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  1. #1
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    Predefinito Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa

    PERUGIA - La procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex direttore del Sismi, Niccolò Pollari, e dell'ex funzionario dello stesso servizio segreto, Pio Pompa, al termine dell'inchiesta sulle presunte irregolarità legate all'archivio riservato scoperto a Roma. La principale accusa ipotizzata nei confronti dei due indagati è peculato. Secondo il pubblico ministero, fondi, risorse umane e mezzi del Sismi sarebbero stati utilizzati per attività non istituzionali. In particolare per creare un archivio riservato con dossier su numerosi magistrati, giornalisti e funzionari dello Stato. Pollari e Pompa sono indagati anche per violazione e sottrazione della corrispondenza elettronica, accesso abusivo a sistemi informatici, violazione della privacy, calunnia e diffamazione. Reati per i quali la procura perugina ha invece già richiesto l'archiviazione.

    INCHIESTA - Gli atti dell'inchiesta, aperta dalla magistratura milanese nell'ambito delle indagini sul sequestro dell'imam Abu Omar avvenuto a Milano nel febbraio 2003, erano stati trasmessi alla procura Roma che il 27 settembre 2008 aveva già chiesto il rinvio a giudizio per Pollari e Pompa. Essendoci però tra le parti lese anche magistrati romani, il procedimento era stato trasferito per competenza alla magistratura di Perugia. I due indagati, interrogati dal pm di Perugia Sergio Sottani dopo l'avviso di conclusione delle indagini, hanno opposto il segreto di Stato.

    Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa - Corriere della Sera
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  2. #2
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    Predefinito Rif: Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa

    Peccato che qundo veniamo schedati noi, tutti se ne freghino...
    Fornero, t'ho vista piagne mentre m’ammazzavi, e me so' commosso... Vorei ricambia’ er favore. Mori, e vengo a piagne ar funerale tuo.

  3. #3
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    Predefinito Rif: Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa

    ROMA - Agenti della Cia sequestrano Abu Omar, un cittadino egiziano, a Milano. L'intelligence italiana ha collaborato all'extraordinary rendition? Segreto di Stato, dice Berlusconi. L'archivio di dossier raccolto da Nicolò Pollari, direttore del Sismi, in un "ufficio riservato" in via Nazionale a Roma era legale o illegale? Quali potevano essere le finalità istituzionali per spiare, a partire dal 2001 e intensamente fino al 2003 e saltuariamente fino al 2006, quattro procure della Repubblica (Milano, Torino, Roma, Palermo), 203 giudici (47 italiani) di 12 paesi europei e giornalisti e leader dell'opposizione del centrosinistra? Qual era l'"interesse nazionale" che consigliava di sorvegliarne le iniziative; di intimidirli con operazioni di disinformazione; di screditarli con manovre "anche traumatiche"? Segreto di Stato, dice Berlusconi. Quali "motivi istituzionali" imponevano al capo del controspionaggio del Sismi, Marco Mancini, un lavoro comune con la Telecom di Marco Tronchetti Provera, la security di Giuliano Tavaroli, l'intelligence privata di Emanuele Cipriani? Segreto di Stato, dice oggi Berlusconi.

    Le tre decisioni del governo, che liquidano anni di indagini, processi in corso e cancellano, con le pratiche oscure di una burocrazia dello Stato, ogni trasparenza e i diritti delle "vittime" spiate, screditate, violate nella loro privacy, inaugurano un nuovo, pericoloso corso del "segreto" nella vicenda pubblica italiana. L'attività dei servizi di informazione, dal punto di vista operativo, mira alla raccolta di notizie utili alla salvaguardia non solo dell'indipendenza e dell'integrità dello Stato (riconducibili alla politica estera e di difesa), ma anche (sul piano interno) alla tutela dello Stato democratico e delle istituzioni che lo sorreggono.


    Per usare le formule del decreto del presidente del Consiglio (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 16 aprile 2008) gli "interessi supremi da difendere con il segreto di Stato" sono "l'integrità della Repubblica, anche in relazione ad accordi internazionali; la difesa delle Istituzioni poste dalla Costituzione a suo fondamento; l'indipendenza dello Stato rispetto agli altri Stati e le relazioni con essi; la preparazione e la difesa militare dello Stato". A vista d'occhio, non c'è alcuna connessione tra questi "interessi supremi" e il lavoro sporco del Sismi di Nicolò Pollari. Come si può credere che il dibattito culturale di un'associazione europea di magistrati minacci l'integrità della Repubblica italiana? Come si può pensare che un'inchiesta giornalistica pregiudichi l'indipendenza dello Stato? Come si può immaginare che la pubblica riflessione di un'opposizione parlamentare, le sue iniziative possano rappresentare una minaccia per la difesa dello Stato?

