Visualizza Risultati Sondaggio: perchè censurano

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Risultati da 131 a 140 di 193
  1. #131
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    Citazione Originariamente Scritto da estewald
    come ti ho detto e' Prodi che verrebbe affossato...
    i 2 partiti insieme non prenderanno mai il 36%, la margherita e' in grossa difficolta, e i DS non e' che stiano facendo il pieno, almeno stando ai sondaggi riservati
    personalmente penso che ds+dl arriveranno sul 32-33-34% al senato,con suddivisione che va dal 24a10 al 20a12...alla camera secondo me si resta sotto le % del senato,sul 31-32% o anche se superiori sempre sotto la somma dei 2 partiti...prodi non lo vedo molto attivo,probabilmente ha ragione berlusca a dire che prodi è un uomo di facciata....

  2. #132
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    Citazione Originariamente Scritto da lucaBI
    personalmente penso che ds+dl arriveranno sul 32-33-34% al senato,con suddivisione che va dal 24a10 al 20a12...alla camera secondo me si resta sotto le % del senato,sul 31-32% o anche se superiori sempre sotto la somma dei 2 partiti...prodi non lo vedo molto attivo,probabilmente ha ragione berlusca a dire che prodi è un uomo di facciata....
    non lo vedi molto attivo perche non lo vedi in tv... mi deludi... il tuo e' un giudizio molto superficiale e da teledipendente...
    Prodi si sta facendo il mazzo girando per l'Italia, incontrando la gente, facendo politica nelle piazze e nelle strade e non nelle tv... io trovo che stia facendo bene...

    sul resto non sono le cifre che ho in mano io... non si puo dire con gran precisione ma cmq siamo li...

  3. #133
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    Citazione Originariamente Scritto da estewald
    non lo vedi molto attivo perche non lo vedi in tv... mi deludi... il tuo e' un giudizio molto superficiale e da teledipendente...
    Prodi si sta facendo il mazzo girando per l'Italia, incontrando la gente, facendo politica nelle piazze e nelle strade e non nelle tv... io trovo che stia facendo bene...

    sul resto non sono le cifre che ho in mano io... non si puo dire con gran precisione ma cmq siamo li...
    non è un giudizio mio relativo all'esposizione in tele...x me potrebbe anche non andarci però troppa gente si forma le idee con la tv e non va a sentire gli esponenti politici in piazza o nei teatri...pensa già solo agli anziani...comunque io non ero convinto di prodi come candidato (nulla da eccepire sulla persona) già alle primarie...speriamo in bene!!!

  4. #134
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    Citazione Originariamente Scritto da lucaBI
    non è un giudizio mio relativo all'esposizione in tele...x me potrebbe anche non andarci però troppa gente si forma le idee con la tv e non va a sentire gli esponenti politici in piazza o nei teatri...pensa già solo agli anziani...comunque io non ero convinto di prodi come candidato (nulla da eccepire sulla persona) già alle primarie...speriamo in bene!!!
    beh chi avrebbe mai detto che avrebbe preso il 75%... lo davano sotto al 50% ricordi?
    Se vai sul sito dell'Ulivo e su quello di Prodi ti accorgerai che sta girando per l'Italia come una trottola... questa e' la vera politica, la gente, le strade, le piazze, i mercati rionali...
    guarda D'alema sta facendo lo stesso in Puglia in maniera encomiabile...

    il berlusconismo ha drogato la nostra politica, non dobbiamo inseguirlo con i suoi mezzi, ma dobbiamo riportare alla normalita' il nostro paese dopo anni di ubriacatura mediatica

  5. #135
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    infatti io preferisco andare a un comizio però non si può negare che non siamo più negli anni'50 e che in tutto il mondo le tv influenzano in modo pazzesco la gente-elettori...comunque penso non ci saranno sorprese....

  6. #136
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    Citazione Originariamente Scritto da estewald
    ma davvero credi che quella candidatura significhi la scalata di Ruini al listone?

