato europeo in forma minore. La capacita' di inviare l'esercito e' praticamente un esclusiva americana.
In sostanza, se dividono il Pakistan, l'unica a poterne prendere il controllo militare e' l'america, mentre se qualcun altro cerca di prenderne il controllo politico, gli Usa hanno tutti i mezzi per rendere quello staterello un immensa polveriera, scoraggiando eventuali "intrusi".
E poi, lo scopo non e' "prendere" il pakistan...e' impedire che lo prendano gli altri. Gli americani sono si dei gonzi da paura, ma non sono completamente scemi, e sanno che il Pakistan tutto intero e' un boccone troppo grosso anche per loro, e poi di scuse per inviare truppe li ne avrebbero a iosa: col controllo capillare dell'informazione (e non prendiamoci in giro...) possono indirizzare l'opinione pubblica americana ed europea dove vogliono, dicendo o non dicendo praticamente tutto quel che vogliono. Dopodiche', e' solo una questione di "alte sfere".
PS: come mai scrivi alle 6.30 ora italiana? sei percaso in qualche posto dell'asia? Da me ora sono le 10.30...:gluglu:
Esattamente.Il punto è questo, non lasciare che lo prendano gli altri per non perderlo definitivamente.
PS: no ma è come se lo fossi, in quanto in attesa che i signorini asiatici ritornino dalla lunga pausa pranzo :gluglu:
Col cazzo che si svegliano loro in anticipo o in piena notte..........:giagia: