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  1. #1
    morena
    Ospite

    Predefinito Il dramma dei cristiani iracheni: in centomila fuggono dall'Islam

    Il dramma dei cristiani iracheni: in centomila fuggono dall'Islam

    BAGDAD
    Prima le minacce. Poi gli attacchi veri e propri. Alle chiese, alle case e ai negozi. E ora la fuga. Per gli 800mila cristiani che vivono in Iraq, assediati dai fondamentalisti islamici, è arrivato il momento dell'esodo. È quanto denuncia la Caritas. Sono almeno 100mila quelli che hanno chiesto asilo politico a Siria, Turchia, Libano, Giordania, ma solo pochissimi hanno visto la domanda accettata. Sarebbero inoltre già almeno 150mila quelli che sono riusciti a scappare dall'Iraq. La minoranza cristiana è diventata negli ultimi anni una popolazione in fuga dagli estremisti di Allah. Quella che era un tempo un'élite, ben istruita, con redditi più che dignitosi, si è trasformata in una minoranza braccata, costretta a chiudere le sue attività imprenditoriali, subissata dai gruppi criminali che, quando non rapiscono bambini e donne per ottenere gli ambiti riscatti, impongono un pizzo stratosferico agli " infedeli". Allora è inutile stupirsi se cercano la fuga in paesi vicini, meno turbolenti. « Si tratta di una vera e propria diaspora » , spiega Paolo Beccegato, responsabile dell'area internazionale della Caritas. Che aggiunge: « La presenza di una componente cristiana e cattolica è diventata molto difficile » . I cristiani in Iraq sono in maggioranza caldei ( oltre 700.000, etnicamente discendenti degli assiri, non arabi). Meno numerosi i siroantiocheni, gli armeni , i cattolici di rito latino, gli ortodossi, i protestanti. Sono per lo più dislocati in città del nord come Mosul e Kirkuk, ma una grossa comunità è presente anche nella capitale, a Bagdad. I cristiani, anche se generalmente benestanti, sono tuttavia partecipi del dramma che ha colpito il loro Paese negli ultimi anni: la distribuzione di viveri da parte degli organismi umanitari interessa ormai il 65% della popolazione, oltre 13 milioni di persone. Nel 2005, nei 13 centri Caritas ( di cui 7 a Bagdad) e nei 6 della Mezzaluna rossa sono stati curati 22.053 bambini malnutriti, con un peggioramento del 25% dall'inizio alla fine del 2005. Inoltre persiste un livello altissimo di violenza e insicurezza, come dimostra un reportage sull'Iraq pubblicato nel numero di marzo del mensile " Italia Caritas". La sicurezza non è garantita nemmeno agli operatori umanitari: almeno in 50 sono stati uccisi negli ultimi due anni e mezzo. Siria, Libano e Giordania ospitano ciascuno almeno centomila iracheni richiedenti asilo; in Turchia la cifra è molto più ridotta, nell'ordine di alcune migliaia. In tutti questi Paesi la situazione degli iracheni espatriati presenta diversi punti in comune: nessun riconoscimento dello status di rifugiati, divieto a lavorare, scarsi aiuti economici, sanitari e scolastici dai governi. Andrea Valle
    http://libero-news.dnsalias.com/libe...n=03%2F03%2F06

  2. #2
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da morena
    Il dramma dei cristiani iracheni: in centomila fuggono dall'Islam

