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Discussione: La Reconquista

  1. #11
    SENATORE di POL
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    Visto che dalla Storia abbiamo ripiegato......sulla politica contemporanea.....la cronaca............e il luogocomunismo pseudo-laico......

    Dal quotidiano LIBERO di oggi...


    " Perché i laici si inginocchiano solo all'Islam?
    di ALESSANDRO GNOCCHI

    La difesa della laicità dello Stato funziona a giorni alterni. Oggi sì, domani no, tra una settimana può darsi. Dipende da chi è l'aggressore, presunto o reale. Ricordiamo tutti la polemica esplosa, e non più placatasi, nei giorni del referendum sulla procreazione assistita. Ruini prese una posizione netta, e subito si scatenarono i guardiani della separazione fra Stato e Chiesa. Le parole del cardinale furono interpretate come un grave sconfinamento, una indebita intromissione, addirittura un assalto alla Repubblica. E perfino il recentissimo intervento del Papa, in margine al Congresso sull'embrione umano, ha infastidito molti commentatori e politici. Queste reazioni, per quanto discutibili, hanno un pregio: l'intransigenza. Di fronte alla vicenda delle vignette danesi e relativi assalti a chiese e ambasciate viene da chiedersi che fine abbia fatto proprio tale laica intransigenza. I censori mediorientali sono capi religiosi, oltre che politici, e agiscono in nome di un libro sacro. Che senso ha allora intimare il silenzio al Papa e, nello stesso tempo, farsi dettare le nuove leggi sulla libertà d'espressione da un imam? Perché due pesi e due misure? Non è possibile cedere alle pressioni dei fondamentalisti senza buttare a mare proprio la separazione fra Stato e Chiesa (Chiese). L'idea che sull'Islam non si debba scherzare per non urtare la acuta sensibilità dei musulmani è ormai accettata e rimbalza di articolo in articolo sulle pagine dei giornali progressisti. Nel frattempo si moltiplicano i casi di autocensura. Daniele Raineri, sul Foglio, ne ha raccolti alcuni. Il sindaco di Mosca ha vietato il Gay Pride russo su richiesta dello scandalizzato Muftì della capitale. La nazionale di calcio danese ha cancellato lo sponsor (Arla Foods, catena di alimentari boicottata nei Paesi islamici) in occasione dell'incontro amichevole con Israele. Il motore di ricerca Yahoo ha proibito la creazione di caselle di posta che contengano la parola "Allah" (però "pretepedofilo" è ammessa). In una scuola vicino a Minneapolis, i bambini, per non «violare l'iconoclastia islamica», non possono più disegnare figure umane né animali. La tennista indiana Sania Mirza ha rinunciato a disputare il doppio in coppia con l'israeliana Shahar Pe'er nei prossimi Open di Bangalore. Il motivo? Ha paura di una reazione violenta dei musulmani integralisti dell'India. Altri esempi si potrebbero aggiungere: il cartone animato "Simpsons", nella versione per il mercato arabo, è stato purgato da tutti gli elementi islamicamente scorretti; nella sigla del reality show "La Fattoria", in onda in questi giorni, il ritornello "Allah Allah Allah" è diventato "Pascià Pascià Pascià". Sciocchezze irrilevanti? Può essere. Ma con la censura non si scherza: si sa quando inizia ma non dove finisce. In occidente, la libertà d'espressione è garantita dalle leggi dello Stato. La satira stessa rientra nel diritto di critica, senza il quale "libertà d'espressione" è una formula priva di significato. Ciò non vuol dire che sia possibile insultare o diffamare. Ma spetta alle leggi stesse e alle sentenze dei tribunali tracciare un confine accettabile. Non a un imam. La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, emanata dall'Onu nel 1948, è il punto di arrivo di una laicissima battaglia iniziata proprio con l'Illuminismo. All'articolo 19 si legge: «Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere ». Questo principio, respinto dai Paesi islamici che non hanno mai sottoscritto la Dichiarazione, è stato recepito da tutti i Paesi liberi. È presente nella nostra Costituzione e nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Oggi è messo in discussione dalle "autorità" religiose musulmane. Per questo ci saremmo aspettati un coro di "voci laiche" contro le minacce e le violenze islamiche. Quelle stesse "voci laiche" sempre pronte a bacchettare la Chiesa per le sue "ingerenze". Invece si odono soltanto balbettii conditi da mille distinguo e vuoti inviti al dialogo. Dialogare? In nome di cosa, se si chiede allo Stato di ignorare proprio i principi (laici) su cui si fonda?"


