Turchia in Europa?;un incesto storico.

[tucidide]

Convegno sul genocidio a Roma

(Nota della Redazione) Il 3 maggio scorso si è tenuta a Roma, nel palazzo Valentini, un'interessante tavola rotonda sul tema " Genocidio-Genocidi" . Nel corso di essa ha preso la parola l'ambasciatore dell'Armenia in Italia, Gaghik Baghdassarian , il cui intervento riportiamo qui di seguito.

Stabilito una volta per sempre che un crimine come il genocidio non può essere né giustificato né spiegato, cercheremo, ciononostante di analizzare i motivi che hanno provocato il genocidio degli armeni, tralasciando i fattori emotivi che possono coinvolgerci. I motivi sono molteplici.

1- Vi è un motivo etnico-culturale
Mi riferisco alla diversità di "modus vivendi" esistente tra popoli autoctoni e popoli nomadi: l'uno cerca di sopravvivere sul proprio spazio limitato, cercando di migliorarlo coltivarlo e difenderlo, l'altro cerca di allargarsi, di conquistare nuovi spazi, di espandersi il più possibile.

2- Vi è poi un motivo sociale
Riporta Francesco Sidari nel suo libro "La Questione Armena nella politica delle grandi potenze":
"La verità è che la convivenza di questi due popoli male assortiti aveva accumulato per secoli nei loro animi odio su odio. I Turchi detestavano gli Armeni perché questi erano molto più abili di loro nel commercio e nell'industria e perché temevano che volessero staccarsi dall'Impero; gli Armeni odiavano i Turchi perché questi erano per loro padroni feroci e spietati".

3- Un terzo motivo è la diversità di credo religioso.
L'Ambasciatore degli Stati Uniti in Turchia Henry Morghentau ricorda nella sua relazione, la domanda che gli rivolse durante un colloquio, il Ministro dell'Interno Turco Talaat nel 1915:
"Perché vi interessate degli Armeni? Voi siete ebreo e loro cristiani. Perché non ci lasciate fare di questi Cristiani quello che vogliamo?"

4 - Non da ultimo va considerato il motivo geopolitico.
Cito sempre Sidari che dice: "Nasceva, intanto, e si diffondeva in Turchia una nuova dottrina politica, il Panturaneismo. Il fanatismo e lo sciovinismo avevano ormai esaltato le menti dei dirigenti "Giovani Turchi". Uno dei teorici della nuova dottrina Ziya Ghiok Alp affermava che: "Il territorio dei Turchi non è la Turchia, è una regione vasta ed eterna, detta "Turania". La "Gioventù Turca" era ormai talmente dominata da questa dottrina, da pretendere la riunione di tutti i popoli turanici in una "Grande Turchia" che - attraverso l'Azerbaigian russo e persiano, il Turkestan e le altre regioni intermedie - avrebbe raggiunto la Mongolia: in altre parole una vasta Turchia che si sarebbe estesa da Costantinopoli alle frontiere del Giappone. Il primo passo per l'attuazione di questo piano prevedeva l'unione con i parenti più prossimi, gli Azerbaigiani, per poi procedere insieme la marcia verso la conquista dei territori più lontani, fino alla vittoria.

Il primo ostacolo da superare prima di poter raggiungere il confratello azerbaigiano era costituito dal popolo armeno che, neanche a farlo apposta, da secoli era insediato sull'altopiano di Erzurum, a Bitlis, a Van e in altre località poste proprio sulla strada che i Turchi avrebbero dovuto percorrere per raggiungere l'Azerbaigian. Bisognava quindi togliere di mezzo gli scomodi Armeni".

Vorrei portare la vostra attenzione proprio su quest'ultimo motivo che attualmente considero il più pericoloso. Siamo sicuri che la dottrina del Panturaneismo sia sepolta per sempre?
Il Ministro turco per i rapporti con i paesi dell'Ex URSS Abdulkhaluk Chey oggi dichiara: "dato che la Repubblica di Turchia è l'erede del Grande Impero Ottomano, deve continuare la politica dell'unificazione delle terre turche".

Oggi il quotidiano turco Aksham stampa l'articolo "l'Armenia ne risponderà "dove dice:
"Gli armeni tentano di veicolare l'occidente nei confronti del riconoscimento del Genocidio.
Le autorità di Yerevan devono comprendere che a causa dell'attività antiturca della diaspora armena la Turchia può punire l'Armenia. Ma se l'Armenia si toglie dalla testa questa idea la Turchia è pronta a collaborare pienamente in tutti gli ambiti.
Per far ritirare gli armeni dai territori occupati dell'Azerbaijan bastano poche brigate turche.
E' giunta l'ora che Ankara faccia capire con determinazione che la misura è colma e che gli Armeni devono cessare l'attività antiturca sia a Yerevan che in Francia e negli Stati Uniti".

E allora, cosa è cambiato? La stessa mentalità panturanica, le stesse minacce, gli stessi ricatti ai paesi occidentali che cercano di ristabilire la verità storica.