    Nel caso dell'archivio riservato di via Nazionale, nell'affaire Telecom, nel sequestro Abu Omar, l'interpretazione delle regole del generale Nicolò Pollari e ora i provvedimenti di Berlusconi hanno creato un sillogismo deforme. Lo Stato, la Repubblica, le Istituzioni sono il governo, qualunque siano le sue decisioni, mosse, progetti e responsabilità. Ogni opposizione al governo - controllo giurisdizionale o informazione o convinzione culturale o dissenso politico - diviene immediatamente nell'azzardata dottrina del generale, ora confermata dal presidente del Consiglio, "una minaccia alla sicurezza nazionale", quindi un'eversione che giustifica ogni mezzo, ogni attività di spionaggio, finanche una "pianificazione traumatica". Per anni, si è voluto rappresentare questo sentiero stortissimo con una tautologia. Si è detto, l'intelligence è l'intelligence: si sa, lavora con metodi sporchi, spesso oltre i confini della legalità. Ma la questione che dovrebbe interrogarci non si nasconde nel metodo, ma nel fine. Non è nell'illegalità possibile del lavoro di intelligence, ma nella legittimità di quel lavoro che trova ragioni soddisfacenti e adeguate soltanto "nella difesa dello Stato" e non può trovarle, come è accaduto al Sismi di Pollari, nella protezione di un equilibrio politico; nello scudo per un governo (quale che sia); nell'aggressione ad altre indipendenti funzioni dello Stato (la magistratura), della politica (l'opposizione), della società (la stampa), dell'economia e, infine, nella creazione di un potere "autonomo", extraistituzionale che si offre al miglior offerente politico.

    Questa mutazione genetica di una burocrazia dello Stato, del suo lavoro con licenza di delinquere e l'asimmetria tra compiti istituzionali e pratiche quotidiane ha oggi la firma, il timbro, la convalida del presidente del Consiglio. E' una decisione che fa leva su una sentenza della Corte Costituzionale definita da molti costituzionalisti "scandalosa". Con la pronunzia n.106/2009, la Consulta sostiene che "l'individuazione degli atti, dei fatti, delle notizie che possono compromettere la sicurezza dello Stato e che devono rimanere segreti" costituisce il risultato di una valutazione "ampiamente discrezionale". E' un giudizio che esclude ogni sindacato giurisdizionale perché, sostiene la Corte, ne sarebbero capovolti "i criteri essenziali del nostro ordinamento" a cominciare da quello secondo cui "è inibito al potere giurisdizionale di sostituirsi al potere esecutivo e alla pubblica amministrazione e di operare il sindacato di merito sui loro atti". A giudizio della Corte costituzionale, l'esercizio del potere di segretazione è assoggettato soltanto al Parlamento, "la sede normale di controllo nel merito delle più alte e più gravi decisioni dell'Esecutivo".

    Dovrebbe essere dunque il Parlamento, con il suo comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), a decidere se è coerente e corretta la copertura del segreto di Stato alle attività di un "apparato" legale/clandestino del tutto "visibile" tra il 2001 e il 2006, come ha provato a documentare Repubblica nel corso del tempo. Una piattaforma spionistica, nata con la connessione dello spionaggio militare con diverse branche dell'investigazione, a partire dall'intelligence business della Guardia di Finanza; con agenzie di investigazione che lavorano in outsourcing; con la Security privata di grandi aziende come Telecom, dove è esistita una "control room" e una "struttura S2OC" "capace di fare qualsiasi cosa, anche intercettazioni vocali: poteva entrare in tutti i sistemi, gestirli, eventualmente dirottare le conversazioni su utenze in uso, con la possibilità di cancellarne la traccia senza essere specificatamente autorizzato".