    Shalom

  2. #12
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    secondo me è sbagliato il dato di partenza:
    nei paesi musulmani fanno il cavolo che gli pare, hanno le loro leggi, vivono come vogliono. se non rispettano i diritti umani noi possiamo boicottarli, usare altre ritorsioni economiche (tipo non compro il petrolio) e così via, fino alla guerra, se necessario (in casi estremi, non pagliacciate tipo irak).
    l'importante per noi occidentali è non perdere le nostre libertà e il nostro atteggiamento tollerante. alcuni individui invece pensano che se laggiù lapidano le adultere dobbiamo farlo anche qui, così imparano(?)
    l'autocensura è un grave rischio, anche se di "libero" mi fido poco (tipo proibizione di disegnare figure antropomorfe a minneapolis).
    se i barboni si offendono perchè scrivo "allah" è un problema loro, ma neanche fare il pagliaccio come calderoli ha senso. siamo in guerra, lo dicono in continuazione, allora usiamo un atteggiamento da paese in guerra: fermezza e serietà, ma non tradiamo 2500 anni di cultura (la nostra!) per 4 staccioni e i corrispettivi di casa nostra.
    commento sull'ex ministro: fare il buffone in televisione senza uno scopo preciso se non offendere il prossimo è proprio da coglione. bush non si sognerebbe mai di andare con le magliette offensive in televisione, se ravvisa un "torto" da parte di qualcuno gli manda i bombardieri. non dico che l'italia debba bombardare gheddafi (anche perchè le prenderemmo alla grande), ma è meglio la minaccia di acquistare il greggio altrove (e magari un piccolo calo degli aiuti, tanto per farsi capire), così ci si chiarisce bene...

  3. #13
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    ah, interessante la reconquista...
    peccato abbiamo deviato!
    domanda: qualcuno ha materiale su come era organizzata la spagna moresca?
    erano tolleranti con i cristiani? lo so, è una domanda del cavolo, ma intendo dire, come vivevano i cristiani (se c'erano) nella spagna musulmana?
    in sicilia gli arabi sono "durati" 400 anni (se non sbaglio) di meno, e hanno lasciato qualcosa (dalla cucina alla lingua ecc.), ma poi, loro, che fine hanno fatto?

    p.s.:una volta sono passato per il passo di roncisvalle...posti bellissimi! che boschi!

  4. #14
    Alvise
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    Citazione Originariamente Scritto da massena
    ah, interessante la reconquista...
    peccato abbiamo deviato!
    domanda: qualcuno ha materiale su come era organizzata la spagna moresca?
    erano tolleranti con i cristiani? lo so, è una domanda del cavolo, ma intendo dire, come vivevano i cristiani (se c'erano) nella spagna musulmana?
    in sicilia gli arabi sono "durati" 400 anni (se non sbaglio) di meno, e hanno lasciato qualcosa (dalla cucina alla lingua ecc.), ma poi, loro, che fine hanno fatto?

    p.s.:una volta sono passato per il passo di roncisvalle...posti bellissimi! che boschi!
    Posso risponderti io, molto rapidamente.

    In primo luogo bisogna dire che la storia della Spagna moresca va suddivisa in diversi periodi. La dominazione durò dal 711 (quando gli arabi abbatterono il Regno dei Visigoti) sino al 1212, e continuò fino al 1492 nel piccolo Regno di Granada (nel Sud della penisola iberica, di fronte al Marocco).

    Volendo generalizzare, però, si possono dire tre cose:
    1. I dominatori Musulmani furono, in genere, relativamente tolleranti con i cristiani e con gli ebrei. Peraltro la tolleranza verso i cristiani era giocoforza necessaria, visto che essi costituivano la grande maggioranza della popolazione. Gli ebrei invece esercitavano la gran parte delle attività commerciali e finanziarie.
    2. I cristiani (discendenti dei celtiberi, degli iberi, dei romani, dei vandali e dei visigoti) parlavano una loro lingua romanico-spagnola, distinta dall'arabo dei conquistatori, ed avevano una loro gerarchia ecclesiastica.
    3. Tra la popolazione autoctona, esistevano alcune categorie, come i "mozarabi" (cristiani che parlavano l'arabo ed accettavano molti aspetti della cultura dei dominatori) ed i "muwallad" (i convertiti all'Islam). D'altronde, allo stesso modo, nella Spagna cristiana esisteranno moriscos, marranos, limpieza de sangre etc. etc., con la differenza che queste saranno non tanto categorie di privilegiati, quanto di discriminati (indubbiamente nella Spagna cristiana fu fortissimo il desiderio di sradicare e distruggere quel che rimaneva del dominio arabo, in aggiunta ad una forte ostilità antiebraica).

    Poscritto: il nome della regione spagnola dell'Andalusia è da anni oggetto di un contenzioso storico. C'è chi ne fa risalire il nome ad un toponimo arabo (Al-Andalus) e chi ai Vandali (Vandalusia), che si stanziarono in quella regione prima di venire chiamati in Africa dal conte romano Bonifacio (Comes Africae), nel 429.