La richiesta del riconoscimento del genocidio non è un'attività antiturca, anzi è di fatto un'attività pro-turca. Gli armeni non fanno ricadere la responsabilità del genocidio sull'intero popolo turco, essa è del Governo dei "Giovani Turchi" di cui erede sembra dichiararsi la Repubblica di Turchia odierna. L'Armenia ha dichiarato più di una volta che desidera stabilire buoni rapporti con la Turchia senza alcuna condizione. Il riconoscimento del genocidio da parte della Turchia può contribuire a che ciò si verifichi, come anche alla pacificazione ed alla stabilità della regione.

Siamo nel 2000, la Turchia pretende di entrare nella Comunità Europa e molti paesi europei l'appoggiano. La possibile europeizzazione della Turchia gioverebbe alla Repubblica d'Armenia, in tal modo, infatti, l'Europa sarebbe più vicina. Ma non dimentichiamo che l'Europa non è l'Unione soltanto nel senso del trattato di Maastricht. Esiste, anche se fin ora non riesce a parlare all'unisono, l'Europa politica, l'Europa di valori basati sul rispetto dei diritti umani e sulla loro tutela. Fanno parte dell'Europa
Paesi come la Germania che ha avuto il coraggio e il buon senso di riconoscere l'olocausto del popolo ebraico, come l'Italia che ha ammesso le proprie colpe per il fascismo, come la Francia, il Belgio, l'Olanda che hanno ammesso le proprie colpe rispetto a chi collaborava con i nazisti. Infine, in Europa c'è anche il Vaticano con il Santo Padre, che chiede scusa a nome dei cristiani per l'Inquisizione, per quello che è accaduto agli ebrei. Di questa Europa vuole far parte la Turchia. Mi chiedo se questo sia possibile senza fare i conti col proprio passato e senza mettersi in regola con la propria storia.

Anche gli intellettuali turchi sentano la necessità di riconoscere la colpa dei loro avi per poter proseguire il cammino verso il futuro, per entrare nel novero dei paesi democratici e progrediti. Su questo tema vi sono alcuni segnali positivi. Si può comprendere la difficoltà dei governanti turchi nel prendere una decisione che contrasta l'opinione pubblica, plasmata da lunghi anni di propaganda nazionalista e negazionista. E' qui che l'Europa deve aiutare la Turchia. Come si vede, non bastano soltanto i buoni esempi dati dai paesi europei. Non sono sufficienti neanche gli sforzi separati dei singoli paesi che finora hanno avuto il coraggio di riconoscere il genocidio armeno malgrado i continui ricatti della Turchia. Serve un dialogo aperto, oggettivo e sincero. Ma serve anche un po' di fermezza che si può ottenere solo se l'Europa parlerà all'unisono. Sono d'accordo con l'On. Pagliarini, quando dice che serve creare un "effetto domino" teso a coinvolgere anche gli altri Paesi membri dell'Unione Europea e proprio l'Italia può contribuire notevolmente a che ciò avvenga.
"Dite agli Armeni che faccio mia la loro causa" diceva il Presidente del Consiglio Italiano dell'epoca Orlando in una lettera all'On. Luzzatti. Mi auguro che il Parlamento Italiano riesca a dar vita a queste promesse che gli armeni attendono che vengano mantenute dall'inizio del secolo.

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[Nicki (POL)]

No Alla Turchia In Europa!!!!

[aprile crudele]

No Alla Turchia In Europa Alla Faccia Di Condolizza Rais.

[agaragar]

Fanno parte dell'Europa
Paesi come la Germania che ha avuto il coraggio e il buon senso di riconoscere l'olocausto del popolo ebraico, come l'Italia che ha ammesso le proprie colpe per il fascismo

e come? riportandoli al governo

[Syntax error System]

No Alla Turkia In Europa.

[IlikeUSA]

no alla Turchia in Europa
spiace per la posizione USA, ancora influenzata dal buonismo wilsoniano e dall'illusione nelle virtù catartiche della liberaldemocrazia che rende tutti bravi occidentali (s'è visto in "Palestina" e in Iraq)
i turchi sono islamici, e come tali incompatibili con i cristiani, con l'identità occidentale e con la liberaldemocrazia, se ne vadano con gli altri islamici

[aprile crudele]

no alla Turchia in Europa
spiace per la posizione USA, ancora influenzata dal buonismo wilsoniano e dall'illusione nelle virtù catartiche della liberaldemocrazia che rende tutti bravi occidentali (s'è visto in "Palestina" e in Iraq)
i turchi sono islamici, e come tali incompatibili con i cristiani, con l'identità occidentale e con la liberaldemocrazia, se ne vadano con gli altri islamici

Questa è buona. La posizione degli usa sull'entrata della turchia nelle ue sarebbe ingenua? Andiamo... è evidente che fa parte della più ampia strategia tesa ad indebolire l'Europa adulterandone la composizione etnica e culturale.

[IlikeUSA]

no, loro credono che la liberaldemocrazia renda chiunque occidentale
credono di poter fare con la Turchia, e persino con la "Palestina", quello che hanno fatto con Germania, Italia e Giappone

[Tremendo]

No alla turkia in Europa