Dai dati dell'Istat il quadro che emerge non è certo dei più rassicuranti...
Il tema pensioni rimane uno dei più scottanti di quest'ultimo periodo, non solo in virtù dell'ormai arcinota riforma previdenziale varata dall'attuale Governo. L'Istat ha recentemente pubblicato i dati relativi ai pensionati italiani ed il quadro che emerge non è certo dei più rassicuranti: innanzitutto il rapporto tra il numero di questi ultimi e quello dei lavoratori attivi risulta assolutamente sbilanciato: ogni 100 lavoratori, in Italia, ci sono 72 pensionati e non è poco; esiste una differenza tra Nord e Sud: 69 a 100 nelle regioni settentrionali, 78 a 100 in quelle meridionali.
Per quanto riguarda le prestazioni, il 31,8% dei pensionati riceve un importo medio mensile tra i 500 ed i 1000 euro, il 24,8% percepisce meno di 500 euro mensili, il 23,1% tra 1000 e 1500 euro, il 20,3% oltre 1500 euro al mese. Altro dato non certo positivo riguarda l'età di tali pensionati: il 28% ha un'età compresa tra i 40 ed i 64 anni, piuttosto bassa rispetto soprattutto all'innalzamento dell'età pensionabile, considerato un cardine della nuova previdenza.
Sono più numerose le donne, ma l'entità dei redditi degli uomini è nettamente superiore: i maschi sono il 46,9% dei pensionati, ma percepiscono il 55,9% del totale delle pensioni erogate. Un discorso a parte meritano i lavoratori atipici che, purtroppo, si ritrovano con pensioni decisamente inferiori ai limiti di sopravvivenza, nonostante la tanto sbandierata possibillità di cumulo dei vari periodi pensionistici, stabilita recentemente da un decreto governativo.