Sala negata per la terza volta a Luigi Ciavardini. Dopo il rifiuto dell'Università e quello della Regione, l'associazione Eleuteros incassa anche il «no» di un albergo.
La «conferenza revisionista» sulla strage di Bologna non si terrà nemmeno all'Hotel America, a cui Marika Poletti, coordinatrice del progetto, si era rivolta nei giorni scorsi. Dunque l'ex dei Nar (Nuclei rivoluzionari armati) Luigi Ciavardini - ospite principale dell'incontro dedicato alla «rilettura» della ricostruzione giudiziaria degli eventi - è ancora senza spazio.
Sul sito internet dell'associazione, che gravita nell'orbita dell'estrema destra, rimane ancora l'avviso: l'appuntamento resta fissato alle 20.30 di venerdì 3 marzo. Quale sarà la sede non è ancora dato saperlo. Maria Teresa Lanzinger, titolare dell'Hotel America, ieri ha dato la disdetta. «Un nostro impiegato ha ricevuto la richiesta di affitto l'altroieri. Non ci erano stati dati dettagli circa l'iniziativa. Poi questo pomeriggio ( ieri, per chi legge ) mi ha telefonato un giornalista di Padova, che mi chiedeva se avremmo ospitato Luigi Ciavardini».
La direttrice si è informata: ha saputo che il preside della facoltà di Economia aveva negato la sala; un esempio, quello del professor Carlo Borzaga, seguito dal vicepresidente della Regione Dellai e dal presidente Durnwalder, i quali - dopo avere saputo del «via libera» dato dagli uffici di piazza Dante (la sala al primo piano del palazzo della Regione era stata data in affitto ad Eleuteros per 150 euro) - hanno imposto di fare retromarcia. «E così - dice Lanzinger - anche noi abbiamo receduto, come è nostro diritto. È vero che siamo una struttura privata e che di solito diamo in affitto le nostre sale a chiunque, indipendentemente dal colore politico. In questo caso però le cose sono diverse». In che senso? «Nel senso che abbiamo letto che varie associazioni hanno criticato questa iniziativa e temiamo che si possa porre un problema di ordine pubblico».
Insomma la responsabile dell'albergo di via Torre Verde (120 posti letto) teme un «3 marzo blindato»: gli esponenti dell'estrema destra in conferenza, i rappresentanti delle associazioni della sinistra universitaria fuori e agenti di polizia mobilitati. «Insomma la situazione non sarebbe delle migliori.
I nostri ospiti hanno diritto alla tranquillità. Non sarebbe giusto mettere "sotto assedio" l'hotel. Tra l'altro la sala - il cui affitto è stato anticipato da Eleuteros - verrebbe utilizzata la sera. Credo che recedere sia la soluzione migliore».
I primi a contestare la programmata conferenza sulla strage di Bologna erano stati il consigliere comunale del Prc Tommaso Iori, il Circolo Pasi e i Comunisti italiani. «È inaccettabile - era stato detto - che venga lasciato spazio a Luigi Ciavardini, condannato per l'omicidio del giudice Mario Amato e indicato come uno dei responsabili dell'attentato del 2 agosto 1980 (l'esplosione della bomba causò la morte di 85 persone e il ferimento di 200)».
Nei giorni successivi si sono attivati anche il Coordinamento Universitario, Charta'91, Poum, ReteStudenti- Tanaliberatutti e Universitando. Per venerdì le associazioni studentesche dell'area di sinistra hanno organizzato una contromanifestazione in piazza Duomo. «Invitiamo tutta la cittadinanza antifascista e antirazzista - si legge su un volantino stampato ieri - a partecipare all'iniziativa multiculturale che si terrà venerdì 3 marzo dalle ore 17». Gli organizzatori garantiscono che sarà possibile sentire anche il pensiero di Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione familiari delle vittime della strage. «Non potrà essere presente fisicamente - spiegano - ma è previsto un collegamento telefonico».
Si prospetta un venerdì impegnativo: la manifestazione di piazza alle 17, la conferenza di Eleuteros poche ore dopo. Pare infatti che l'associazione non sia intenzionata a rinunciare all'incontro. «Il Comitato l'Ora della Verità - si legge in una nota dell'associazione che collabora con Eleuteros - intende manifestare il suo rammarico per l'atteggiamento irresponsabile assunto da talune forze politiche operanti nella zona di Trento che, da alcuni giorni, stanno cercando di creare nella città tensioni inutili, artificiali e palesemente artificiali».
Ma la mobilitazione «anti Ciavardini» non rischia di diventare un boomerang per la sinistra universitaria? Secondo Federico Zappini, di Tanaliberatutti, (studente di Giurisprudenza come la rappresentante di Eleuteros Marika Poletti) si tratta di un «non problema». «La nostra - dice - è un'attività preventiva. Non si deve lasciare spazio ai rigurgiti fascisti. Vogliamo evitare ciò che succede in altre città, dove hanno preso piede gli estremisti di destra. Basta dare un'occhiata ai siti internet dove, accanto a certe sigle, compaiono svastiche e croci celtiche».
Intanto le associazioni universitarie che fanno capo al Coordinamento si appellano ai vertici di ateneo, Opera Universitaria, Provincia, Regione e Comune. Chiedono l'isolamento di Eleuteros, lo stop a qualsiasi forma di finanziamento all'associazione e l'immediata chiusura della sede all'interno della facoltà di Economia.