    E' proprio qui il punto dolente e minaccioso dell'affare Telecom che il segreto di Stato ora cancella. Quante sono le informazioni, i dossier - per dirla tutta, i ricatti - che possono condizionare il lavoro del parlamento, dei parlamentari, dei partiti, delle loro leadership? E' stato sempre e soltanto questo il nodo avvistato dentro i traffici di quella "piattaforma spionistica" che le indagini di una timida (o intimidita) magistratura e un processo avrebbero dovuto sciogliere e che ora la decisione di Berlusconi taglia di netto. Per dirne una, durante la legislatura 2001/2006, quell'"agglomerato oscuro fatto di agenzie di investigazione e polizie private in combutta con infedeli servitori dello Stato che si muove in una logica di ricatto" - "uno spettacolo spaventoso" lo definì Marco Minniti, viceministro agli Interni del governo Prodi - ha raccolto, "con cadenza semestrale", informazioni in Europa su presunti finanziamenti dei Democratici di Sinistra. E' il "dossier Oak" (Quercia), alto una spanna, denso di conti correnti, bonifici, addirittura con i nomi e i cognomi di presunti "riciclatori" e "teste di legno" dei finanziamenti occulti dei Ds che fanno capo ai leader del partito.

    Sono informazioni (vere o false, non importa) che possono pesare sul controllo parlamentare degli atti dell'Esecutivo? Ora che il segreto di Stato impedirà di portare alla luce anche soltanto lacerti delle sue attività, quanto peserà sul "mercato della politica" la presenza di quel network spionistico e gli archivi che ha messo insieme? Se il "potere democratico" è, come scriveva Norberto Bobbio, il "governo del potere pubblico in pubblico", oggi va registrato il minaccioso ritorno del regno del segreto, degli arcana (imperii e dominationis), della "ragion di Stato", della mai morta Italia dei ricatti. La qualità della nostra democrazia non ne può guadagnare.


    Inutile indagare sul Sismi è segreto di Stato - Repubblica.it
    La sua mamma è preoccupata perché dice parolacce e manda tutti a fanc..

  4. #4
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    Predefinito Rif: Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa

    Citazione Originariamente Scritto da pomponio leto Visualizza Messaggio
    Peccato che qundo veniamo schedati noi, tutti se ne freghino...
    noi chi?
    La sua mamma è preoccupata perché dice parolacce e manda tutti a fanc..

  5. #5
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    Predefinito Rif: Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa

    Posto la nota del governo, qualsiasi cosa voglia dire:

    La nota di Palazzo Chigi
    Segreto di Stato, tutela solo parziale

    «Meritevoli della massima protezione solo gli organi interni dei servizi segreti»
    ROMA - Sul segreto di Stato apposto dal presidente del Consiglio sui rapporti tra servizi segreti e Telecom, risponde una una di Palazzo Chigi.

    LA NOTA - «Con riferimento ai termini con cui la stampa odierna dà notizia della conferma da parte del presidente del Consiglio del segreto di Stato opposto dal dottor Marco Mancini al Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Milano, la Presidenza del Consiglio precisa che la tutela del segreto attiene agli atti di quel processo solo "in quanto riferibili alle relazioni internazionali tra servizi di informazione e agli interna corporis degli organismi informativi". A fondamento dell'atto confermativo si pongono i principi enunciati dalla Corte Costituzionale, secondo i quali sono meritevoli della massima protezione proprio gli interna corporis dei servizi di informazione e i rapporti con gli organismi informativi collegati. Dell'avvenuta conferma è stata data comunicazione, così come previsto dalla vigente normativa, al Comitato parlamentare di controllo per la sicurezza della Repubblica».
    Segreto di Stato, tutela solo parziale - Corriere della Sera

    Teniamoci stretti, che c'è vento forte.

    Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.

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  6. #6
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    Predefinito Rif: Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa

    Sotto processo per aver fatto il loro dovere contro dei terroristi islamici.


    Ps ricordo alla smemorata manettara che il segreto di Stato su Abu Omar fu applicato dal Governo Prodi con l'analfabeta al Governo.
    Se fossi intelligente capirei che i comunisti sono brave persone... Per fortuna sono una testa di cazzo e me ne vanto!

  7. #7
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    Predefinito Rif: Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa

    POSTO LA NOTA QUALSIASI COSA VOGLIA DIRE repapelle:repapelle:


    Fu il governo Prodi ad apporre per primo il segreto di Stato, poi confermato da Berlusconi. E proprio sull'interpretazione della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha fissato i criteri dell'estensione del segreto e, di conseguenza, dell'utilizzabilità degli atti processuali, in aula si è dibattuto. Per l'accusa, non vi può essere segreto di Stato riguardo notizie relative a un "fatto reato", come, per l'appunto, il rapimento di Abu Omar. "Nulla esiste, nulla può esistere in tema di un accordo istituzionale riguardo la commissione di un reato", avevano detto più volte Spataro e il suo collega Ferdinando Pomarici che, nel corso della loro requisitoria, avevano usato quelle prove che non riguardavano, a loro dire, "i rapporti" tra il Sismi e altre intelligence straniere, come chiarito dalla Consulta. Gli imputati, per i pm, hanno fatto "grave scempio del proprio dovere di fedeltà ai principi della democrazia".