    Con quella candidatura (e con il discorso dei diritti delle persone e non delle coppie nei pacs) si e' pagato il pedaggio per la quasi neutralita' della CEI...

    non ci saranno altre contropartite. Questi sono i patti.

    La candidatura della Binetti e' il frutto del negoziato non l'inizio di una scalata, e' il sigillo dell'accordo. Non sara' una poltrona di montecitorio a cambiare la natura della coalizione. Spero ora sia chiaro a tutti.

    Me lo auguro di tutto cuore, ma ho i mie dubbi. Non per difendere un'idea alica di vita pubblica ma anche per certe clientele imbarcate nel sud italia.

    Frattanto avendo un solo voto sarà per l'ulivo. Il voto di un ulivista convinto per un ulivo dubbioso.

  7. #137
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    Citazione Originariamente Scritto da estewald
    il berlusconismo ha drogato la nostra politica, non dobbiamo inseguirlo con i suoi mezzi, ma dobbiamo riportare alla normalita' il nostro paese dopo anni di ubriacatura mediatica
    questo è giustissimo ,riscire a mandare via questa puzza di popoulismo che c'è ogni volta che si parla di politica in tv è cosa buona e giusta, ma non dobbiamo pensare che perchè noi si fa politica in piazza la tv non influisca e la si possa lasciar perdere

  8. #138
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    Citazione Originariamente Scritto da Kowalsky
    questo è giustissimo ,riscire a mandare via questa puzza di popoulismo che c'è ogni volta che si parla di politica in tv è cosa buona e giusta, ma non dobbiamo pensare che perchè noi si fa politica in piazza la tv non influisca e la si possa lasciar perdere
    Paolo sai bene che non sottovaluto il potere mediatico, anzi io sono uno di quelli che sostengono che se spediamo rete4 sul satellite la cdl perde il 4-5%.
    Tutti mi dicono che sembra impossibile, invece io dico che spezzando il monopolio della pubblicita' e diminuendo l'economia di scala di Mediaset, che gli permette di stravolgere i palinsesti alla bisogna, contro ogni legge di mercato (a differenza di quello che dice Confalonieri), si potra' creare una situazione molto diversa.
    Immaginate un sistema televisivo con 4 poli. 2 reti rai (una tendenzialmente per la maggioranza e una all'opposizione, lo so che e' lottizzazione ma non credo che al momento si possa immaginare diversamente), 2 reti merdaset, la7 +mtv, e un quarto polo con le frequenze di rete4 e di una delle tv di stato composto da 2 tv e magari del gruppo repubblica-espresso.

    Secondo voi quante possibilita' avra' il cdx di vincere di nuovo con gli stessi mediocri personaggi che ha adesso? Ve lo dico io nessuna...

    intanto non ci restano che le piazze, e noi le stiamo riempiendo...

  9. #139
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    Predefinito leggete qui

    IL COMMENTO
    Domani i campioni
    all'ultima curva
    di EUGENIO SCALFARI

    APPARENTEMENTE la settimana politica è stata colma di eventi; essendo la penultima prima del voto ciò sarebbe del tutto naturale. Nella sostanza però non è accaduto nulla di nuovo salvo una maggiore asprezza di accenti come accade in tutto il mondo quando il responso delle urne diventa imminente. Tanto per dire: Bush lanciò contro Kerry l'accusa d'aver falsificata la sua presenza militare in Vietnam e Kerry rispose dandogli dell'imboscato. Accuse pesanti, la prima addirittura calunniosa, ma nessuno se ne scandalizzò.

    Qui da noi Berlusconi e Tremonti attribuiscono a Prodi un programma di tassazioni a pioggia su tutto e su tutti che Prodi non ha mai proposto; il leader dell'Ulivo risponde accusandoli di delinquenza politica. Il Cavaliere rispolvera addirittura l'episodio d'una seduta spiritica che risale ai tempi del rapimento Moro cioè a ventotto anni fa, per dimostrare che Prodi non ha titolo per governare; qualche giorno prima aveva affermato che i comunisti in Cina bollivano i bambini per farne concime agricolo. Questo sarebbe il capo del partito moderato, membro influente del Partito popolare europeo.

