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Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
    Ardito86
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    Predefinito E la Francia beffa l'Italia anche grazie al Prof...

    Come tutti sapete la democratica Francia ha quasi portato a termine il suo programma protezionistico contro l'Italia e l'Opa che Enel stava per lanciare.
    Invece che rimare compatti e affrontare l'ennesimo sgarro di uno stato (la Francia) che come al solito predica bene (sostiene il liberalismo) ma razzola malissimo (attuando invece il protezionismo), la sinistra italiana vede la colpa provate ad immaginare in quale figura politica...ovvio in Berlusconi!!!
    Oramai anche se grandina è colpa sua per il Professor Mortadella.
    A parte ciò è ora che anche noi italiani iniziamo a fare i furbi con l'Europa: w la proposta di Maroni per i dazi sul tessile made in italy!!!

  2. #2
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    Ma andate a farvi fottere!!! Il vostro padrone Berlusconi su ordine dii Craxi impedì che in Italia si formasse una holding concorrenziale in Europa nel campo dell'agro-alimentare impedendo la vendita della SME a De Benedetti. Mentre tutti facevano queste cose in Europa quando ancora si potevano fare. L'Italia in Europa è considerata un paese ridicolo granzie al vostro beneamato nano. Chi vuoi che ci caghi?

  3. #3
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    E come razzola Berlusconi? Il monopolista che usa il parlamento per fare i cazzi suoi!!!! I monopoli sono nemici del libero mercato. Dove lo avete studiato il liberalismo? Per corrispondenza alla scuola RadioElettra come Bossi?

  4. #4
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    Se viene approvata la proposta x i dazi sul tessile italiano stai sicuro ke nn vendiamo nemmeno + quello

    ps: nn esiste il "libero" mercato

  5. #5
    email non funzionante
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    Citazione Originariamente Scritto da Ardito86
    A parte ciò è ora che anche noi italiani iniziamo a fare i furbi con l'Europa: w la proposta di Maroni per i dazi sul tessile made in italy!!!
    Noi italiano dobbiamo agire usando il cervello e stare bene attenti a non cadere nel circolo vizioso "tu mi fai uno sgarro - io te ne faccio 2 - evviva le guerre commerciali masochiste" che i dementi nazionalisti invocano con così tanta foga e leggerezza.

    Comunque se ti riferisci ai dazi sul tessile cinese sono la solita stronzata della lega: le quote d'importazione sul tessile esistono già da 10 anni e sono state prorogate per altri anni dalla cattivissima Europa a rischio di guerre al WTO, specialmente con la Cina.

    Basiamo le sfuriate sulla realtà invece che sulle favole e le cazzate nazionaliste almeno.

  6. #6
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    «Mai come oggi tra Italia e Francia esiste un sentire comune sui problemi dell’Europa e sulle grandi sfide internazionali. Da parte dell’Italia ci sono sempre stati grande simpatia e rispetto per la Francia. Non c’è Paese che sentiamo più vicino a noi»

    (Silvio Berlusconi al termine del vertice Francia Italia, 4 ottobre 2005, Parigi)

    Chirac gli ha dato una pacca sulla spalla e lui contento...
    Il problema e che nessuno lo prende sul serio, è un premier da operetta.

  7. #7
    bluedanube
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da Ardito86
    ..., la sinistra italiana vede la colpa provate ad immaginare in quale figura politica...ovvio in Berlusconi!!!
    Oramai anche se grandina è colpa sua per il Professor Mortadella.
    ...
    Ma va, non ti abbattere per cosi “poco”, ci penserà quella “cima” di Fratini … o no (siamo in odor’ di tradimento …)?!

    Anche Tremonti è pronto alla guerra con un decreto ferma-stranieri … piuttosto scopiazzato (vedi il decreto del 24 maggio 2001 firmato dall'allora ministro Enrico Letta, provvedimento che fu sbloccato dal governo Berlusconi).

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Red Shadow
    «Mai come oggi tra Italia e Francia esiste un sentire comune sui problemi dell’Europa e sulle grandi sfide internazionali. Da parte dell’Italia ci sono sempre stati grande simpatia e rispetto per la Francia. Non c’è Paese che sentiamo più vicino a noi»

    (Silvio Berlusconi al termine del vertice Francia Italia, 4 ottobre 2005, Parigi)

    Chirac gli ha dato una pacca sulla spalla e lui contento...
    Il problema e che nessuno lo prende sul serio, è un premier da operetta.

    scusa ma per te doveva invece dire che la frncia è una grande carogna, che è antipatica che la odiano tutti...?
    cioe per te un presidente del consiglio doveva dire queste cose?
    ma che dici...sei fuori dal mondo!!!e poi scusa e del 4 ottobre del 2005...il fatto è molto piu attuale atteniamoci a quello...non divagare...non conviene a nessuno!!!

