Umanità Nova, numero 6 del 19 febbraio 2006, Anno 86
L'Aquila 18 e 19 marzo
Giornate internazionali anarchiche



L'Aquila 18 e 19 marzo
Giornate internazionali anarchiche


Sabato 18 marzo 2006: corteo antimilitarista

La guerra contro di noi, noi contro la guerra
Il nemico sei tu, è te che combattono
Rendendoti precario se lavori
Arrestandoti se protesti
Imbavagliandoti se parli
Spiandoti se ti organizzi
Discriminandoti se solidarizzi
Rifiuta la guerra - Rifiuta lo stato - Rifiuta il capitale

Domenica 19 marzo 2006: Convegno/dibattito dal titolo:
"Guerra esterna e guerra interna: contro il terrorismo di stato, prospettive libertarie"
Interventi su:
- guerra permanente e giustizia infinita: militarizzazione del territorio e delle coscienze;
- L'Italia, un paese in guerra: risorse sociali per il militarismo;
- Devastazione ambientale;
- Repressione di stato: carceri, CPT e criminalità organizzata;
- Precarietà della vita e sottrazione dei saperi (direttiva Bolkestein, legge 30, riforma Berlinguer/Moratti).

Federazione Anarchica Italiana – FAI

Per info e contatti: 3479398270 - 3291857990


Il Coordinamento anarchico e libertario Campania, Lazio, Abruzzo (Calcalab), che ha formulato al Congresso della FAI la proposta, poi accettata all'unanimità, di far svolgere all'Aquila l'International Action Day promosso dall'IFA - Internazionale di Federazioni Anarchiche, ricorda che:

- Il 18 marzo è l'anniversario della Comune di Parigi e della repressione nel sangue di quella di Kronstadt. Per questa ragione l'Internazionale delle Federazioni Anarchiche ha deciso di invitare gli anarchici di tutto il mondo a impegnarsi in questa data per riproporre l'autorganizzazione e l'autogestione libertaria della vita sociale come alternativa concreta al terrorismo di stato, alla militarizzazione ed alla gerarchizzazione delle coscienze, per costruire una società libera e solidale.

- Il 18 marzo è anche l'anniversario dell'inizio della guerra in Iraq. Una guerra che vede l'Italia in prima linea massacrare civili inermi, saccheggiare risorse e reperti archeologici, sparare su ambulanze e feriti. Sul fronte interno la guerra è contro gli immigrati, i lavoratori, chiunque si opponga alle scelte di devastazione ambientale e sociale, alla precarietà fatta legge, alla schiavitù salariata.

- Il 18 marzo una sinistra col baffetto e coll'elmetto vorrebbe far dimenticare la guerra in Kossovo e quella in Afganistan fingendosi pacifista, con la richiesta di un ritiro graduale delle truppe dall'Iraq. Si tratta di una parata elettorale per le vie di Roma a cui noi non parteciperemo.

Il 18 marzo saremo in piazza all'Aquila per:
- protestare contro la militarizzazione del territorio ed il nuovo modello di difesa, basato sull'addestramento di mercenari. La pubblicità militarista, i rap camp, la promessa del posto di lavoro pubblico, le connivenze di scuole e università con i distretti militari sono parte integrante dell'opera di reclutamento dell'esercito professionista.
- ribadire la nostra opposizione alla realizzazione del III traforo nel Gran Sasso e alla devastazione ambientale causata dalle grandi opere, utili solo a chi ne gestisce gli appalti. Il TAV, il ponte sullo Stretto, il Mose e le altre opere si impongono con violenza sulle comunità locali.
- accendere i riflettori sul carcere di Sulmona, dove, nel silenzio di tutti, ci sono stati 14 suicidi di detenuti nell'ultimo anno. Si tratta di omicidi di Stato, poiché il silenzio è complicità. L'amministrazione penitenziaria vuole riaffermare il proprio diritto di disporre della vita di chi sta dietro le sbarre.
- contrastare la riforma Berlinguer/Moratti e il suo principio guida, l'alternanza scuola-lavoro, attivato in Abruzzo con decreto regionale che introduce la formula dell'apprendistato professionalizzante nei settori dell'istruzione e del lavoro.
- protestare contro la precarizzazione del lavoro e della vita.
- contrastare la direttiva Bolkenstein e i tentativi di privatizzare nella regione la gestione delle sorgenti e delle acque.