Su la testa! Staordinaria manifestazione a Reggio Calabria

Studentesse e studenti di tutta Italia hanno liberato la Città di Reggio Calabria per dire no alle mafie e dire sì ad una società nella quale l'accesso ai saperi non sia legato alle condizioni economiche d'origine. Oggi non poter accedere ai saperi è motivo di esclusione sociale e dove esistono sistemi malavitosi, che propongono modelli alternativi allo Stato, l'emorragia della dispersione formativa diventa area di reclutamento per le organizzazioni mafiose. Se è vero che esiste una carenza cronica nel diritto allo studio in Italia questo è ancora più vero nel sud del nostro paese.

La città si è trasformata in un enorme laboratorio a cielo aperto, dove si sono sperimentate liberamente forme della contestazione, contro tutti quei poteri forti che ogni giorno condizionano la vita ognuno di noi: le mafie, ma non solo, le multinazionali che ridistribuiscono ineguaglianza sociale in tutto il mondo, gli enti locali incapaci di provvedere alla "edificazione" delle strutture necessarie per l'accesso ai saperi, contro le leggi di un governo che non rispetta le liberà [proibizionismo, cpt, disinvestimento strutturale, riforme Moratti].

"Su La Testa!" è stato il grido che ha squarciato in due la città: ora tocca a noi impedire che questa giornata rimanga un grido nel vuoto, un grido soffocato dalle troppe differenze tra chi deve continuare ad umiliarsi per chiedere ciò che gli spetta di diritto e chi decide dove iniziamo le libertà del prossimo.

Un grande Grazie ai Ragazzi di Reggio del coordinamento "Liberi studenti contro tutte le mafie", che ci hanno permesso di condividere con loro questa grande esperienza, ed a tutti coloro che da tutta l'Italia hanno deciso di incontrarsi per questo corteo.

studenti@fgci.it

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Una scommessa e un investimento politico. Questo ha rappresentato per la Fgci l’adesione alla manifestazione “Su la testa!” di Reggio Calabria.

Eravamo convinti che i giovani del Sud non fossero rassegnati a “costernarsi e indignarsi” - come fa uno Stato impotente nella celebre canzone “Don Raffaè” del grande Fabrizio De Andrè - solo in occasione di orripilanti fatti di sangue. Eravamo convinti che la voglia di cambiare dei giovani del Sud fosse tanto forte da far funzionare una manifestazione - con rivendicazioni tutte politiche contro le mafie e per l’accesso ai saperi - organizzata da giovani studenti reggini con pochi mezzi e in un momento di attenzione mediatica nulla. Avevamo ragione, perché le ragioni della politica di trasformazione sono ormai radicate nei giovani del Sud.

L’adesione alla manifestazione è stato anche il primo banco di prova organizzativo della nostra Federazione Giovanile in un evento di questo tipo. Abbiamo mobilitato giovani da tutte le regioni del Sud e non solo. Una partecipazione straordinaria e, soprattutto, sentita e convinta, che ha colorato di bandiere della Fgci tutto il lungo corteo di 10.000 persone. Con noi c’era anche il Partito: è impossibile nominare e ringraziare tutti quelli che hanno contribuito a questo successo. Ma il plauso maggiore va a tutte le compagne e i compagni della Fgci di Reggio che hanno partecipato e lavorato giorno e notte per organizzare la nostra presenza.

Un successo politico ed organizzativo, dunque.

L’orgoglio per il nostro lavoro ci rafforza nella convinzione della necessità di continuare ad operare per mantenere alto l’impegno dei giovani per sconfiggere le mafie. Non possiamo disperdere proprio ora il lavoro fatto. Serve una mobilitazione unitaria e costante. Per questo la Fgci lancia la proposta di far divenire il 18 febbraio la giornata degli studenti contro le mafie.

Francesco Francescaglia, Coordinatore Nazionale Fgci

http://www.fgci.it