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raggioverde
Ecco il primo: non verra' eletto e soprattutto non ama il dentista...
MILANO - «Del programma della Lega mi è piaciuta soprattutto ...
MILANO - «Del programma della Lega mi è piaciuta soprattutto la parte sulla cucina». Prego? «Sì, le ricette, l’importanza della cucina tradizionale. Mi candido anche per questo». Willy Pasini, psichiatra italo-svizzero, stimato docente universitario ma anche sessuologo da salotto scoperto da Maurizio Costanzo, ha deciso di candidarsi nelle liste degli italiani all’estero con la Lega.
Davvero ha una passione per i fornelli?
«Certo. Il mio piatto preferito è il risotto alla milanese».
Lei è di Ginevra, la cucina svizzera...
«È nulla, lo so. A parte il formaggio. Ma a Ginevra ci arrangiamo, è pieno di ristoranti stranieri. E poi inglesi e tedeschi sono peggio».
Dicevamo della Lega.
«Ho letto dieci pagine del programma del Carroccio e c’era la difesa della cucina tradizionale. Io sono membro dell’Accademia della cucina, che è come un Rotary culinario, e quindi ho detto sì».
Chi gliel’ha proposto?
«Bossi. Lo conosco da tre anni e ho presieduto due volte Miss Padania».
Una tradizione ormai.
«Mi sono impegnato a cambiare il modello delle miss. Quest’anno ognuna doveva portare un piatto tipico e parlare di un monumento».
Bellezza e cultura.
«Sono stato anche a Varese, dieci giorni fa, dai giovani leghisti».
Piaciuto?
«Molto. Mi hanno sorpreso. Nei giovani leghisti ho trovato ideali e grande energia. Di solito nei giovani trovo soprattutto cocaina».
A parte la cucina, cosa apprezza della Lega?
«Il federalismo. Io sono svizzero e da noi funziona bene. E poi la sanità».
Le piace tutto del Carroccio?
«Beh, no. Per esempio Calderoli non mi piace. Con la t-shirt ha sbagliato dal punto di vista strategico, le sue dimissioni erano dovute. Anche la base a volte è un po’ estremista, ma non credo che nella Lega ci sia razzismo. È gente piena di ideali, non come altri».
Per esempio?
«Forza Italia. Un partito un po’ di plastica, senza energia».
Lei 10 anni fa alle Europee si è candidato con Berlusconi. Come andò?
«Male. Mi spostarono da Milano a Napoli. Non capivo bene i giochi locali, i veri avversari lì erano interni».
E ora?
«Ora da Forza Italia mi hanno chiesto di candidarmi. Ma sono stati ambigui. Mi hanno detto che mi chiamavano e non chiamavano mai. Allora ho preferito la Lega».
Per via della cucina, del federalismo e degli ideali.
«In Forza Italia mancano. Ce ne sono di più a sinistra.Un mese fa ho visto Fassino e mi è piaciuto. Come psichiatra penso che abbiamo bisogno di ideali e non solo di denaro».
Pensa di essere eletto?
«Certo che no. Ma farò campagna in Svizzera, Francia e Belgio. Incontri organizzati via Internet, ma anche qualche cenetta a base di risotto».
Alessandro Trocino