Silvio Berlusconi, sei stato grande. Il tuo discorso di chiusura ha ricordato la mia vita, il mio giuramento irreverscibile di fedelta' all'America.
GRAZIE
God bless America
-N-
Silvio Berlusconi, sei stato grande. Il tuo discorso di chiusura ha ricordato la mia vita, il mio giuramento irreverscibile di fedelta' all'America.
GRAZIE
God bless America
-N-
Grazie.
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P R I M O_M I N I S T R O_D I _P O L
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Presidente di Progetto Liberale
Servilismo.
Nono dai kiamiamolo col nome ke merita! Leccaculo!!!!!!!!!!!!!!!!
xkè è capitato a noi?
Perchè dobbiamo imparare una volta per tutte a vaccinarci contro quelli come lui.Originariamente Scritto da Dendis
Mastella: «Dal premier una grande bugia»Berlusconi: ho visto da piccolo i cimiteri Usa in Italia.
Il leader dell'Udeur: sono solo al Sud, non credo si sia spostato a quell'età:
il più vicino cimitero americano si trova a 600 chilometri da Milano!
ROMA - La parentesi sull'infanzia raccontata dal premier al Congresso americano è una «grande bugia», perchè «i cimiteri di soldati Usa sono solo al Sud» e «non credo che »a quell'età si sia spostato»: così Clemente Mastella, leader dell'Udeur, commenta il discorso del premier, invitando «i giornalisti italiani e americani ad andare fino in fondo».
Nulla da ridire, infatti, sulla presenza del presidente negli Stati Uniti in linea generale, anzi: «Sono un po' atipico - dice Mastella - e riconosco che è un fatto importante che il presidente del mio Paese parli al congresso americano». Anche se, Berlusconi, sottolinea il leader dell'Udeur, «non ha scoperto l'America», dal momento che altri prima di lui ci sono già stati, da «Andreotti a De Gasperi», parlando tra l'altro «in modo serio e non dicendo bugie». Sì, perchè quella che ha detto a chiusura del suo discorso è appunto «la grande bugia», dice Mastella: «Non so dove Berlusconi sia andato, ma gli voglio ricordare che questi cimiteri sono al sud e non credo si sia spostato alla sua età e che il padre lo abbia fatto giurare». E «siccome gli americani sono convinti di tante cose meno delle bugie - dice Mastella - pregherei i giornalisti americani e quelli italiani di andare a fondo». Tutto ciò «è ingiusto - conclude il leader dell'Udeur - perchè lì si rappresentata l'Italia e non il presidente pro-tempore Silvio Berlusconi».
Corriere
Più Playboy per tutti
L'ha detto lui e non un comunista, che scambiava la merenda per passare dieci minuti da solo con la più bella del calendario di Playboy, cade un mito, anche Silvio, chissà se fosse stato qualche giorno in più in America cosa sarebbe venuto fuori, si perché in poche ore è riuscito a quadruplicare i soldati Italiani all'estero, gli hanno persin dato del grande statista, Speriamo torni presto a casa.
Ho preferito ignorare questa storia delle pippe nella mia cronaca, perché, per una volta, ho voluto credere che avesse rappresentato con dignità e onore la nazione che rappresenta, cioè tutti noi. Ora capisco invece perché si era rivolto al "member of Congress", al membro del Congresso. Zio Freud colpisce ancora.
(2 marzo 2006)
Repubblica
"Berlusconi e la prima copia di Playboy
Fu uno zio d'America a fare avere al giovane Silvio Berlusconi la prima copia di Playboy. L'allora liceale, allievo di un istituto salesiano, metteva all'asta, nell'ora della ricreazione, il diritto "di passare dieci minuti da soli con la playmate del mese": se lo guadagnava chi offriva la migliore merendina.
Lo ha raccontato proprio il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, incontrando al Congresso degli Stati Uniti la delegazione parlamentare italo-americana. Berlusconi ha chiuso l'aneddoto dicendo: "Ma eravamo lo stesso dei buoni cattolici"."
odio i lecchini e quell'essere ha fatto ciò all'america.
aggiungo che il nano rappresenta l'italiano medio, il quale tra le sue caratteristiche è di essere un lecchino.
Va mandato a casa subito ..è un pericolo per l'Italia e per l'Europa.