Io sono al bando da circoli, logge e sagrestie.
Ma col mio carattere e i miei gusti me ne consolo facilmente.
Una merce ha sia un valore d' "uso" sia un valore di "scambio".
La formula M-D-M : Merce-Denaro-Merce (uso)
La formula D-M-D : Denaro-Merce-Denaro (scambio).
Nella prima vendo per ricomprare; nella seconda compro per rivendere.
Quello d'uso dipende dalle caratteristiche della merce stessa; con un forbice ad esempio taglio un qualcosa.
Per scambiare determinate quantita di merci di uso diverse ho bisogno di determinare il valore, cosi che non ci siano discussioni.
Entra in gioco il denaro che assume una sorta di "valore" supremo con cui paragonare le merci.
Marx nel sul Capitale fa l'equazione 20 braccia di tela= 1 abito o viceversa.
Il concetto di denaro rappresenta in rapporto alla tela e all'abito un qualcosa di diverso, una sorta di merce universale.
Il capitalista non produce perche interessato al "valore d'uso"; non gli frega niente di dare una "forbice" alla massa per tagliare, ma la forbice intesa come "valore di scambio".
Il plusavalore si ottiene con il lavoro, che da valore alla merce stessa.
Esso è la somma dell'orario di lavoro e della sua intensità.
Il capitalista paga l'operaio un salario che gli assicura la sopravvivenza, e vende la merce prodotta maggiorata di un valore chiamato profitto.
il vestito di prada vale diversamente da quattro stracci perchè a determinare il valore non è il costo di realizzazione più il "plusvalore" ma la disponibilità a comprare determinate cose a un certo prezzo
il valore viene calcolato quando domanda e offerta si intendono sul prezzo dello scambio
allo stesso modo le prestazioni lavorative vengono stimate in maniera diversa secondo che si stia parlando di un insostituibile campione o di un manovale intercambiabile
per il resto lo sappiamo già che si scambia per ottenere qualcosa in cambio e non per donare graziosamente vestiti, forbici o lavoro
il giochino dell'addizione e della sottrazione serve solo a montare la farsa del preteso "sfruttamento"
ovviamente cosa ci sia di "scientifico" negli overtones traboccanti di indignazione morale che affollano le pagine marxiane non si sa
Ultima modifica di Pompeo; 07-01-10 alle 17:07
Mmh, bella osservazione, veramente!
Ovviamente, dal tuo punto di vista, se non ci fosse il capitalismo non ci sarebbe internet, le macchine, la tv, le scarpe, eccetera eccetera, giusto?
Sviluppo e benessere, ovviamente intesi in una nuova accezione che elimini consumismo, avidità e sfruttamento, si possono avere anche senza dover per forza accettare il sistema capitalista.
Il capitalismo (o turbo-capitalismo) è ormai completamente fuori controllo, tutto (e intendo veramente tutto, vita compresa) è ormai uno 'strumento del mercato', senza limiti, senza ritegno.
Lo Stato Nazionale dovrebbe servire anche a questo: a limitare il potere (ormai quasi assoluto) delle corporations, dei finanzieri, degli industriali, dei vampiri capitalisti.
Per il bene di tutti, contro i privilegi di pochi.
Ovvio poi che i privilegiati di tutti i tipi trovino simili idee come 'ridicole', 'assurde' o 'anti-storiche'...
Ultima modifica di Pompeo; 07-01-10 alle 17:11