    Non c'è dubbio che siamo sopra le righe, ma quanto a violenza verbale, nell'ultimo duello televisivo tra Schröder e la Merkel l'allora Cancelliere socialdemocratico trattò la sua avversaria con una tale ruvidità da spingerla fin quasi alle lacrime. In quel modo guadagnò tre punti preziosi rendendo necessaria la "grande coalizione" che oggi governa la Germania.

    In certe circostanze tutto il mondo è paese.
    Francesco Merlo teme (l'ha scritto ieri su queste pagine) che questa super-agitazione politica e verbale renda "smoderati" gli italiani. Vorrebbe che i moderati restassero tali o tornassero tali, passata la sbornia elettorale. Condivido l'auspicio ma temo che non si verificherà poiché sono convinto che i moderati - cioè la borghesia produttiva innovatrice liberale riformista - nell'Italia di oggi non esista se non in singoli individui e in piccoli gruppi che non fanno massa critica. Quei pochi comunque hanno raggiunto la consapevolezza che Berlusconi e la destra fatta alla sua misura rappresentino un ostacolo preliminare all'ordinato funzionamento della democrazia liberale, sicché hanno deciso di votargli contro.

    Se Berlusconi sarà battuto, il riformismo potrà cimentarsi con una destra sperabilmente democratico-conservatrice, con vantaggio generale per l'Italia e per l'Europa di cui facciamo parte. Forse allora nascerà il moderatismo che è cosa radicalmente diversa dall'indifferentismo antipolitico e anarcoide del quale Silvio Berlusconi è il più sguaiato e significativo esempio.

    * * *
    Nel sostanziale "nulla di nuovo" della settimana testé trascorsa non mancano tuttavia dei piccoli e preziosi cammei che sono emersi dal polverone generale e che vale la pena di rivisitare.
    Comincio dall'intervista a Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, pubblicata dal Corriere della Sera di venerdì scorso. Un vero gioiello.

    Confalonieri teme un nuovo "piazzale Loreto" per il suo amico Berlusconi (naturalmente metaforico, a meno che non pensi che anche Fassino Diliberto e Bertinotti abbiano come hobby quello di impiccare gli avversari politici a testa in giù), ma teme soprattutto che sia proprio l'azienda Mediaset a fare le spese d'una sconfitta politica del Cavaliere che ne è il proprietario. Non so bene perché il Fedele faccia anche il mio nome tra quelli che avrebbero tradito il ruolo liberale del giornalismo d'opinione. Materia e giudizi certamente opinabili.

    Ma il presidente di Mediaset cade in un groviglio di contraddizioni.
    Afferma che il suo amico di una vita ha già provveduto a separare nettamente la proprietà di Mediaset dalla gestione dell'azienda, del che proprio lui, Confalonieri, sarebbe la vivente testimonianza.

    Se fosse così non si capisce perché la sconfitta politica del Cavaliere dovrebbe comportare gravissimo danno per l'azienda affidata al Fedele. Azienda ben condotta da una parte, proprietario da un'altra parte, Confalonieri al timone di Mediaset, Berlusconi al timone dell'Italia. Confalonieri non ha alcun vantaggio né favori politici o legislativi dalla leadership politica del proprietario.

    Quindi non dovrebbe avere alcun danno se quel "nudo" proprietario non fosse più al potere e potesse anzi ritornare ad occuparsi dell'azienda. Non è così?
    No, dice Confalonieri, non è così. Vedete bene che sotto a questa palese e anzi addirittura plateale contraddizione c'è un imbroglio. Ed è anche chiaro quale sia l'imbroglio: il Berlusconi leader del governo e della maggioranza parlamentare è utilissimo all'azienda che Confalonieri dirige. Per il semplicissimo fatto di mantenere rafforzare e blindare la condizione di duopolio televisivo Mediaset-Rai, la condizione di monopolio di Mediaset nel campo delle televisioni commerciali, la condizione di dominio nel campo della raccolta pubblicitaria.