    Abu Omar, Pollari e Mancini non giudicabili Condanne per la Cia, e gli Usa protestano - cronaca - Repubblica.it
    Se fossi intelligente capirei che i comunisti sono brave persone... Per fortuna sono una testa di cazzo e me ne vanto!

  8. #8
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    Predefinito Rif: Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa

    Citazione Originariamente Scritto da Bianca Visualizza Messaggio
    noi chi?
    Noi tutti Bianca...
    Basta avere un codice fiscale e qualcuno si impiccerà dei fatti tuoi...
    Però i giudici non bisogna toccarli, anzi, nemmeno sfiorarli...
    Ultima modifica di pomponio leto; 06-01-10 alle 11:46
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    Predefinito Rif: Sismi: chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Pollari e Pompa

    POSTO LA NOTA QUALSIASI COSA VOGLIA DIRE repapelle:repapelle:



    Citazione Originariamente Scritto da Malik Visualizza Messaggio
    GIUSTIZIA: PIZZETTI, NOSTRA ORGANIZZAZIONE NON DEGNA PAESE CIVILE

    (ASCA) - Cortina, 5 gen - ''Abbiamo un'organizzazione giudiziaria non degna di un paese civile''. Lo ha dichiarato a CortinaIncontra Francesco Pizzetti, presidente Autorita' Garante Privacy. ''Sembrera' strano ma l'unico distretto in cui le intercettazioni sono fatte come il codice di procedura penale vuole e' il distretto di Torino in cui tutte le intercettazioni sono fatte nella sala predisposta presso la Procura, cosi come il Codice di procedura penale esige'' ha cominciato ad esemplificare.

    ''In tutti gli altri distretti si ricorre ad intercettazioni date ad operatori privati rispetto ai quali la tenuta del segreto investigativo e' molto discutibile''.

    ''Sicuramente quello che io non posso non censurare - ha insistito al riguardo Pizzetti - e' l'enorme fuga di notizie che si e' avuta cosi' come non si puo' non censurare il salto che troppo spesso ordinanze di comunicazione della qualifica di indagato o talvolta anche ordinanze di cattura sono state redatte in una forma che difficilmente e' compatibile con il codice di procedura penale''.

    Pizzetti ha sottolineato che quando si redigono ordinanze di 600 pagine in cui c'e' tutta la storia di un processo e si affidano a pattuglie della polizia giudiziaria che percorrono l'Italia per consegnarle a ciascuno degli interessati ''non solo si viola la privacy perche' si consente ad un investigato di conoscere tutte le posizioni degli altri, ma si viola prima di tutto l'interesse della difesa stessa e del buon proseguimento della giustizia''.

    ''Cosi' come quando ci si avvale di collaboratori di giustizia ma non si controllano le modalita' con le quali questi acquisiscono i dati nell'interesse della giustizia''.

    Di fronte ad episodi come questi, ''l'autorita' garante, oltre a censurare e ad adottare provvedimentI non puo' non chiedersi come la magistratura o il CSM non si auto tutelino''. Pizzetti ricorda di aver scritto al riguardo ''ai due presidenti del CSM che si sono susseguiti durante l'attuale mandato del mio collegio e a tutti i ministri della giustizia che si sono susseguiti''. Ebbene, ''abbiamo avuto da costoro grandi segnali di attenzione, di apprezzamento ma purtroppo anche per carenze organizzative o di risorse, i risultati che abbiamo ottenuto sono molto modesti. Cosi' come sono molto modesti i risultati che abbiamo ottenuto quando abbiamo chiesto agli uffici giudiziari di tutelare i fascicoli giudiziari di cui sono in possesso, di tutelare misure di archiviazione che evitino che chiunque possa conoscere un fascicolo delicatissimo''.

    GIUSTIZIA PIZZETTI NOSTRA ORGANIZZAZIONE NON DEGNA PAESE CIVILE - Agenzia di stampa Asca
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