  9. #9
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    Il governo ha preso una sberla e adesso sta cadendo nel ridicolo»


    «Non si può passare dal “venghino venghino” dell’estate scorsa al “stiano, stiano” di oggi». Sull’«affaire» francese Pier Luigi Bersani spara ad alzo zero. Su una classe politica (italiana) che passa il tempo a «fare interviste» sostenendo un giorno una tesi, il giorno dopo quella contraria. Su «un governo che rischia non solo di prendere uno schiaffo, ma anche di diventare ridicolo». Su un’Italietta rinchiusa nei localismi che alla fine «gli stranieri se li va a cercare». Qualsiasi ritorsione sarebbe contro l’interesse italiano.

    Vero. Ma anche questa situazione è contro l’interesse italiano, e ai danni dell’Europa...
    «Stiamo attenti a capire la fase in cui siamo. Altro che non si fa l’Europa: qui è in corso un processo di consolidamento a scala continentale in settori industriali, finanziari, energetici e tecnologici. La questione è se questo deve avvenire per via di concentrazioni a scala nazionale o con conglomerati europei. Cosa deve fare l’Italia: a questo punto evitare di diventare ridicola».

    Perché ridicola?
    «Noi da un anno avremmo dovuto lavorare al recepimento della legge sull’Opa europea. Ancora: tutti dimenticano che tutti quelli che sono arrivati in Italia, in Edison e nelle banche, li abbiamo chiamati noi».

    In che senso?
    «Nel senso che l’Edison con alleati industriali italiani non sarebbe arrivata a quel punto. Nel senso per esempio che tutti gli azionisti di Bnl hanno salutato con grande favore l’arrivo dei francesi».

    Non si sente responsabile delle liberalizzazioni avviate senza reciprocità?
    «No, assolutamente no. Ci ricordiamo o no le dichiarazioni di Buttiglione sulla direttiva Ue sull’Opa? Non ha certo difeso la nostra linea. Il centro-destra ha lavorato per loro, ma allora si doveva almeno essere coerenti e rivedere subito la nostra legge».

    L’altra accusa è che l’Ulivo ha indebolito l’Enel.
    «L’Enel è comunque più grande di Electrabel. Il vero problema è che non è venuto fuori un altro soggetto nazionale. È il capitalismo italiano che deve avere massa critica di mezzi e capitali per riuscire a costruire altri competitori. La storia Edison poteva finire diversamente. Abbiamo dato gas e Genco alla Edison, e poi l’abbiamo data ai francesi. Si è scongelato il diritto di voto della Edf in cambio di cosa? Di nulla. Quanto all’Enel, con le liberalizzazioni si è rafforzata, ha iniziato a guardarsi fuori di casa».

    Qual è a questo punto il nostro interesse nazionale?
    «Evitare che parta una escalation protezionistica che danneggerebbe solo noi. Poi predisporre (non adottare) norme difensive in sede di recepimento della direttiva sull’Opa. Con queste alla mano prendere un’iniziativa europea perché si eviti una guerra. Inutile fare interviste, bisogna fare dei fatti. Quanto al sistema, bisogna cominciare a consolidare soggetti italiani, a partire dalle banche».

    Sono quasi tutte in mano straniera...
    «Beh, ho sentito posizioni di principio dire che le cooperative non possono prendere le banche. Finirà che sono le cooperative italiane che non possono prendere banche: si guardino Credit Agricole o la stessa Axa».

    Quali soggetti finanziari possono crescere da noi: niente fondi pensione, fondazioni in ritirata...
    «Certo che se le fondazioni vengono usate solo per la Cassa depositi e prestiti, oppure in missioni industriali contraddittorie (Enel, Eni e reti), non si va da nessuna parte. Se Tremonti pensasse cosa devono fare, sarebbe meglio. Per esempio le fondazioni potrebbero investire nelle reti, che saranno il prossimo campo di battaglia in Europa».

    Chi può fare massa critica nell’energia?
    «Per esempio le municipalizzate, bisognerebbe predisporle all’aggregazione».

    Difficile rispondere alla Francia che nega la mossa difensiava in assenza di un’Opa.
    «Se invece di voci ci fossero state iniziative concrete per la Francia sarebbe stato meno facile. Così come sarà un po’ più difficile per la Spagna dimostrare che le norme difensive introdotte in questi giorni non siano antitedesche. In ogni caso serve una ripresa di ruolo della diplomazia economica e della politica».

    Oggi Tremonti fa la parte dell’europeista ...
    «Dipende da come si sveglia la mattino. Il governo ha avuto una linea ondivaga e di volta in volta demagogica. Intanto gli attori economici italiani si sono esposti tranquillamente ad incursioni».

    L’idea di Tremonti di applicare la legge di un altro Paese Ue a piacere?«Credo che i ministri siano pagati non per fare delle boutade, e nemmeno per fare avanspettacolo. Come tutti sanno ognuno ha le sue leggi. E l’Italia poteva farne una già un anno fa».

    Secondo lei il dossier Air France è ancora aperto?
    «L’operazione Air France si poteva fare subito, ed è stata bloccata. Nel frattempo si sono venduti ai francesi i treni, l’agroalimentare, la grande distribuzione».

 

 

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