Originariamente Scritto da Bigas
...quando non si sa rispondere....
Originariamente Scritto da Bigas
...quando non si sa rispondere....
Originariamente Scritto da matrix82ct
Risposta sbagliata, si sparavano anche per un motorino, cellulare, per una ragazza, ecc.ecc peccato che ho formattato da poco, avevo un bell'elenco di queste gesta favolose.
anche a milano, bergamo e qualunque altra città italiana!Originariamente Scritto da Tremendo
Va be' ora il simpatico tabaccaio si aspetta un encomio solenne... come fate?Originariamente Scritto da Silvioleo
Cosa dite ai genitori della vititma?
No..per molto meno, avevi asserito che era legittima difesa anche il solo fatto di trovare un "supposto" ladro nella tua proprietà...Originariamente Scritto da Silvioleo
Adesso vaglielo a spiegare a quel demente che la legge non è proprio come l'avete divulgata a tambur battente...
Originariamente Scritto da matrix82ct
Non sparare minchiate anche se la cosa ti risulta impossibile.
un articolo a caso;
Un'intera regione alla deriva: quasi un morto al giorno
Avvenire
Data: 23/12/2004 - pagina 10
di Antonio Maria Mira
Trecento esecuzioni in poco più di dieci mesi,cioè tre volte quelle dell’anno scorso Mai così tanti omicidi neanche ai tempi della "guerra" sanguinosa tra Cutolo e i boss rivali
Trecento morti ammazzati in dieci mesi e mezzo, quasi uno al giorno. Tre volte quelli dello scorso anno. È il terrificante bilancio di questo 2004 in Campania. Già perché si muore ammazzati non solo a Napoli, ma in tutte le province campane. Anche lì dove i riflettori dei giornali e delle tv non sono stati accesi. Si muore di camorra, di racket, di prostituzione, di assurdi litigi stradali (magari utilizzando l'auto come "arma impropria), si muore di "lupara bianca" scomparendo in qualche paesino alle falde del Vesuvio, si muore per "sgarri" e di assurde vendette. Non solo i 114 morti ammazzati di Napoli, quelli "ufficiali" di cui tanto si parla in questi giorni. E quello che fa ancora più rabbrividire è il confronto col più recente passato. Già perché i morti in Campania sono triplicati rispetto agli ultimi anni, un'improvvisa impennata dopo anni di progressiva riduzione. Neanche nei primi anni '80, quelli della guerra sanguinaria tra la "nuova camorra organizzata" di Raffaele Cutolo e la "nuova famiglia", si era arrivati a tanto. Allora non più di 200-250 morti all'anno, mentre se l'attuale tragico ritmo non si fermerà (è difficile pensarlo) il 2004 potrebbe finire con 330-340 morti.
Guardiamo qualche numero. Nel 1999 gli omicidi volontari in Campania erano stati 151, nel 2000 erano di poco saliti arrivano a 163, nel 2001 era cominciato il calo passando a 127 morti. Una diminuzione confermata nel 2002 con "solo" 109 omicidi. Ma l'anno dopo arrivano i primi segnali. Nel 2003, infatti, i morti ammazzati tornano a crescere arrivando a 120, ma soprattutto crescono gli omicidi di camorra: se nel 2002 le vittime dei killer delle cosche erano state il 43 per cento del totale, lo scorso anno si è saliti a più del 70 per cento. Un campanello d'allarme ma nulla in confronto a quanto doveva accadere quest'anno.
Si comincia il 5 gennaio con i primi due omicidi, uno a Napoli per rapina, il secondo a Casoria: primo regolamento di conti camorrista dell'anno. Ma solo a fine mese si capisce di che anno si tratti: 31 morti, uno al giorno. E il ritmo non si ferma: 28 morti a febbraio, 31 a marzo, 30 ad aprile, 31 a maggio, 30 a giugno. Ma questi omicidi non fanno notizia. Eppure segnali preoccupanti non mancano. Come le donne e i minorenni che finiscono sotto il piombo dei killer. L'11 marzo ammazzano a Trecase, alla falde del Vesuvio, Anna Barbero, di 63 anni. Il 17 marzo a SantAntimo, nel casertano, tocca a Immacolata Capone, vedova del camorrista Giorgio Salierno, trovato morto nel 2003. Il 27 marzo viene uccisa a Napoli Matilde Sorrentino, "madre coraggio" che aveva denunciato alcuni pedofili coinvolti in una vicenda di violenze nei confronti dei piccoli del rione dei Poverelli. Per loro solo poche righe sui giornali. Dei morti in Campania, allora, non si parla. Succede invece tre giorni dopo quando i proiettili, destinati al ventenne Salvatore Giuliano, colpiscono per sbaglio la sedicenne Annalisa. Della giovane "innocente" si parla per alcuni giorni. Poi più niente mentre si continua a sparare. Sempre al ritmo di un morto al giorno.
Muoiono italiani e anche stranieri. Nomadi slavi, pregiudicati ucraini, piccoli spacciatori nordafricani, prostitute esteuropee. Ma questi fanno ancor meno notizia. La gragnuola non si ferma neanche d'estate e neanche davanti ai bambini. Così il 1° luglio a Sant'Anastasia, il pregiudicato Ciro Coppola viene ammazzato in auto mentre sul sedile posteriore si trovano le sue due piccole figlie. Muoiono ex poliziotti, sia nel casertano che nell'avellinese. Un camorrista muore d'infarto dopo essere scampato a un agguato nel quale rimane ferito un passante. Morti d'altri tempi come Filippo Gallo, in una calda mattina d'agosto, mentre guida il suo calesse per le vie di Torre Annunziata. Morti da Chicago, come nell'assalto a un'autoambulanza per "finire il lavoro" e uccidere un camorrista rimasto ferito in un precedente agguato. Muore a San Tammaro (Caserta) anche la diciannovenne Romina De Gaudio. Chi la ricorda più? Come gli altri trecento.
una legge di merda, tante storie per avere un porto d'armi...
I genitori della vittima dovrebbero interrogarsi del perché il figlio, già preso con le mani nel sacco, era di nuovo operativo...Originariamente Scritto da Elettra_R.
Il problema è la famiglia del tabaccaio...una sana famiglia(probabilmente) rovinata per una legge spacciata per quello che non è.
Li manderanno in TV a frignare per un po'... chiedendo assistenza per esser stato il loro congiunto "fregato" mentre "si difendeva legittimamente"... dopopdiché saranno abbandonati a sé e alle spese legali ecc....Originariamente Scritto da T34
Il male voluto non è mai troppo...Originariamente Scritto da Elettra_R.