    Se il duopolio venisse smontato, se il monopolio fosse impedito, se le frequenze accaparrate in soprannumero fossero messe all'asta, se - come chiede vanamente da anni la Corte costituzionale - Rete 4 abbandonasse l'etere e una rete Rai fosse venduta ai privati, allora Mediaset dovrebbe operare in un mercato aperto alla libera concorrenza.

    È questo il piazzale Loreto che spaventa il Fedele? Teme la libera concorrenza televisiva? Capisco il timore ma certo equiparare la concorrenza a piazzale Loreto, diciamo la verità, è un po' forte.
    (Tra parentesi: per la concessione delle tre reti, Mediaset paga allo Stato 20 milioni l'anno. Ha scritto Salvatore Bragantini, economista non bolscevico: "La tassa di concessione pagata da Mediaset rappresenta l'1 per cento dei margini lordi dell'azienda, quanto il costo di un campione di calcio neanche dei più bravi". Con questa cifra ridicola Mediaset occupa gran parte dell'etere che è una pubblica proprietà. Chiudo la parentesi).


    Un altro cammeo riguarda la polemica sulle tasse, cavallo forte del Cavaliere che, avendo promesso nel 2001 riduzioni fantasmagoriche, ora non trova altro argomento che quello di spaventare gli elettori con le tasse che sarebbero inevitabilmente decretate da Prodi. Su quell'inevitabilmente, più volte martellato da Tremonti, bisognerebbe fare un'apposita inchiesta.
    Questa polemica parte da un dato: dice il presidente del Consiglio di aver ridotto la pressione fiscale, durante i cinque anni del suo governo, dal livello del 45 per cento che aveva ereditato dal predecessore al 40,6 rispetto al Pil.

    Se questa fosse la riduzione avvenuta sarebbe certamente cospicua: 4,4 punti, poco meno di un punto all'anno. Tanto di cappello. Del resto lo aveva promesso nel famoso contratto con gli italiani.
    Il guaio è che si tratta di una bugia avvalorata peraltro dal ministro Tremonti. La pressione fiscale ereditata nel 2001 dall'attuale governo era del 41,3 per cento. In cinque anni la riduzione è stata dunque complessivamente dello 0,7 per cento cioè poco più dello 0,1 per cento annuo. Sarebbe questo il quinquennio del più importante taglio fiscale mai avvenuto in Italia?

    * * *

    Ma l'orco Prodi - preconizza il Cavaliere - vi spellerà vivi a colpi di tasse e qualcuno gli crede, anche se ha imparato e conosciuto la sua bugiarderia. Vogliamo andare a vedere che cosa ha detto Prodi? Ha detto questo: "Manterrò la pressione fiscale così come ce la passerà il governo Berlusconi. Ma poiché dobbiamo rilanciare la crescita e rimettere in moto la macchina, sposterò il peso fiscale dalle spalle deboli che finora l'hanno sopportato a spalle più robuste e invece di puntare su una politica di sgravi sulle aliquote dell'Irpef (che è servita assolutamente a niente) punterò su un alleggerimento contributivo e fiscale delle imposte che gravano sul lavoro e sulla produzione (cuneo fiscale).

    Il taglio di cinque punti del famoso cuneo equivale a minori entrate per 8 miliardi. Dunque Prodi deve trovare 8 miliardi. Anzi molti di più se vuole (come pure ha detto) predisporre una rete efficace di ammortizzatori fiscali, restituire il "fiscal drag" dovuto ai lavoratori, alzare il loro potere d'acquisto, tagliare l'Irap per 12 miliardi e proseguire nella politica di rientro nei parametri di Maastricht e di riduzione del debito pubblico.