  5. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieffebi
    da www.sisde.it

    " Diego MEDINA MORALES

    Eticità e giuridicità nell'incontro-scontro di civiltà

    La 'Reconquista' della Spagna



    Shalom
    Che accozzaglia di tesi storiche antiquate.

  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da agaragar
    Ah i bei tempi quando il cattolicissimo re di spagna ordinò il sacco di Roma...
    era Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero prima che re di Spagna.

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da Alvise Nutti
    Posso risponderti io, molto rapidamente.

    In primo luogo bisogna dire che la storia della Spagna moresca va suddivisa in diversi periodi. La dominazione durò dal 711 (quando gli arabi abbatterono il Regno dei Visigoti) sino al 1212, e continuò fino al 1492 nel piccolo Regno di Granada (nel Sud della penisola iberica, di fronte al Marocco).

    Volendo generalizzare, però, si possono dire tre cose:
    1. I dominatori Musulmani furono, in genere, relativamente tolleranti con i cristiani e con gli ebrei. Peraltro la tolleranza verso i cristiani era giocoforza necessaria, visto che essi costituivano la grande maggioranza della popolazione. Gli ebrei invece esercitavano la gran parte delle attività commerciali e finanziarie.
    2. I cristiani (discendenti dei celtiberi, degli iberi, dei romani, dei vandali e dei visigoti) parlavano una loro lingua romanico-spagnola, distinta dall'arabo dei conquistatori, ed avevano una loro gerarchia ecclesiastica.
    3. Tra la popolazione autoctona, esistevano alcune categorie, come i "mozarabi" (cristiani che parlavano l'arabo ed accettavano molti aspetti della cultura dei dominatori) ed i "muwallad" (i convertiti all'Islam). D'altronde, allo stesso modo, nella Spagna cristiana esisteranno moriscos, marranos, limpieza de sangre etc. etc., con la differenza che queste saranno non tanto categorie di privilegiati, quanto di discriminati (indubbiamente nella Spagna cristiana fu fortissimo il desiderio di sradicare e distruggere quel che rimaneva del dominio arabo, in aggiunta ad una forte ostilità antiebraica).

    Poscritto: il nome della regione spagnola dell'Andalusia è da anni oggetto di un contenzioso storico. C'è chi ne fa risalire il nome ad un toponimo arabo (Al-Andalus) e chi ai Vandali (Vandalusia), che si stanziarono in quella regione prima di venire chiamati in Africa dal conte romano Bonifacio (Comes Africae), nel 429.
    la predominanza della spagna islamica su quella cristiana dura dal 711 al 1085 quando re alfonso VI di Castiglia conquista la città di Toledo. Da quel momento inizia la vera reconquista, che culmina nel XIV sec con l'occupazione della valle del guadalquivir, con le metropoli Cordova e Siviglia. L'ultimo ridoto musulmano, Granada, come tutti sanno, cade nel 1492.
    I moriscos sottomessi alla corona unificata di Aragona e Castiglia sono espulsi tutti molto più tardi, nel 1610. Si calcola un esodo di 300.000 moriscos, che furono imbarcati sulla flotta spagnola e scaricati alla meglio sulle coste del Maghreb.

    Il nome Andalusia effettivamente è l'arabizzazione (poi rilatinizzata) del termine Vandalusia, per la presenza storica dei Vandali previa al loro esodo veso il Nordafrica.
    Durante il dominio romano la zona si chiamava Hispania Baetica, dal nome del guadalquivir: Baetis.

  8. #18
    Alvise
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    Ringrazio Felix per le precisazioni e gli apporti.

    A proposito, vorrei citare le tre date fondamentali della politica di "limpieza":

    1492: Espulsione degli ebrei
    1526: espulsione di tutti i musulmani
    1609/1610: Espulsione dei moriscos (arabi ed altri musulmani convertiti al cattolicesimo)

    La vicenda dei marranos, invece, vede alternarsi eccidi da parte del popolo azioni pubbliche di repressione e persecuzione (soprattutto con l'inquisizione).

  9. #19
    Zero Sen
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    Esemplare dal punto di vista dell'insegnamento storico, la vicenda dei vitizani, si appoggiano agli arabi per combattere Roderico e poi vengono travolti dai musulmani. La storia spesso si ripete.

  10. #20
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    -L'Italia non è un paese povero è un povero paese(C.de Gaulle)
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    Citazione Originariamente Scritto da Felix
    era Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero prima che re di Spagna.
    Infatti conservò la corona spagnola e abbandonò quella imperiale.
    Addio Tomàs
    siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i 5 stelle

 

 
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