    BAGDAD
    Prima le minacce. Poi gli attacchi veri e propri. Alle chiese, alle case e ai negozi. E ora la fuga. Per gli 800mila cristiani che vivono in Iraq, assediati dai fondamentalisti islamici, è arrivato il momento dell'esodo. È quanto denuncia la Caritas. Sono almeno 100mila quelli che hanno chiesto asilo politico a Siria, Turchia, Libano, Giordania, ma solo pochissimi hanno visto la domanda accettata. Sarebbero inoltre già almeno 150mila quelli che sono riusciti a scappare dall'Iraq. La minoranza cristiana è diventata negli ultimi anni una popolazione in fuga dagli estremisti di Allah. Quella che era un tempo un'élite, ben istruita, con redditi più che dignitosi, si è trasformata in una minoranza braccata, costretta a chiudere le sue attività imprenditoriali, subissata dai gruppi criminali che, quando non rapiscono bambini e donne per ottenere gli ambiti riscatti, impongono un pizzo stratosferico agli " infedeli". Allora è inutile stupirsi se cercano la fuga in paesi vicini, meno turbolenti. « Si tratta di una vera e propria diaspora » , spiega Paolo Beccegato, responsabile dell'area internazionale della Caritas. Che aggiunge: « La presenza di una componente cristiana e cattolica è diventata molto difficile » . I cristiani in Iraq sono in maggioranza caldei ( oltre 700.000, etnicamente discendenti degli assiri, non arabi). Meno numerosi i siroantiocheni, gli armeni , i cattolici di rito latino, gli ortodossi, i protestanti. Sono per lo più dislocati in città del nord come Mosul e Kirkuk, ma una grossa comunità è presente anche nella capitale, a Bagdad. I cristiani, anche se generalmente benestanti, sono tuttavia partecipi del dramma che ha colpito il loro Paese negli ultimi anni: la distribuzione di viveri da parte degli organismi umanitari interessa ormai il 65% della popolazione, oltre 13 milioni di persone. Nel 2005, nei 13 centri Caritas ( di cui 7 a Bagdad) e nei 6 della Mezzaluna rossa sono stati curati 22.053 bambini malnutriti, con un peggioramento del 25% dall'inizio alla fine del 2005. Inoltre persiste un livello altissimo di violenza e insicurezza, come dimostra un reportage sull'Iraq pubblicato nel numero di marzo del mensile " Italia Caritas". La sicurezza non è garantita nemmeno agli operatori umanitari: almeno in 50 sono stati uccisi negli ultimi due anni e mezzo. Siria, Libano e Giordania ospitano ciascuno almeno centomila iracheni richiedenti asilo; in Turchia la cifra è molto più ridotta, nell'ordine di alcune migliaia. In tutti questi Paesi la situazione degli iracheni espatriati presenta diversi punti in comune: nessun riconoscimento dello status di rifugiati, divieto a lavorare, scarsi aiuti economici, sanitari e scolastici dai governi. Andrea Valle
    http://libero-news.dnsalias.com/libe...n=03%2F03%2F06
    E come stavano i cristiani al tempo di Saddam ?

  3. #3
    MazingaZ
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da -Revo-
    E come stavano i cristiani al tempo di Saddam ?

    Stavano come se tu dormissi, mangiassi, lavorassi, cacassi e pisciassi a due passi da una belva infeocita ma legata. Niente regime, niente catene. Niente catene, la belva inferocita fa quello che ha sempre voluto fare, da 1400 anni...

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da MazingaZ
    Stavano come se tu dormissi, mangiassi, lavorassi, cacassi e pisciassi a due passi da una belva infeocita ma legata. Niente regime, niente catene. Niente catene, la belva inferocita fa quello che ha sempre voluto fare, da 1400 anni...
    Sei disarmante.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da MazingaZ
    Stavano come se tu dormissi, mangiassi, lavorassi, cacassi e pisciassi a due passi da una belva infeocita ma legata. Niente regime, niente catene. Niente catene, la belva inferocita fa quello che ha sempre voluto fare, da 1400 anni...

    li discriminavano e trattavano così male, che il cristiano caldeo tareq aziz era riuscito a diventare vice presidente e numero due del regime

  6. #6
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    Ma questo si deve fingere che non è mai avvenuto.
    Prima i cristiani avevano pari diritti e pari dignità, sono state le bombe americane a scatenargli contro i fondamentalisti ma che gliene può importare di qualche migliaio di arabi cristiani, ai noachidi?
    La famosa artista idolo delle folle :" si figuri che uno ha addirittura scritto che avrei dovuto investire i MIEI soldi comprando un bar! Io!!!! La barista!!!!"