    * * *

    Per soddisfare queste gravose esigenze Prodi avrà - se vince - cinque anni di tempo. E se il sistema Italia si rimetterà in moto dopo cinque anni di blocco, sarà quel moto a dargli le risorse necessarie. Ma nei primi cento giorni deve dare una scossa, quella appunto d'una drastica riforma delle imposte e dei contributi sul lavoro. Gli servono dunque 8 miliardi. Dove li trova? L'ha detto: recupero dell'evasione e del sommerso, aumento delle imposte sulle rendite finanziarie, contenimento delle spese improduttive che Berlusconi-Tremonti hanno lasciato correre a briglia scioltissima perché il limite del 2 per cento tanto sbandierato ha registrato un clamoroso flop.
    Ma la bestemmia, secondo il Cavaliere e la sua "band" di musicanti, sta nella frase "tassazione delle rendite finanziarie". Bestemmia, rapina, mani nelle tasche dei contribuenti, porco qui e porco là.

    * * *

    Farò un paio di citazioni e proporrò un indovinello perché siamo tutti di memoria corta.
    "Credo che l'unica via d'uscita dalla crisi che stiamo attraversando sia quella di finanziare la riduzione dell'Irap con un'intelligente tassazione delle rendite finanziarie. Di fronte alla necessità di fare un taglio di 4 o addirittura 12 miliardi di Irap e dare contemporaneamente un segnale sui conti pubblici, è venuto il momento di agire".

    "Già nella scorsa legge finanziaria avevamo proposto un incremento della tassazione delle rendite finanziarie che oggi risulta essere assolutamente ridicola rispetto a quella dei conti correnti e quella sul lavoro. Una tassazione del genere permetterà di ridurre la tassazione sui conti correnti e di trovare le risorse per abolire l'Irap sul costo del lavoro".
    "L'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie è un'ipotesi positiva e intelligente che abbiamo bisogno di discutere e verificare. Lo faremo nei prossimi giorni e poi agiremo di conseguenza".

    Queste dichiarazioni vennero formulate non un secolo fa ma nei mesi di maggio-giugno del 2005 rispettivamente dai ministri Alemanno, Calderoli, Baccini a nome dei rispettivi partiti Alleanza nazionale, Lega, Udc.

    Credo, anzi sono certo, che sovrastimassero il gettito d'una tassazione sulle rendite, ma è utile ricordare che quella che oggi appare il ruggito dell'Orso, faceva parte della proposta di governo di tre partiti su quattro che compongono la Casa delle libertà. Oggi quattro su quattro considerano una bestemmia l'identica proposta fatta da Prodi. Sarebbe bello capire il perché e chiederlo a Fini, a Bossi, a Casini.

    Dalle spalle deboli alle spalle forti: non è un programma giusto per rimettere in moto il sistema?
    Il Cavaliere-Caimano continua a promettere. In verità non promette neppure perché aveva già promesso tutto cinque anni fa. Ma ha fatto alcune riforme rimandandone però l'avvio concreto e quindi il costo al 2007 e al 2008.

    Alcune anche più in là. Contenute in leggi votate dal Parlamento ma semplicemente rinviate. In particolare la riforma delle pensioni e quella della previdenza integrativa nonché la riduzione dell'Irpef a due sole aliquote.

    Nessuno gli ha chiesto dove prenderà i soldi né lui si cura di dirlo perché sono nodi che arriveranno al pettine dopo le elezioni. Ma qualcuno ha fatto i conti ed è arrivato alla conclusione che quegli impegni presi a babbo morto costerebbero 35 miliardi, cioè 70 mila miliardi di vecchie lire.

    Si spera che i giornalisti che ancora avranno la ventura di incontrarlo nei prossimi giorni prima del voto gliela facciano, questa domandina e pretendano la risposta. Lui di solito evade, da quell'incallito evasore che è sempre stato.


    (2 aprile 2006)

  10. #140
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    questa intervista fa il paio con quella del 3d il bacio della morte (infatti ora la vado a postare pure li')

 

 
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