  7. #7
    Totila
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da morena
    Il dramma dei cristiani iracheni: in centomila fuggono dall'Islam

    BAGDAD
    Prima le minacce. Poi gli attacchi veri e propri. Alle chiese, alle case e ai negozi. E ora la fuga. Per gli 800mila cristiani che vivono in Iraq, assediati dai fondamentalisti islamici, è arrivato il momento dell'esodo. È quanto denuncia la Caritas. Sono almeno 100mila quelli che hanno chiesto asilo politico a Siria, Turchia, Libano, Giordania, ma solo pochissimi hanno visto la domanda accettata. Sarebbero inoltre già almeno 150mila quelli che sono riusciti a scappare dall'Iraq. La minoranza cristiana è diventata negli ultimi anni una popolazione in fuga dagli estremisti di Allah. Quella che era un tempo un'élite, ben istruita, con redditi più che dignitosi, si è trasformata in una minoranza braccata, costretta a chiudere le sue attività imprenditoriali, subissata dai gruppi criminali che, quando non rapiscono bambini e donne per ottenere gli ambiti riscatti, impongono un pizzo stratosferico agli " infedeli". Allora è inutile stupirsi se cercano la fuga in paesi vicini, meno turbolenti. « Si tratta di una vera e propria diaspora » , spiega Paolo Beccegato, responsabile dell'area internazionale della Caritas. Che aggiunge: « La presenza di una componente cristiana e cattolica è diventata molto difficile » . I cristiani in Iraq sono in maggioranza caldei ( oltre 700.000, etnicamente discendenti degli assiri, non arabi). Meno numerosi i siroantiocheni, gli armeni , i cattolici di rito latino, gli ortodossi, i protestanti. Sono per lo più dislocati in città del nord come Mosul e Kirkuk, ma una grossa comunità è presente anche nella capitale, a Bagdad. I cristiani, anche se generalmente benestanti, sono tuttavia partecipi del dramma che ha colpito il loro Paese negli ultimi anni: la distribuzione di viveri da parte degli organismi umanitari interessa ormai il 65% della popolazione, oltre 13 milioni di persone. Nel 2005, nei 13 centri Caritas ( di cui 7 a Bagdad) e nei 6 della Mezzaluna rossa sono stati curati 22.053 bambini malnutriti, con un peggioramento del 25% dall'inizio alla fine del 2005. Inoltre persiste un livello altissimo di violenza e insicurezza, come dimostra un reportage sull'Iraq pubblicato nel numero di marzo del mensile " Italia Caritas". La sicurezza non è garantita nemmeno agli operatori umanitari: almeno in 50 sono stati uccisi negli ultimi due anni e mezzo. Siria, Libano e Giordania ospitano ciascuno almeno centomila iracheni richiedenti asilo; in Turchia la cifra è molto più ridotta, nell'ordine di alcune migliaia. In tutti questi Paesi la situazione degli iracheni espatriati presenta diversi punti in comune: nessun riconoscimento dello status di rifugiati, divieto a lavorare, scarsi aiuti economici, sanitari e scolastici dai governi. Andrea Valle
    http://libero-news.dnsalias.com/libe...n=03%2F03%2F06

    Che bella zappata sui piedi. Ma a voi ANali non insegnano le tecniche del contraddittorio politico?

    Sotto Saddam i cristiani erano protetti e liberi. Sotto i liberatori USA vivono nel terrore.
    Grazie USA...

  8. #8
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    Ma quelli sono cristiani arabi , mica cristiani reborn mezzi noachidi americani; per chi comanda non valgono più degli islamici.
    La famosa artista idolo delle folle :" si figuri che uno ha addirittura scritto che avrei dovuto investire i MIEI soldi comprando un bar! Io!!!! La barista!!!!"

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da shambler
    Ma quelli sono cristiani arabi , mica cristiani reborn mezzi noachidi americani; per chi comanda non valgono più degli islamici.

    non sono arabi , sono assiri

  10. #10
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    maxsimo aiuto ai cristiani del medio oriente

    con oro , noi Occidentali dobbiamo stringere n patto di ferro come con Israele;

    1) Noi gli costruiamo un paese libero e indipendente nel golfo persico, in una zona ricca di petrolio,protetto dalla NATO, (senza immigrati islamici...)

    2) Loro vi costruiscono una democrazia e ci assicurano la vendita regolare e costante di petrolio. Ovviamente il prezzo del petrolio lo fa il Mercato.

 

 
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